Arriva nelle sale italiane La folle vita – titolo originale La vie démente – primo lungometraggio dei registi belgi Ann Sirot e Raphaël Balboni, che ne firmano anche la sceneggiatura. Il lavoro risale al 2020. Il duo belga si è fatto notare quest’anno al Festival di Cannes, dove ha presentato alla Settimana della Critica il suo secondo film, del 2023, La sindrome degli amori passati, che ha ricevuto una buona accoglienza. La folle vita è un dramma, ma ha anche caratteri di commedia. Si affronta il tema della malattia e i registi si chiedono se e come eventualmente sia possibile conciliarla con lo scorrere della vita dei familiari della persona malata, che, nonostante il dolore e le difficoltà, continua.
La trama de La folle vita
Alex, Jean Le Peltier, e Noémi, Lucie Debay, sono una coppia di trentenni con un legame stabile. Stanno pensando di avere un bambino. Proprio in questo delicato momento della loro vita di coppia, la madre di Alex, la gallerista Suzanne, Jo Deseure, comincia ad avere strani comportamenti. Ha delle amnesie e fa spese sconsiderate. In seguito a una visita medica, le viene diagnosticata una forma di demenza. Da quel momento, le energie di Alex si concentrano sul problema di salute della madre. Così, mentre Suzanne con il procedere della malattia, diventa sempre più difficile da gestire, il rapporto tra Alex e Noémi rischia di andare il crisi e con esso il loro progetto di famiglia.
Una prospettiva insolita per un film sulla malattia
E’ giusto sacrificare sé stessi e la propria vita per qualcun altro, fosse anche la persona a cui teniamo di più al mondo? Sembra essere questa la domanda che si pongono Balboni e Sirot. La folle vita si muove infatti su un doppio binario. Da una parte, affronta il tema della malattia, in particolare delle malattie degenerative del sistema nervoso, mostrandone la progressione e le difficoltà cui vanno incontro sia l’ammalato che i familiari. Lo fa però senza pietismo, non c’è il ricatto del dolore verso lo spettatore e, cosa rara nelle pellicole che trattano questi temi, la malattia non fagocita tutto il film, non è l’unico argomento. Il punto di vista del malato non è esclusivo. Il film, infatti, non ha falsi moralismi e accende i riflettori sulle vite di coloro che sono vicino al malato, che cercano di aiutarlo e supportarlo per quanto possibile, ma si trovano anche a gestire e possibilmente far procedere ed evolvere, la loro stessa vita. Si tratta qui di due giovani, che hanno tutta la vita davanti e tutto il diritto di viverla a pieno. Una prospettiva dunque originale, insolita.
Il tono de La folle vita tra leggerezza e ironia
Altro elemento più che apprezzabile ne La folle vita, è il suo tono leggero e ironico, reso anche grazie a una solida sceneggiatura, opera degli stessi registi. Questo tipo di approccio riguarda innanzitutto la malattia stessa e il personaggio di Suzanne, eccentrico per natura. La protagonista, Jo Deseure, la interpreta in modo superbo, rendendo la malattia una specie di opera d’arte in progress. L’attrice belga, attiva prevalentemente in teatro, ha ricevuto il Premio Magritte 2022 per questa interpretazione. Tuttavia, questo approccio ironico e disincantato investe anche il rapporto di coppia di Alex e Noémie, in tutti i suoi aspetti. Ciò rende il film molto godibile e accattivante, nonostante un tema non facile e solitamente percepito come molto impegnativo dal pubblico. Qui, si riesce ad affrontarlo senza pesantezza.
L’estetica del film
La folle vita è ambientata nel mondo dell’arte e l’occhio avvezzo alla bellezza artistica dei due registi è evidente. Il loro gusto estetico è raffinato e brillante. Molto calzante è la similitudine che il film contiene. Come l’opera d’arte che affascina tanto Suzanne, lei stessa si disfa piano piano, si disunisce, ma senza che questo pesi sullo spettatore come una tragedia. Divertente anche l’idea dei tessuti, che nella stanza di Alex e Noémie hanno tutti la stessa fantasia, dai parati all’abbigliamento dei protagonisti, come si vede anche nella locandina del film. A questo proposito, ricordiamo che i costumi sono di Frédéric Denis e la fotografia è curata da Jorge Piquer Rodríguez.
Un ottimo cast ne La folle vita
Le interpretazioni ne La folle vita, al di là di quella della protagonista, di cui si è parlato, sono tutte molto efficaci. Jean Le Peltier, attore e regista che aveva già lavorato con Sirot e Balboni nel corto Avec Thelma nel 2017, apparso poi in Mon légionnaire di di Rachel Lang, veste i panni di Alex in modo convincente, destreggiandosi tra le preoccupazioni e le premure di figlio e il ruolo di compagno. Mentre a Lucie Debay – Le nostre battaglie, Mon Légionnaire – spetta il compito di interpretare il personaggio più “scomodo”. Una donna, Noémie, accogliente e vicina alla madre del suo compagno, ma che al tempo stesso non è disposta a rinunciare al suo desiderio di essere madre. Una figura forte e dolce al tempo stesso, oltre che pragmatica, che l’attrice fa sua in modo originale. Infine, va menzionato Gilles Remiche, nel ruolo di Kevin, che viene assunto per assistere Suzanne nella quotidianità. Premio Magritte 2022 come miglior attore non protagonista, Remiche era un attore di talento, purtroppo scomparso nello stesso anno.
Accettazione e libertà
La folle vita è un film ironico e brioso, anche se drammatico, sull’accettazione della malattia. E’, però, anche fieramente contrario all’annullamento di sé in favore del malato. Lo si può interpretare poi, come un inno alla libertà, se si considera questa nuova fase della vita di Suzanne come la prosecuzione naturale della sua eccentrica esistenza. Una fase in cui, paradossalmente, proprio grazie alla malattia, è libera di esprimersi senza più filtri o freni. Infine, i registi invitano lo spettatore a considerare la malattia come qualcosa di naturale, da accettare. Non per questo, semplificando la situazione. Anzi, si apprezza il pragmatico realismo con cui affrontano il tema, senza vittimismo. Uno sguardo interessante quello dei registi belgi Ann Sirot e Raphael Balboni, che mostrano così il loro talento. Si spera sia possibile apprezzare presto loro nuove pellicole, come la più recente, La sindrome degli amori passati. Intanto, La folle vita è dal 29 giugno al cinema, distribuito da Wanted.