Dal 29 Giugno nelle sale italiane è possibile vedere La mia ombra è tua, il nuovo film di Eugenio Cappuccio con Marco Giallini (Perfetti sconosciuti, Io sono tempesta), Giuseppe Maggio (Sul più bello, Altrimenti ci arrabbiamo), Anna Manuelli e Isabella Ferrari (Saturno contro, La grande bellezza). Il lungometraggio, una produzione Fandango e Rai Cinema, è una commedia nostalgica sull’amore e sulla difficile vita dei poeti moderni che, esattamente come Leopardi o Catullo, sono tormentati da amori impossibili.
La trama de La mia ombra è tua
La mia ombra è tua è tratto dall’omonimo romanzo di Edoardo Nesi. Emiliano (Giuseppe Maggio) è un venticinquenne toscano laureato in lettere antiche con il massimo dei voti. Nonostante la sua intelligenza, il ragazzo ha dei seri problemi relazionali: ha sempre vissuto ”in un bozzolo”, è impacciato e non riesce a tenersi vicino nemmeno la sua ragazza Allegra (Anna Manuelli). Nella rocambolesca ricerca di lavoro, viene offerto a Emiliano un impiego insolito: una casa editrice gli chiede di fare da assistente ad un celebre scrittore (Marco Giallini) per convincerlo a concludere il suo secondo romanzo. Vittorio Vezzosi è infatti diventato famoso grazie ad un libro scritto trent’anni prima. Da allora, ”il Vezzosi” vive nella sua villa come un eremita burbero e drogato. Contro ogni aspettativa, lo scrittore si trova stranamente in sintonia con Emiliano. Tra i due nasce un rapporto comico ed improbabile, ma che si rivela a poco a poco proficuo per entrambi: in fin dei conti, i due non sono così dissimili…
Marco Giallini è il bullo, Giuseppe Maggio è il secchione
La mia ombra è
tua potrebbe benissimo essere un film adolescenziale:
le dinamiche sono le stesse. Abbiamo Emiliano, un
protagonista intelligente e occhialuto – e che per di più porta
l’apparecchio – che si trova costretto ad affrontare
Vittorio, un personaggio audace, scontroso e
prevaricatore. Le dinamiche tra
Marco Giallini e Giuseppe
Maggio sono quelle tipiche di un bullo e un secchione. A
questo aspetto va aggiunto il divario di età tra i due: il
sessantenne Vittorio è figlio di una cultura incentrata
sull’uomo alpha, sull’ideologia forte, sulla nostalgia e, in un
certo senso, sull’anarchia. Al contrario, Emiliano è più
riflessivo e indeciso, guarda le sfumature così tanto che fatica a
definirsi.
Questi due caratteri così apparentemente lontani, si scoprono simili scena dopo scena: sono entrambi degli uomini letterari, dei poeti. Proprio per questo motivo, vivono entrambi arroccati e scollegati dal mondo, seppur in modi molto diversi. Tra similitudini e differenze, il rapporto che s’instaura tra Emiliano e Vittorio si rivela un sistema efficiente, in grado di far uscire entrambi dal proprio bozzolo.
Una trama a salti e una regia confusionaria
Di base, La mia ombra è tua è un film che funziona. Fa sorridere e lascia un messaggio profondo allo spettatore, facendo riferimenti letterari e culturali non da poco. Qualche monologo d’effetto detto dai personaggi principali lascia interessanti spunti di riflessione, ma per altri aspetti il film non risulta perfettamente definito. Ci sono alcuni momenti morti e altrettante scene non ben amalgamate tra loro.
Inoltre, la comicità del film raggiunge attimi di assurda stravaganza. Alcune battute sono davvero banali e di basso livello, tipiche di quell’umorismo italiano visto e rivisto. Marco Giallini interpreta ancora una volta come in Perfetti sconosciuti o in The Place il suo personaggio scorbutico e arrogante: nulla di nuovo, ma non si può dire che non riesca bene. Al di sotto della corazza, Vittorio si rivela un uomo sensibile e fragile, riflettendo un atteggiamento tipico degli italiani della sua generazione.
Dalla campagna toscana alla fiera del vintage milanese
La mia ombra è tua è un film dalle tinte pastello. Si svolge principalmente tra le campagne toscane e del centro Italia: i due protagonisti si muovono tra gli ulivi e i campi di girasoli con una moto o con una jeep vintage rosso fiammante. I contrasti a livello visivo sono interessanti ma, anche per l’estetica delle immagini, c’è una cura singhiozzante. C’è un po’ troppo materiale: ai campi aperti e bucolici si alternano immagini claustrofobiche e affollate di una Milano caotica e chic.
La mia ombra è tua: una commedia colorita
Il film è sicuramente colorito, non
solo per i paesaggi. Anche i personaggi sono tra loro tutti diversi
e originali. Oltre ai protagonisti, anche le due figure femminili
de La mia ombra è tua spiccano e si
distinguono: la bellezza giovanile di Anna
Manuelli è messa vicino a quella matura di
Isabella
Ferrari, per esaltarne le somiglianze e le
differenze.In conclusione,
La mia ombra è tua è una commedia profonda che,
per quanto imperfetta, si stacca dalla mediocrità della maggior
parte dei film comici italiani. Tra gli spunti riflessivi e gli
aspetti più coloriti, il lungometraggio si rivela una novità
interessante del 2022.