La peggior settimana della mia vita: recensione

La peggior settimana della mia vita

Paolo e Margherita stanno per sposarsi, manca una settimana al loro matrimonio e per entrambi si prospettano sette giorno impegnativi ricchi di incontri e preparativi. Quello che però Paolo non sa, è che per lui quella sarà la peggiore settimana della sua vita. Sulla scia di Ti presento i miei, e tratto dall’omonima serie inglese arriva al cinema La Peggior Settimana della Mia Vita, con protagonisti Fabio De Luigi e Cristiana Capotondi, circondati da un bel cast variegato e più o meno convincente.

 

La peggior settimana della mia vita si struttura in capitoli, sette, relativi ai giorni che il protagonista Paolo/Fabio deve affrontare facendo fronte a mille imprevisti organizzati in gang da comica che si susseguono in maniera divertente ma inverosimile.

La peggior settimana della mia vita, il film

Nel film ci sono anche Alessandro Siani e Chiara Francini: se il primo, nel ruolo del migliore amico, interpreta sempre più o meno lo stesso personaggio, riproponendo le sue battute in ordine sparso, la Francini, la stalker follemente innamorata dello sposo , si cimenta in un personaggio sopra le righe, che punta molto sulla fisicità e sulla vena comica e autoironica dell’attrice, peccato che a tratti la sceneggiatura non l’aiuti molto a costruire il suo personaggio.

 

Interessanti le musiche del film, che si muovono su ritmi vivaci e ben si accostano alla trama sconclusionata e scoppiettante. Molti gli equivoci, tanti i pretesti narrativi e forse troppo poche le situazioni davvero divertenti costruiscono una commedia sufficiente, non volgare e grosso modo piacevole. Perla della pellicola è però Monica Guerritore, per la prima volta in un ruolo inconsapevolmente comico che ne conferma le doti di grande interprete. Lei è la madre della sposa, esagitata, sconclusionata e artefice di alcune delle gang più riuscite. Diretto da Alessandro Genovesi.

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