Maleficent – Signora del male, recensione del film con Angelina Jolie

Angelina Jolie torna ad indossare corna e ali per il sequel del blockbuster Disney di enorme successo.

Maleficent - Signora del Male film

Arriva in sala il 17 ottobre, tra lingue di fuoco verde ed evoluzioni magiche nel cielo, Maleficent – Signora del male, il sequel del film campione di incassi che vede di nuovo Angelina Jolie nei panni della celebre villain Disney, che però tanto cattiva non è.

 

È stato trai primi live action della grande ondata di remake della Disney, ma è stato anche il primo ad essere completamente rivoluzionato rispetto alla storia originale, trasformando addirittura la strega cattiva in eroina. La Maleficent di Angelina Jolie era colei che scopriva il vero amore, quello materno, e con un casto bacio svegliava la fanciulla dal suo stesso incantesimo. La storia è stata riscritta, e per questo secondo capitolo non si cambia certo rotta, a dispetto di quel titolo così ingannevole. Maleficent non ha niente a che fare con il male puro, ma lotta, come ogni essere vivente, contro le proprie naturali inclinazioni per diventare una creatura migliore.

Un incontro burrascoso con i suoceri

Ma andiamo con ordine. Il primo film si era concluso con Aurora regina della brughiera, che aveva portato la pace tra fate e uomini. Adesso però un nuovo evento arriva a turbarne la quiete. Il coraggioso e gentile Filippo la chiede in moglie, tra la gioia di lei e la diffidenza della madrina. Maleficent, infatti, non si fida ancora degli uomini. Questa sua diffidenza sfocia in un eccesso di ira quando, durante una cena per “conoscere i suoi”, la fata alata scaglia un incantesimo sul padre di Filippo, il re di un regno confinante con la Brughiera. La regina Ingrith , madre di Filippo, non aspettava altro per dichiarare guerra alla strega e alle sue creature incantate, tenendo con sé, quasi prigioniera, la povera Aurora.

Da questo momento in poi la storia si sviluppa in maniere abbastanza prevedibile, con la scoperta della verità da parte della coraggiosa principessa e il ritorno di Maleficent. Effetti visivi pirotecnici e un finale di grande intrattenimento, coronano un film che sarà la gioia dei più piccoli, affascinati dai colori e dalle magie che la storia mette in scena.

Alla regia c’è questa volta Joachim Rønning per la Disney Pictures, che riesce a mettere in scena con suo divertimento non solo l’aspetto action della storia, ma anche il confronto tra le due grandi protagoniste, Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer, nei panni della vera villain del film.

Come nel sequel, ma in maniera più marcata e didascalica, anche in Maleficent – Signora del Male il tema fondamentale è quello dell’accettazione del diverso, con tanto di sotto testo ambientalista e di girl power, per una volta declinato in maniere leggermente più raffinata rispetto al solito.

trailer MaleficentMaleficent – Signora del male, tre donne al comando

Il film si costruisce intorno alle tre donne protagoniste: la madre gelosa e iraconda, ma dal cuore d’oro; l’antagonista mossa principalmente dalla paura di chi è diverso da lei, percepito come una minaccia; la saggia e giovane principessa, che senza rinunciare alla sua dolcezza, lotta con grande coraggio per portare l’armonia tra le parti. Ed è proprio nella scelta di essere fedele alla natura di Aurora quale donna gentile e conciliante, non per questo accomodante, che risiede l’elemento vincente del film: per una volta la donna forte non deve scendere in campo armata di spada, ma di grande volontà e coraggio. È un modo bello, giusto e nuovo di rappresentare la forza, un modo che tiene fede alle caratteristiche del personaggio, e probabilmente un bell’esempio per i giovani spettatori che correranno al cinema.

Oltre a questa morale didascalica, però, il film offre ben poco, dal momento che le scelte di regia non brillano per originalità e che la storia tutta è tenuta in piedi da cavilli pretestuosi e risvolti banali. Maleficent – Signora del Male svolge bene il suo compito, ma non si candida certo a diventare un prodotto indimenticabile.

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