Matrimonio a Parigi: recensione del film

Matrimonio a Parigi

Dopo la cerimonia di nozze invernale, Massimo Boldi ci riprova con l’ennesimo matrimonio con Matrimonio a Parigi, questa volta nella bellissima cornice di Parigi insieme ad un cast di facce note che non si stancano mai di passare da un set all’altro, da una commedia all’altra, portandosi sempre dietro il proprio personaggio.

 

In Matrimonio a Parigi Lorenzo (Boldi) è un imprenditore polentone fai da te, che vende su TeleLecco Sat (sua emittente privata) tutta una serie di attrezzi e elettrodomestici che fa credere indispensabili ai suoi ascoltatori. E’ attorniato dal socio (Massimo Ceccherini) che sogna di avere una passionale storia d’amore con la moglie di Lorenzo, e dalla moglie stessa, Elvira (Paola Minaccioni), che suggerisce al marito i modi migliori per … evadere le tasse.

Matrimonio a Parigi, il film

Gennaro (Biagio Izzo), ufficiale della guardia di finanza, è un irreprensibile cittadino, ligio al dovere e al rispetto delle regole, con una moglie travolgente, tale Costanza (Anna Maria Barbera), che gestisce un negozio di intimo nella assolata e pittoresca Napoli. Le due famiglie si incontrano su un treno (rigorosamente Freccia Rossa) diretto a Parigi, dove i rispettivi figli, compagni di camera e di studi all’Istituto di Arte e Design di Parigi, stanno per diplomarsi.

Alterne vicende e scambi di persone porteranno i personaggi ad intrecciare le loro vite, all’insegna di ricatti, tentati tradimenti, scherzi, appuntamenti al buio e minacce di arresto per evasione. Inutile dire che si tratta della solita commedia pre-natalizia, dopo il divorzio Boldi – De Sica, che mette in tavola una gran minestra di battute, tentate citazioni di altri successi (Benvenuti al Sud su tutti) e un po’ di sana attualità, ovvero i riferimenti agli evasori ed ai paradisi fiscali che tanto sono di moda nel nostro Paese.

Il tentativo iniziale di introdurre una trama che strizza l’occhio in maniera un po’ grossolana alla contemporaneità, viene immediatamente soppiantato dalla riabilitazione del solito affastellamento di situation (non) comedy che ormai siamo abituati a vedere. Matrimonio a Parigi è una commedia di evasione, che strappa qualche raro sorriso grazie soprattutto al personaggio di Anna Maria Barbera e che andrebbe vista anche solo per la bonus scene con protagonisti Rocco Siffredi e Massimo Ceccherini.

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