Mixed by Erry, la recensione del film di Sydney Sibilia

Il regista per il suo quinto film decide di portare sullo schermo un'altra storia vera, quella di Enrico Frattasio meglio conosciuto come Mixed by Erry

Mixed by Erry recensione film

Dopo la parentesi seriale La legge di Lidia Poet, Matteo Rovere torna alla produzione per la sua Groenlandia con Mixed by Erry, pellicola diretta dal co-fondatore nonché amico Sydney Sibilia. Il regista si riposiziona dietro la macchina da presa per raccontare un’altra storia vera, quella di Enrico Frattasio. A Napoli, dove è ambientato il film, è ancora leggenda. Nel resto d’Italia è conosciuto come Mixed by Erry, il dj i cui mixtape hanno accompagnato l’adolescenza di tantissimi ragazzi, partenopei e non. A Enrico Frattasio è inoltre affiancato un fatto di cronaca abbastanza famoso: negli anni ’80 è stato colui che ha battezzato le musicassette contraffatte, diventando queste il primo eclatante caso di pirateria musicale.

 

Ma se per le istituzioni Mixed by Erry è un ragazzo che si è costruito un business criminale da contrastare, per molti giovani – ora adulti – è una figura legata al periodo della gioventù e della spensieratezza. Nonostante le sue operazioni siano state illegali, gli va comunque riconosciuto il merito di essere stato fra quelli che hanno contribuito a far conoscere nel nostro Paese talenti musicali che, magari, avrebbero faticato di più a raggiungere la vetta del successo.

Per capire meglio lo stato d’animo con cui molti affronteranno il film, riportiamo le parole di Sydney Sibilia: “Quando ero piccolo, a Salerno, se volevi comprare qualsiasi tipo di musica c’erano solo due scelte, o compravi una compilation Mixed by Erry o compravi la copia pirata di una compilation Mixed by Erry. Qualche anno dopo scopro che dietro questa confusione c’era una storia bellissima e ho deciso di farci un film.” Mixed by Erry è stato prodotto in collaborazione con Netflix e Rai Cinema. Uscirà nelle sale cinematografiche il 2 marzo.

Mixed by Erry, la trama

1991. Arrivato in carcere, Enrico Frattasio (Luigi D’Oriano) è accolto con calore dai carcerati, che lo trattano come se fosse un re. Alla domanda di uno di loro “Io sto dentro da vent’anni, ma si può sapere chi sei?”, torniamo nella Napoli del 1976. Enrico, Angelo (Emanuele Palumbo) e Peppe (Giuseppe Arena) aiutano il padre a imbottigliare del tè nelle bottiglie di whisky vuote che vengono poi rivendute alla Stazione di Piazza Garibaldi. Il mediano, per l’appunto Enrico, passa però spesso le giornate in un negozio di dischi, con la musica nelle orecchie, sognando di fare il dj.

Diventato adulto, Enrico inizia a realizzare delle compilation che uso personale. Resosi conto del successo che però hanno, decide di proporre a Peppe di lavorare insieme per provare a venderle. Da qui nascerà l’impero di Mixed by Erry, con l’apertura di decine di laboratori che porteranno l’Italia ad avere a che fare con il primo caso di contraffazione di musicassette, dopo il quale verrà istituita la Federazione contro la pirateria musicale nel 1996.

Musica, sogni e passioni

Quante volte è capitato di rifugiarsi nella musica? Le canzoni, in particolare, permettono di evadere dalla realtà. A volte sembrano parlare di te, tanto che alcune si trasformano nella colonna sonora della tua vita. La musica diventa un’amica, ti segue come un’ombra finché di lei non puoi farne a meno. In qualche modo detta il ritmo della tua esistenza mentre affronti il mondo che, sotto al tuo sguardo, si trasforma. Mixed by Erry usa l’impatto che la musica ha nella nostra società come impalcatura per costruire una storia basata sulle passioni. Sibilia, al suo quinto film, vuole portare sul grande schermo un tema universale, sentito da tutti, attraverso una storia molto specifica: quella di un ragazzo che “voleva fare il dj” (lo ripeterà spesso Enrico), e che per inseguire il suo sogno è finito in galera. Perché quando si ha una passione e la si sente pulsare continuamente nelle vene, come nel caso del protagonista, nessuno è in grado di interromperti.

A volte però per inseguire un sogno si diventa ciechi (pensiamo anche a Whiplash di Chazelle) e ci si spinge al di là del limite consentito fino a bruciarsi le ali come Icaro. È su questa scia che il regista orchestra l’intero film, con il nostro Enrico sempre in bilico fra la gloria e la caduta, mentre la sua società discografica diventa un impero. All’inizio Enrico, come i fratelli con i quali lavora, è ignaro dell’illegalità delle sue azioni, ma quando ne diventa consapevole non può più fermarsi. È già oltre. Perché la musica, si troverà a dire, non si ferma mai. E lui con lei. Anche di fronte alla contraffazione di ben 180 milioni di musicassette. Ma in fondo, a pensarci bene, quando si vive per una passione, chi è davvero capace a fare dietrofront?

La musica diventa così una delle cifre dominanti di Mixed by Erry. Un tripudio di canzoni accompagna i fratelli Frattasio nel loro percorso di ascesa, e chi è nato negli anni ’80 si troverà a fare un bel tuffo nel passato. In questo viaggio musicale, che scorre in parallelo alla vera storia dei Frattasio, il film diviene egli stesso una delle compilation realizzate da Enrico: i brani di quegli anni diventano protagonisti a loro volta e inondano ogni sequenza filmica dalla patina vintage. Sono quelli che hanno fatto – e continuano a fare – la storia della musica nazionale ed estera, e che ancora oggi sono cantati, dedicati e ballati. Ed è proprio per questo che Mixed by Erry, al quale all’inizio si attribuisce erroneamente un target specifico, è destinato a un pubblico eterogeneo, poiché capace con la sua semplicità di abbracciare tutte le generazioni e dialogare con loro.

Una storia di rivoluzione

Sfruttando queste tematiche, Mixed by Erry si impegna anche ad essere un film informativo, raccontando la storia della pirateria musicale in Italia a cui è legato il passaggio dalla cassetta al compact disc (CD). Non è un caso che per narrare questi due momenti storici Sibilia si affidi al personaggio di Enrico Frattasio. Questo perché il regista, proprio come ne L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, non si accontenta della mera esposizione didascalica di un fatto di cronaca italiana: vuole mostrarne l’atteggiamento rivoluzionario (in questi specifici casi) che sta alla base.

I personaggi che sceglie di sciorinare sono infatti tutti in conflitto con le istituzioni. Alcuni l’illegalità la sfiorano, altri invece ci cadono dentro con tutte le scarpe. Ma quello che li accomuna, e che ne caratterizza regia e vezzi, è il desiderio di cambiare il mondo, di lasciare un segno, di rincorrere un’utopia, di essere qualcuno che lotta per i propri ideali (L’incredibile storia dell’Isola delle Rose), per la propria indipendenza economica (Smetto quando voglio) o, come dicevamo, per i propri sogni (Mixed by Erry).

Sibilia firma anche la sceneggiatura, scritta a quattro mani insieme ad Armando Festa, regalando al suo affezionato pubblico un altro prodotto frizzante, ritmico e dal taglio ironico. Spicca poi la messa in scena curata al dettaglio, catturata dalla fotografia pulita di Valerio Azzali, in una ricostruzione fedele degli anni Ottanta e Novanta. Un film, dunque, godibilissimo, volto a intrattenere e divertire, ma che si lascia anche andare a momenti di nostalgia per i tempi passati. Si nota la sfumatura personale del regista, dalle battute in napoletano alle sfilate nel centro di Napoli per il Dio Maradona. Un “ritorno al passato” che fa di Mixed by Erry una pellicola dalla fattura semplice e genuina, che chiude il suo sipario lasciandoci con questa consapevolezza.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto di Valeria Maiolino
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Valeria Maiolino
Classe 1996. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza, con una tesi su Judy Garland e il cinema classico americano, inizia a muovere i primi passi nel mondo della critica cinematografica collaborando per il webzine DassCinemag, dopo aver seguito un laboratorio inerente. Successivamente comincia a collaborare con Edipress Srl, occupandosi della stesura di articoli e news per Auto.it, InMoto.it, Corriere dello Sport e Tutto Sport. Approda poi su Cinefilos.it per continuare la sua carriera nel mondo del cinema e del giornalismo, dove attualmente ricopre il ruolo di redattrice. Nel 2021 pubblica il suo primo libro con la Casa Editrice Albatros Il Filo intitolato “Quello che mi lasci di te” e l’anno dopo esce il suo secondo romanzo con la Casa Editrice Another Coffee Stories, “Al di là del mare”. Il cinema è la sua unica via di fuga quando ha bisogno di evadere dalla realtà. Scriverne è una terapia, oltre che un’immensa passione. Se potesse essere un film? Direbbe Sin City di Frank Miller e Robert Rodriguez.
mixed-by-errySydney Sibilia confeziona per il suo pubblico un prodotto frizzante, ritmico e dal taglio ironico. Volto a intrattenere e divertire, ma che si lascia anche andare a momenti di nostalgia per i tempi passati. Si nota la sfumatura personale del regista, dalle battute in napoletano alle sfilate nel centro di Napoli per il Dio Maradona.