No Exit, recensione del film Star su Disney+

Il thriller ambientato in una notte, in mezzo ad una tempesta di neve, è disponibile sulla piattaforma di Disney+ a partire dal 25 febbraio.

no exit

Basato sull’omonimo romanzo di Taylor Adams, No Exit è la nuova produzione Hulu, per Starz, disponibile sulla piattaforma di Disney+ dal 25 febbraio 2022. Si tratta di un thriller ad alto tasso di adrenalina, ambientato completamente in un rifugio di montagna, in balia di una tempesta di neve. I colpi di scena sono assicurati.

 

No Exit, la trama

Darby è una ragazza che sembra avere dei problemi e che si mette in viaggio per raggiungere la madre malata in ospedale. Durante il percorso, però, viene costretta da una bufera di neve a fermarsi per la notte in un rifugio di montagna, dove passerà le ore di buio insieme ad altre persone, sconosciuti che, come lei, sono stati bloccati dal mal tempo. Cominciando a familiarizzare e a conoscersi, il gruppo di sconosciuti comincia ad esporsi e i vari personaggi cominciano a prendere forma sotto gli occhi di Darby, che è il nostro punto di vista e la nostra guida nella storia. Mistero, suspence e colpi di scena renderanno questa notte più movimentata di quanto la ragazza non avrebbe mai potuto immaginare.

Come lo stesso regista Damien Power ha avuto modo di dichiarare, l’adattamento da Adams mantiene già in fase di sceneggiatura i punti cardine del romanzo e soprattutto i tempi e il ritmo ad alta tensione. Questo si traduce in una pellicola che riesce a tenere l’attenzione dello spettatore, merito anche degli ottimi interpreti che portano a casa un discreto risultato per una storia così basica. 

La tensione costante è ottenuta anche grazie all’unità di tempo e spazio della storia, che si svolge tutta nel corso di una notte in un luogo isolato. Come sempre accade quando si ricostruiscono situazioni del genere, le dinamiche trai personaggi vengono forzate, per cui è più semplice che si diventi amici, avversari, amanti, ovvero che tra due o più personaggi si sviluppino sentimenti forti e polarizzati, tali da sostenere i toni della narrazione.

La storia semplice e i personaggi complicati

Non c’è sicuramente nulla di male nel mettere in scena una storia semplice, quello che invece No Exit fa bene è proprio mettere in scena questa storia semplice con un alto grado di coinvolgimento da parte dello spettatore, cadenzando sapientemente i colpi di scena e le rivelazioni che piano piano compongono un puzzle in cui l’essere umano non fa certo bella figura e in cui sembra spiccare, alla fine, soltanto la nostra eroina, Darby, al netto delle sue difficoltà e del suo percorso turbolento.

Uno dei personaggi più importanti del film è l’ambiente, la neve, la tempesta, la natura ostile che si fa teatro della vicenda, che la complica, la racconta, le consente di andare avanti e svilupparsi in maniera avvincente, il tutto sotto gli occhi attenti ma spaventati di Darby.

No Exit è un buon esempio di thriller che racchiude in sé elementi molto cari al genere, sia su carta che su pellicola, e riesce a rendersi anche indipendente dal romanzo di cui è adattamento consapevole. 

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
no-exit-disneyNo Exit è un buon esempio di thriller che racchiude in sé elementi molto cari al genere, sia su carta che su pellicola, e riesce a rendersi anche indipendente dal romanzo di cui è adattamento consapevole.