Assolutamente a suo agio nel racconto dell’attualità e della sua personale divisione tra le sue due patrie, Fatih Akin racconta con Oltre la Notte un aspetto poco raccontato del terrorismo: quello che accarezza ancora le ideologie razziste che hanno portato alla seconda guerra mondiale, il terrorismo d’Occidente, per così dire, a cui il regista dedica la parte “cattiva” del suo racconto, che vede invece protagonista “buona” Diane Kruger.
L’attrice internazionale, alla sua prima volta nella sua lingua madre, interpreta Katja, una donna che ha sposato un uomo di origini turche, e con cui ha avuto un figlio. Dopo un periodo di assestamento, a seguito della sua uscita di carcere per reati minori, l’uomo mette in piedi una piccola agenzia a sostegno delle minoranze in Germania. Un attacco terroristico costa la vita a lui e a suo figlio, lasciando la donna sola a combattere una battaglia legale per ottenere giustizia.
Il film si trasforma quindi
in un procedural che non si cura troppo del realismo e si dilunga
in un viaggio attraverso l’elaborazione del lutto, lasciando ai
margini il discorso politico, utilizzato come pretesto narrativo e
risolvendosi in un finale che stagna fino alla naturale
conclusione.
Il film, presentato a Cannes 2017, è stato premiato per la buona interpretazione della Kruger, che si conferma attrice solida e impegnata, capace di differenziare i ruoli e le scelte professionali.
Il rischio che Akin abbraccia con una storia come quella che racconta in Oltre la Notte non si rivela vincente, dato il finale che cerca la via d’uscita facile in una situazione di stallo che non riesce ad approfondire nessuno degli aspetti che sembra voler proporre all’attenzione dello spettatore.
Il film arriva nelle sale italiane a partire dal 15 marzo 2018.