Il 30 dicembre arriva al cinema Passengers, uno dei titoli più attesi del 2016, con le super star Jennifer Lawrence e Chris Pratt, per la regia di Morten Tyldum.

 

Le trama di Passengers

Ci troviamo nello spazio, precisamente a bordo della Avalon, una navicella spaziale elicoidale che a un certo punto subisce un malfunzionamento. Nessun problema, se non fosse che a bordo ci sono oltre 5,000 umani ibernati che stanno percorrendo un viaggio lungo 120 anni per raggiungere Homestead II, un secondo pianeta da ripopolare, una colonia per gli umani che hanno deciso di lasciare la Terra.

Il viaggio è consolidato, non sono di certo i primi a farlo, eppure qualcosa va storto e Jim Preston (Chris Pratt), uno dei passeggeri, si sveglia prima del tempo. Anche ad Aurora Lane (Jennifer Lawrence) tocca la stessa sorte di Jim, risveglio avvenuto in maniera alquanto diversa rispetto a quello del meccanico e toccherà proprio a lui informarla che davanti a loro hanno ancora 90 anni di viaggio. Tornare a dormire è impossibile, comunicare con la Terra anche e invertire la rotta è impensabile, visto che la nave fantasma ha il pilota automatico, assicurato dietro a spesse porte impenetrabili. Cosa rimane da fare? Godere della Avalon tutta per loro, ma il malfunzionamento che ha svegliato Jim non rimarrà isolato e i due protagonisti si troveranno a dover affrontare non poche sfide per salvare il destino della Avalon.

Passengers delude le aspettative

passengers Jennifer LawrenceLe premesse c’erano tutte, dal trailer accattivante a due delle star più amate e pagate del pianeta: eppure, come sulla Avalon, qualcosa è andato storto per Passenger e tutte le aspettative  si sono perse in un film che non regge il confronto con tanti altri sci-fi / thriller movie del genere.

Il regista di origine norvegese, che si era guadagnato anche una nomination a gli Oscar come Miglior Regia per The Imitation Game, con Passengers non è riuscito a fare la stessa magia che è riuscita con il romanzo di Nesbø, e la sceneggiatura di Jon Spaihts non lo ha aiutato per niente nell’impresa.

Una prima parte buona, la seconda fiacca per Passengers

Passengers

La prima parte del film è molto buona: c’è tensione, c’è ironia, c’è novità e c’è un Chris Pratt che da solo riesce a reggere senza problemi tutto il film, offrendo una performance davvero interessante in particolare nei momenti drammatici (cosa che non siamo abituati a vederlo fare). Poi ad un certo punto, che forse coincide con l’arrivo della Lawrence (ma non le si dà certo colpa), qualcosa si spezza, la storia crolla su se stessa, diventa fiacca, quasi noiosa e prevedibile, fino a raggiungere il culmine con un finale al limite dell’assurdo. Mancano tanti elementi, compreso il potenziale di spettacolarità che poteva dare la passeggiata nello spazio, per fare un esempio.

Non sarebbe stata la prima volta, ma lo stupore in scene del genere è sempre tanto: due individui persi in mezzo all’immensità dell’universo (impossibile non pensare Gravity di Cuarón). Eppure in Passengers anche quella parte lascia quasi indifferenti, lasciando lo spettatore con poco più di una storia d’amore tra le mani.

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