Polite Society – Operazione matrimonio, recensione del film di Nida Manzoor

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C’era una volta un’aspirante stuntwoman. Una ragazzina indiana che, sfuggendo al controllo prestabilito di secoli di usanze ferree, cerca di riscrivere il proprio destino salvando la sorella da una sorte immeritata e, contemporaneamente, raccontandoci di come l’avere un sogno così dinamico e irrefrenabile possa portare a una rivoluzione nella percezione del coming-of-age. Polite Society – Operazione matrimonio, scritto e diretto da Nida Manzoor, arriva nelle sale italiane dal 14 giugno 2023, distribuito da Universal Pictures, dopo la presentazione ufficiale al Sundance Film Festival 2023.

 

Polite Society, la trama: sorellanza infrangibile

La trama di Polite Society – Operazione matrimonio segue le disavventure di Ria (Priya Kansara), un’adolescente di origini indiane e residente a Londra che sogna di diventare una stunt woman. Dopo la scuola e le uscite con le sue amiche del cuore, Clara (Seraphina Beh) e Alba (Ella Bruccoleri), Ria passa spesso il tempo in compagnia della sorella maggiore, Lena (Ritu Arya), che la sostiene e la comprende come nessun altro nella loro famiglia. Infatti, Lena aiuta Ria a perfezionare il suo carattere da combattente, a realizzare video per YouTube in cui la sorella più piccola mostra le sue abilità e a fare il tifo per lei da bordo campo. Il loro rapporto così simbiotico sembra l’unica cosa che abbia senso nella vita di Ria, fino a quando Lena non incrocia lo sguardo di Salim (Akshay Khanna), un ricco spasimante che le fa perdere la testa. Quando i sospetti di Ria sulle oscure intenzioni della famiglia di Salim nei confronti di Lena vengono confermati, toccherà alla nostra futura stunt woman salvare la situazione e impedire il matrimonio della sorella.

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Il dinamismo di Ria

Priya Kansara ruba la scena con carisma impressionante, grazia ma anche risolutezza nel modo di imporsi e, soprattutto, una mimica facciale irresistibile, che fa divertire lo spettatore davvero per tutto il film. Sembra entrare perfettamente in questo mondo che è a suo modo una distopia, l’incubo ad occhi aperti di una ragazzina per cui è arrivata l’ora di vedere il mondo con occhi diversi.

La verve e il carattere ferino di Rea sembrano rispondere alla sveltezza e al dinamismo propri di Edgar Wright. Il film è montato per farla arrabbiare, muovere e orchestrare piani come se fosse l’eroina di un fumetto moderno, pronta a fare ordine nella sua storia che assume dei contorni fiabeschi – è pur sempre una ragazzina che deve ancora solcare il passo del coming-of-age – ma viaggia alla velocità ipersonica dei cambiamenti della vita, del turbinio fiammeggiante che il diventare grandi porta con se.

Una scena di Polite Society (2023)

Tra l’India delle tradizioni e attualità cinematografica

Con Polite Society – Operazione matrimonio, Nida Manzoor onora parte del retaggio di Broadway e sfrutta consapevolmente alcuni capisaldi della cultura indiana (vestiti, usanza matrimonio combinato) per inscenare un intreccio fiabesco, che si sposa benissimo con il contesto in cui è stato presentato il film. Il Sundance Film Festival predilige, infatti, racconti adolescenziali che si distinguono per stile e modalità di racconto inedite e, soprattutto negli ultimi anni, che scelgano cast diversificati e puntino sull’inclusività, il racconto di società e culture a cui non è stata concessa grande rappresentanza nel cinema del passato.

Polite Society – Operazione matrimonio è un film che sfida la categorizzazione: siamo tra la commedia – a cui viene aggiunto un pizzico d’azione – l’heist movie e il coming-of-age. C’è spazio per una riflessione circa le aspettative riposte sui figli di famiglie radicate in una cultura con regole specifiche. Ria si oppone a questo sistema ed è l’unica che, sfidando un’idea preimpostata di femminilità, tenterà di aprire gli occhi alla sorella, fagocitata dal sistema. L’escapismo che permea l’intera narrazione ha un senso ben preciso: dare una definizione visiva a conflitti culturali e tra famiglie, fare capire dal punto di vista di Ria quanto obsoleti e lontani dalla quotidianità le sembrano questi concetti. Un ibrido in cui l’eroina vuole risanare il rapporto con la sorella – non trovare l’amore – e al contempo raccontarci il suo salto generazionale.

Sommario

Polite Society - Operazione matrimonio è un ibrido in cui l'eroina vuole risanare il rapporto con la sorella - non trovare l'amore - e al contempo raccontarci il suo salto generazionale.
Agnese Albertini
Agnese Albertini
Nata nel 1999, Agnese Albertini è redattrice e critica cinematografica per i siti CinemaSerieTv.it, ScreenWorld.it e Cinefilos.it. Nel 2022 ha conseguito la laurea triennale in Lingue e Letterature straniere presso l'Università di Bologna e, parallelamente, ha iniziato il suo percorso nell'ambito del giornalismo web, dedicandosi sia alla stesura di articoli di vario tipo e news che alla creazione di contenuti per i social e ad interviste in lingua inglese. Collaboratrice del canale youtube Antonio Cianci Il RaccattaFilm, con cui conduce varie rubriche e live streaming, è ospite ricorrente della rubrica Settima Arte di RTL 102.5 News.

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