Fuori Concorso al Festival del Film di Roma è stato presentato oggi Romeo e Giulietta diretto da Carlo Carlei e adattato da Julian Fellowes, scrittore dell’acclamata serie tv della ITV britannica Dowtown Abbey.

 

La storia è conosciuta da gli amanti della letteratura inglese e no, anche grazie a gli adattamenti cinematografici fatti in precedenza, ma ripassiamola insieme! Un odio antico divide le due famiglie di Verona i Montecchi e i Capuleti, sempre pronti a darsi battaglia , disobbedendo al volere de Il Principe di Verona (Stellan Skarsgard). Il giovane Romeo (Douglas Booth) erede dei Montecchi invece non pensa a combattere, ma all’amore. Per seguire Rosalina (Nathalie Rapti Gomez) la sua amata, Romeo insieme a Benvoglio (Kodi Smit-McPhee ) e Mercuzio (Christian Cooke) finisce ad un ballo in maschera a casa dei Capuleti. La festa è stata organizzata da Lord e Lady Capuleti (Damian Lewis e Natascha McElhone) per presentare in sposa la loro figlia Giulietta (Hailee Steinfeld) al facoltoso Paride (Tom Wisdom). Ma Giulietta è ancora piccola e non è pronta per il matrimonio, cosa di cui è convinta anche la sua balia (Lesley Manville).

Romeo e Giulietta recensione del film di Carlo Carlei

Uno scambio di sguardi tra Romeo e Giulietta e i giovani si dimenticano di tutto, rimanendo incantati all’istante. Il cugino di Giulietta,Tebaldo (Ed Westwick) accecato dall’odio per i rivali Montecchi riconosce subito gli ospiti sgraditi e lo comunica alla famiglia, facendo arrivare la notizia anche ai due amanti che nel frattempo erano riusciti a scambiarsi un veloce bacio e una promessa d’amore. Con l’aiuto di Frate Lorenzo (Paul Giamatti) e della balia, Romeo e Giulietta si sposano in segreto, convinti che l’unione annienterà l’odio tra le famiglie, ma è solo l’inizio della più tragica storia d’amore mai raccontata. Ora la domanda è : c’era bisogno di un’ennesima versione del dramma d’amore Shakespiriano per eccellenza? La risposta è probabilmente no.

Probabilmente no perché per quanto ci sia la buona volontà di mantenere il testo originale di Shakespeare, nel 2013 un linguaggio del genere non funziona per un prodotto di due ore. L’idea di riproporre il dramma nell’ambientazione originale Rinascimentale è apprezzabile, per quanto una nota stonata di moderno avrebbe movimentato le cose. Sarà che il Romeo+Juliet di Baz Lhurman del 1996 aveva dato tutta un’altra interpretazione e una svolta alla storia, che questo adattamento risulta lento e tedioso, per quanto fedele all’originale. Certi personaggi, in particolare il Tebaldo interpretato da Ed Westwick a volte sfocia nel ridicolo, non riuscendo a risultare credibile. Mentre Hailee Steinfeld, Douglas Booth e Christian Cooke mostrano una maturità nella recitazione che può essere applaudita oltre il film. Paul Giamatti e Damien Lewis da grandi attori riescono a dare la loro impronta, ma anche qui si parla di una piccola nota positiva.

La regia di Carlo Carlei risulta più televisiva che cinematografica, ricordando a tratti addirittura Fantaghirò , non brillando particolarmente. Mentre va un applauso ai costumi , realizzati nei minimi dettagli da Carlo Poggioli che nel suo curriculum vanta anche l’ultimo “Abrham Lincoln” e “Seta”. La ricostruzione degli abiti Rinascimentale è precisa fino all’ultimo brillantino Swarosky (che con la Swarowsky Enternainement è alla sua prima intera produzione di un film ), con classe e ottima fattura. Milena Canonero, la costumista vincitrice di diversi premi tra cui Academy Awards è co-produttrice per Romeo e Giuletta, ma sicuramente c’è una sua collaborazione anche nella supervisione dei costumi.

La riproposizione del testo originale di Shakespeare nei dialoghi può essere positiva solo per un pubblico giovane che si avvicina al dramma per la prima volta e quindi può esserci uno scopo educativo, ma a parte questo è un film che non coinvolge più di tanto essendo il soggetto conosciuto e privo di colpi di scena che potrebbero tenere lo spettatore sveglio.

Romeo e Giulietta recensione

 

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