Rosso Istanbul: recensione del film di Ferzan Ozpetek

Rosso Istanbul

Arriva al cinema l’ultimo racconto di Ferzan Ozpetek Rosso Istanbul, messa in scena del suo omonimo libro best seller del 2013, una storia fitta di mistero e amore che ha per protagonisti Halit Ergenc, Tuba Buyukustun e Nejat Isler, tra gli altri.

 

Dopo il grande successo del suo ultimo film del 2014, Allacciate Le Cinture, il regsita turco lascia l’Italia per ambientare la sua ultima storia nella sua Istanbul, una città che racconta in tutta la sua bellezza, colori, strade vecchie, palazzi nuovi e tanti bicchieri di the presi ai tavolini dei bar, rendendola la vera protagonista di questo giallo.

Con “lei”, troviamo l’eccentrico personaggio di Deniz (Nejat Isler) che vive in una stupenda villa sul Bosforo insieme alla madre (Cigdem Onat) a cui è molto legato, il fratello artista geloso, la governante saccente (l’immancabile amica e attrice turca Serra Yilmaz) e la sua giovane“apprendista”.  Regista acclamato in Europa, Deniz è anche uno scrittore e questo spinge Orhan (Halit Ergenc), un editore turco in esilio volontario a Londra da 20 anni, a tornare ad Istanbul  per finire insieme a lui il suo libro. Involontariamente Orhan si ritrova coinvolto nelle storie del libro di Deniz, dato che tutti i suoi protagonisti sono proprio i suoi famigliari e amici, come Yusuf, un uomo molto importante della sua vita e Neval (Tuba Buyukustun), la sua migliore amica, da cui l’editore rimarrà intrigato sin da subito. Il ritorno nella sua città e il passato non saranno facili da affrontare per Orhan, ma un grande mistero lo tratterà sul Bosforo contro la sua volontà…

Rosso Istanbul segna il ritorno di Ferzan Ozpetek al cinema, dopo Allacciate le cinture del 2014

In quasi due ore, Ferzan Ozpetek ci invita in questo suo piccolo mondo fatto di persone e storie da scoprire piano piano, scena dopo scena.  La vista sulla città, ogni momento della giornata e tanti piccoli particolari interessanti non sfuggono all’occhio della regia e fotografia e Rosso Istanbul  così, si trasforma in una lettera d’amore dedicata alla città e a sua madre, figura centrale in tutte le sue storie. Come il suo protagonista Orhan, anche Ozpetek ha lasciato ormai tanto tempo fa la sua patria per la nostra Italia e proprio vent’anni fa poi, esordiva con il suo film Il Bagno Turco (Hamam).

Rosso Istanbul si contorna di donne belle ed eccentriche, di grandi tavole imbandite e di diversi momenti catartici che portano i suoi personaggi a porsi delle domande importanti per capire chi gli sta intorno ma soprattutto per capirsi. Con il suo solito fare poetico, il regista ci guida per mano nella sua Istanbul che si tinge di mistero nella notte. Purtroppo però questo mistero rimane troppo fitto, senza dare mai vere e proprie risposte allo spettatore ma solo tante domande su una storia in cui sembra di imbattersi per caso, di quelle che non si capisce né come sono iniziate e nemmeno come sono finite. Probabilmente la lettura del libro potrebbe aiutare a farci entrare meglio all’interno di questa interessante costellazione di personaggi che nel film sfioriamo solo con lo sguardo per poco e che recitano frasi che dalla carta alla pellicola, purtroppo, non rendono allo stesso modo.

- Pubblicità -
RASSEGNA PANORAMICA
Serena Concato
Articolo precedenteLa Bella e la Bestia: il regista e il cast parlano del film
Articolo successivoFalchi recensione del film con Fortunato Cerlino e Michele Riondino
Serena Concato
Faccio parte della famiglia di Cinefilos dal 2013 per cui scrivo, intervisto e recensisco. Mi appassiona tutto lo star system, dai red carpet ai gossip, fino a sapere vita, morte e miracoli delle celebrities! Amo viaggiare e il mio desiderio più grande è trasferirmi a LA!
rosso-istanbul-recensioneRosso Istanbul si contorna di donne belle ed eccentriche, di grandi tavole imbandite e di diversi momenti catartici che portano i suoi personaggi a porsi delle domande importanti per capire chi gli sta intorno ma soprattutto per capirsi.