Sorella Morte: recensione del film Netflix

Il nuovo catholic horror di Paco Plaza che intende raccontare le origini della misteriosa Sorella Morte del film Veronica. Disponibile dal 27 ottobre su Netflix

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Il celebre regista Paco Plaza – seguendo l’enorme successo delle saghe di The Conjuring e The Nun – realizza Sorella Morte (titolo originale: Hermana Muerte), il nuovo inquietante catholic horror disponibile dal 27 ottobre su Netflix. Prequel del suo Veronica del 2017, il film approfondisce l’ambigua e angosciante storia che si cela dietro lo strano personaggio di Sorella Narcisa, o meglio conosciuta come Sorella Morte.

 

Sorella Morte è scritto da Jorge Guerricaechevarria (Il giorno della bestia, Hasta el cielo) e interpretato dalla talentuosa giovane attrice e modella spagnola Aria Bedmar (In Silenzio).

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Trama Sorella Morte

Nella Spagna postbellica degli anni Quaranta, una speciale bambina – dotata di poteri extrasensoriali – diviene famosa in tutto il Paese come la “niña santa” dopo aver visto la Vergine Madre. Dieci anni dopo, la bambina diventata una giovane novizia dal nome Sorella Narcisa, raggiunge un ex convento, trasformato dopo la guerra in un collegio femminile, in cui si accinge a prendere i voti perpetui mentre insegna lingue e scienze al posto della scomparsa Sorella Inès. Ma orribili e oscuri segreti circondano la scuola e si manifestano alla giovane come fenomeni inquietanti: sedie che cadono, strani disegni sui muri e incubi indicibili. Giorno dopo giorno, gli speciali poteri di Narcisa riemergono mostrandole l’orribile e atroce verità nascosta tra quelle mura.

L’inquietudine di una religione oscura

Poche cose al mondo fanno terrore tanto quanto la storia e l’iconografia della religione cattolica declinata in chiave horror e demoniaca. E questo Plaza – co-regista di uno dei più grandi franchising horror soprannaturali sugli zombi, la saga REC – lo sa bene e sceglie questa volta di sperimentarlo. Senza troppa fatica, Sorella Morte trascina sullo schermo gran parte delle contraddizioni e delle ipocrisie religiose, dando vita a circa 90 minuti di ansia, angoscia, disagio e paranoia.

Sorella Morte | In foto l’attrice Aria Bedmar nei panni della protagonista, Sorella Narcisa

Per rendere più semplice e lineare la narrazione, Plaza si avvale di una struttura episodica e suddivide il film in tre capitoli intitolati “La bambina santa”, “Se scrive il tuo nome, sei maledetta” e “La Sorella Soccorro”. Nonostante i continui jumpscare e la profonda tensione psicologica, la storia procede per gran parte del film con un ritmo lento e teso che incalza con violenza solo nell’ultima parte.

Regia e fotografia cooperano nel costruire una tetra e inquietante atmosfera retta da un intenso simbolismo, religioso e non: riti, preghiere e agiografie miscelate, come se non bastasse, anche a un agghiacciante e suggestivo gioco di mani e sguardi. Gli occhi, in particolar modo, sono elevati da Plaza a elemento chiave per la comprensione della misteriosa Sorella Morte in Veronica: quegli stessi occhi che all’inizio del film sono in grado di ammirare l’impossibile finiscono poi per diventar ciechi, forse peccatori di aver visto fin troppo. Inoltre, tanti sono i punti di riflessione che Plaza e Guerricaechevarria seminano in questa pellicola, come per esempio: il complesso e doloroso momento storico della guerra civile spagnola, la dolorosa omertà di cui spesso sono intrise le mura dei luoghi di culto, le tremende antinomie che affliggono la religione.

Una favola orrorifica di vendetta e (probabile) redenzione

Paco Plaza è, senz’altro per molti, un grande maestro dell’horror spagnolo. E ciò lo riconferma Sorella Morte, un prequel esaustivo, incisivo e solido che non mira tanto a spaventare, quanto piuttosto ad agitare e turbare fortemente. Rappresentando una favola orrorifica di sanguinosa e “sacra” vendetta, il cineasta valenziano gioca con i sentimenti più bui del pubblico che, in alcuni momenti, finisce anche per immedesimarsi nella protagonista. Il pubblico cade vorticosamente, così, nel riflesso di Narcisa, sprofondando in un drammatico mare di dolore, dubbi e collera.

Al di là dell’eccessiva lentezza iniziale e di qualche stonatura narrativa, la pellicola di Plaza colpisce nel segno, catturando lo sguardo attento dello spettatore e regalandogli un’ora e mezza di tormentata irrequietezza.

Sommario

Paco Plaza è, senz’altro per molti, un grande maestro dell’horror spagnolo. E ciò lo riconferma Sorella Morte: un prequel esaustivo, incisivo e solido del film Veronica (2017), che non mira tanto a spaventare, quanto piuttosto ad agitare e turbare fortemente, rappresentando una favola orrorifica di sanguinosa e “sacra” vendetta.
Annarita Farias
Annarita Farias
Nata nel 1996, laureata in Lingue, Culture e Letterature Moderne Europee presso l'Università Federico II di Napoli e attualmente laureanda in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale all'Università di Roma Tre, dove approfondisce la settima arte per scrivere di critica cinematografica con maggiore consapevolezza e passione. Iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania come giornalista pubblicista dal 2022, ha collaborato per due anni con la testata online Ambasciator.it e attualmente scrive di cinema per Cinefilos.it e Scuola Consulting.

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Paco Plaza è, senz’altro per molti, un grande maestro dell’horror spagnolo. E ciò lo riconferma Sorella Morte: un prequel esaustivo, incisivo e solido del film Veronica (2017), che non mira tanto a spaventare, quanto piuttosto ad agitare e turbare fortemente, rappresentando una favola orrorifica di sanguinosa e “sacra” vendetta.Sorella Morte: recensione del film Netflix