Spaccapietre

Si intitola Spaccapietre il nuovo film dei Fratelli De Serio, selezionato nel Concorso di Giornate degli Autori, unico italiano in gare, che si fregia di una delle migliori interpretazioni di Salvatore Esposito e dell’esordiente e fulgido talento di Samuele Carrino.

 

Giuseppe è uno spaccapietre, come suo nonno e suo padre prima di lui, lavora in una cava, ma, quando rimane ferito ad un occhio e lo perde, non può più occuparsi della famiglia; così tocca alla moglie uscire e lavorare. Fa la bracciante, sfruttata e sottopagata, in condizioni così precarie che la sfibrano e la uccidono. Così Giuseppe si trova a doversi occupare da solo e menomato di un bimbo, Antonio, vivace e dolce, che sogna di fare il paleontologo perché è appassionato di dinosauri. Alla sua vecchia cava non lo possono riassumere, così l’uomo si rivolge ai datori di lavoro di sua moglie: sarà l’inizio d un incubo. Giuseppe e Antonio diventano anche loro braccianti, e toccano con mano la difficoltà e la sofferenza, la bassezza in cui sono spinti a vivere coloro che non possono fare altro che questo lavoro, reso brutale da chi possiede quelle terre in cui loro sudano e talvolta muoiono.

Salvatore Esposito è il cardine di Spaccapietre

Gianluca e Massimiliano De Serio raccontano una realtà cruda, brutale, cattiva, sembrano voler puntare il dito contro certe realtà che esistono realmente, ma sembrano anche offrire allo spettatore un monito, un avvertimento, un invito alla compassione. Cardine solido intorno a cui ruota tutto il film è Salvatore Esposito. Il ragazzone di Gomorra – La Serie è diventato un uomo, ora è credibile anche nei ruoli di padre e il suo Giuseppe è davvero il cuore della storia.

Una roccia agli occhi del figlio, un uomo spezzato a quelli degli spettatori, il protagonista della storia cerca di costruire intorno a suo figlio, sua unica ragione di vita, un piccolo universo parallelo. Il lavoro diventa un gioco, la madre morta una presenza angelica che tornerà, la passione per la paleontologia una vero obbiettivo da perseguire. Giuseppe continua a dedicare ad Antonio le attenzioni e i momenti di dolcezza che costituivano la loro quotidianità, prima che tutto andasse in pezzi, e nonostante l’inferno in cui entrambi sono scivolati, prova con tutte le sue forze a conservare la purezza del figlio.

Samuele Carrino, promettente giovane talento

Il piccolo Carrino non sfigura certo accanto ad un sempre più maturo e credibile Esposito. Il suo Antonio è sveglio, attento, consapevole eppure sempre ottimista, non si permette mai di far capire al padre quanto soffre, accoglie sempre con ottimismo le sue storie e cerca nel suo modo semplice e fanciullesco, di dare leggerezza al padre. E i fratelli De Serio riescono a mettere in quadro tutta questa ricca e disperata umanità condendola con polvere sudore e fatica, tutto ciò che sentono i due protagonisti.

Non c’è speranza o redenzione in Spaccapietre, solo sofferenza che a volte sembra anche fine a se stessa, accanimento che se da un lato sembra gratuitamente crudele, dall’altro è senza dubbio una possibilità di rimanere all’erta ed essere consapevoli di ciò che accade tutti i giorni, mentre siamo distratti ad andare avanti con le nostre banali e comode vite.

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RASSEGNA PANORAMICA
Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
spaccapietre-de-serioNon c’è speranza o redenzione in Spaccapietre, solo sofferenza che a volte sembra anche fine a se stessa, accanimento che se da un lato sembra gratuitamente crudele, dall’altro è senza dubbio una possibilità di rimanere all’erta ed essere consapevoli di ciò che accade tutti i giorni, mentre siamo distratti ad andare avanti con le nostre banali e comode vite.