Tata matilda e il grande botto: recensione del film

Tata matilda e il grande botto

Tata matilda e il grande botto – Chi potrà salvare dalla sicura rovina la vecchia e fatiscente fattoria dei Green? Forse una misteriosa e ben poco attraente governante apparsa dal nulla in una notte tempestosa? Tata Matilda armata del suo magico bastone e con l’immancabile compagnia di un nero ed inquietante corvo irrispettoso susciterà prima inquietanti interrogativi ma ben presto si rivelerà molto utile alla causa.

 

Ambientato in Inghilterra, durante la seconda guerra mondiale Tata matilda e il grande botto: in un piccolo e sperduto villaggio della campagna inglese la giovane Mrs.Green (Maggie Gyllenhaal) ha il suo bel da fare nel crescere i tre scalmanati figlioli senza l’aiuto del marito partito per il fronte. La piccola fattoria di famiglia versa in pessime condizioni, un piccolo e vecchio trattore a rischio pignoramento è l’unica speranza per concludere il raccolto altrimenti Mrs.Green dovrà cedere alle quotidiane pressioni del viscido e mellifluo cognato, Zio Phil (Rhys Ifans), che cerca disperatamente di convincerla a vendere la proprietà per poter così saldare i suoi debiti di gioco.

Tata matilda e il grande botto, il film

Quando a tutto questo si aggiunge l’arrivo dei due ricchi ed impertinenti nipotini di città che i genitori spediscono in campagna da una Londra minacciata dagli attacchi aerei nemici, i guai si moltiplicano in quanto la convivenza tra i cugini si rivelerà da subito alquanto problematica e conflittuale. Così nel mezzo di tanta baraonda e quando il tutto sembra degenerare ecco comparire quasi dal nulla in una notte di tempesta, Tata Matilda (Emma Thompson), una misteriosa quanto inquietante governante ausiliaria dell’esercito che si offre di aiutare la povera e disperata Mrs.Green. Con l’immancabile collaborazione di un nero corvo dalla difficile digestione ed uno strano bastone dai magici ed incredibili poteri, la nuova e singolare ospite saprà dar loro aiuto nel respingere le quotidiane insidie di Zio Phil sempre intenzionato a portare al fallimento la fattoria. Ma su ogni cosa Tata Matilda saprà impartire a suo modo importanti ed indimenticabili lezioni di vita ai giovani protagonisti che tra maialini acrobati e motociclette volanti impareranno a comportarsi con coraggio, lealtà e rispetto reciproco.

Difficile se non impossibile evitare confronti e parallelismi con la capostipite delle governanti cinematografiche, Mary Poppins, di cui Tata Matilda è una sorta di rivisitazione noir; un tetro bastone al posto dell’ombrellino ma gli stessi inquietanti e misteriosi poteri magici come strumento a volte, se non sempre, poco ortodosso per convincere i giovani protagonisti a comportarsi a modo.

Pur mancando dell’originalità, del ritmo e della genialità del vecchio capolavoro della Disney, Tata Matilda e il grande botto – diretta dalla regista Susanna White, si farà apprezzare comunque da un pubblico giovane se non giovanissimo in quanto permette di trascorrere poco meno di due ore in discreta allegria. La storia pur dal finale alquanto prevedibile ha comunque una sua struttura, i personaggi sono ben costruiti e la compresenza di interpreti dall’indubbio valore, da un irriconoscibile Emma Thompson, al bravo Rhys Ifans oltre alle partecipazioni di Ralph Fiennes e Maggie Smith, sicuramente alzano il livello qualitativo di una sceneggiatura piuttosto semplice.

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