Impossibile non paragonare Andrew Garfield a Tobey Maguire, Sam Raimi a Marc Webb, impossibile guardare al villain Dottor Connors/Lizard e non pensare a Norman Osborn/Goblin. Impossibile non fare un confronto, eppure è necessario lo sforzo. The Amazing Spider-man arriverà al cinema il prossimo 4 luglio, data simbolica e evocativa negli States, quasi a sottolineare che Spiderman, il super eroe con i super problemi, oltre ad essere un personaggi molto amato, è anche un simbolo dell’americanità .
Il reboot racconta le origini dell’uomo ragno in maniera alternativa, senza ricalcare la storia scelta da Raimi e bisogna dire che nei momenti in cui i nodi narrativi sembrano ricalcare quelli dello Spiderman del 2002, il film diventa davvero banale. Molti sono i momenti in cui ci ricordiamo di altri film e altri riferimenti, magari involontari, come al Batman Begins di Christopher Nolan, o addirittura all’ultimo Mission Impossible (il Protocollo Fantasma) e di questo purtroppo possiamo solo chiedere conto al regista Webb, che pur dimostrandosi un bravo tecnico, soprattutto nelle scene d’azione, manca di quella personalità che Raimi possiede in abbondanza.
I protagonisti, Andrew Garfield e Emma Stone, che pure potrebbero rientrare esteticamente nei canoni dei personaggi, risultano però goffi e impacciati, soprattutto nelle scene in cui recitano insieme, regalandoci i loro momenti migliori nell’assolo.

The Amazing Spider-Man, il reboot con Andrew Garfield
Tutte queste sono carenze che non si possono sottovalutare, tuttavia il film presenta degli effetti visivi e delle scene d’azione davvero ben congeniate che riescono a farci entrare nella tela del ragno. I momenti migliori del film sono infatti quelli totalmente originali, senza alcun riferimento ad altri immaginari visivi e senza alcuna eco dei film di Raimi; in quei frangenti il film si rivela essere un godibile passatempo, corredato da un 3D di buona fattura, che sceglie un registra misto tra il comico e il drammatico, catturando l’attenzione e l’emozione dello spettatore con pochissime scene ben congeniate.
Ovviamente The Amazing Spider-Man era un film del quale non si sentiva necessità , essendo un reboot così vicino all’originale, tuttavia può essere una rilettura interessante che, una volta messa in carburazione, potrà far meglio per i sequel (non ufficiali ma facilmente intuibili) a venire.

