The Beautiful Game: recensione del film Netflix

Il film si ispira a una competizione reale che ogni anno vede incontrarsi squadre nazionali di senzatetto.

The Beautiful Game recensione
Crediti Alfredo Falvo - Copyright Netflix

The Beautiful Game a cui si riferisce il titolo del nuovo film Netflix, diretto da Thea Sharrock e disponibile dal 29 marzo, è il calcio, una vera e propria istituzione nel nostro Paese, un credo, una devozione nazionale, che determina odi, amori e umori dei tifosi di tutto lo Stivale. E l’Italia non è certo il solo caso di Paese in cui questo sport eccelle per popolarità e diffusione.

 

The Beautiful Game, la trama

Partendo proprio da questa passione, quasi tribale nelle sue manifestazioni più viscerali, il film racconta la storia di Vinny, un giovane e talentuoso amante del calcio che, tormentato dal suo passato, trascorre le giornate a guardare i bambini giocare a palla, intervenendo e ballandosi della sua superiorità. Fino a che non viene avvicinato da un uomo che lo coinvolge nella nazionale di calcio Inglese. Proprio così, Vinny si ritrova a gareggiare per la sua nazione nei mondiali di calcio… della Homeless World Cup.

L’idea del film nasce proprio da questo evento sportivo, fondato negli anni Duemila e che coinvolge squadra composte esclusivamente da persone senza fissa dimora. Il primo torneo fu organizzato in Austria, mentre la finzione del film ci porta addirittura a Roma, in Italia, in un paese in cui, come già detto, il calcio è una cosa seria. Come nel film di Sharrock, in cui lo sport è un’ossessione per Vinny, ma diventerà presto un’occasione di riscatto e una seconda opportunità per molti dei personaggi secondari.

Lo sport visto come seconda opportunità

I film sportivi sono per definizione racconti che mettono in scena un miglioramento, una evoluzione e sì, un riscatto per un passato che non sempre ha visto i personaggi brillare per scelte di vita e azioni compiute. E The Beautiful Game non fa eccezione: entrare nella nazionale dei senzatetto, per Vinny vuol dire non solo riprendere a giocare a calcio, anche se non ad altissimo livello, ma anche prendere coscienza della sua situazione personale. E così, solo accettando il fallimento del suo passato e apprezzando le seconde opportunità che la vita gli ha concesso, può finalmente ricominciare a vivere e a risalire la china.

Crediti e Copyright Netflix

Ambientato principalmente a Roma, il film si avvale di inquadrature da cartoline, non necessariamente ricercate ma efficaci soprattutto per raccontare lo stupore e l’ammirazione dei giocatori del torneo di fronte alle meraviglie della Città Eterna. Non ci sono quindi particolari guizzi ma c’è una solida consapevolezza nel mettersi al servizio della storia nella più classica delle maniere.

Chiedere aiuto è il primo passo

Al di là del calcio, il film è anche una riflessione sull’identità dei senza dimora e sulla necessità di cambiare l’immagine stereotipata che spesso li circonda. L’esempio di Vinny ci mette di fronte al fatto che la povertà, l’indigenza possono colpire chiunque, e che chiedere aiuto è un passo fondamentale verso un’inversione di marcia.

Con Bill Nighy e Valeria Golino a impreziosire il cast, The Beautiful Game offre uno sguardo semplice e diretto, mai pretenzioso, sulle possibilità che offre lo sport, ma anche su vite difficili e spezzate, che qualche volta, con un piccolo aiuto, tornano a trovare una strada da percorrere e una direzione da seguire.

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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
the-beautiful-game-netflixThe Beautiful Game offre uno sguardo semplice e diretto, mai pretenzioso, sulle possibilità che offre lo sport, ma anche su vite difficili e spezzate, che qualche volta, con un piccolo aiuto, tornano a trovare una strada da percorrere e una direzione da seguire.