The Grandmaster recensione del film di Wong Kar-Wai

The Grandmaster recensioneFo Shan, Cina meridionale. Quando il grande maestro Gong Baoseng è costretto a trasferirsi in città, a causa della guerra cino-giapponese che imperversa nel nord, Ip Man verrà scelto per poter rappresentare le arti del sud e sfidare il maestro, pronto a tenere la sua cerimonia d’addio. Per l’occasione farà la conoscenza di Gong Er e Ma San, figlia e discepolo di Gong Baoseng. Uno solo di loro potrà raccoglierà l’eredità del maestro.

 

The Grandmaster recensione posterThe Grandmaster si discosta dai film di arti marziali degli ultimi anni, rielaborando il genere secondo la visione di Wong Kar Wai. La pellicola è una sintesi del suo modo di fare cinema, con atmosfere cariche di sentimenti, giochi di luci e ombre, primi piani e rallenty esasperato. Esteticamente elegante, il film è impreziosito dai numerosi duelli, costruiti dal coreografo Yuen Wo Ping (Matrix e Kill Bill), capace di donare musicalità alle performance acrobatiche dei contendenti mostrando, allo stesso tempo, i sentimenti dei protagonisti. L’utilizzo del rallenty mostra ogni movimento, incorniciato da gradevoli zoom sugli elementi che circondano il combattimento, in special modo quelli naturali, come le frequenti gocce di pioggia. La pellicola possiede una grande eleganza non solo visiva, ma anche dal punto di vista formale. I temi ricorrenti della cinematografia di Wong Kar Wai tornano anche in The Grandmaster. L’inevitabilità del destino, l’impossibilità di poter tornare indietro, la malinconica consapevolezza dei propri doveri, spesso in contrasto con i desideri, argomenti già trattati in In the mood for love e 2046. I volti sono di Tony Leung (Ip Man), uno degli attori più espressivi del cinema orientale, e Zhang Ziyi, maturata e capace di dare spessore al personaggio di Gong Er. Se la pellicola trova i suoi punti di forza nell’eleganza e nella capacità dei suoi attori, la struttura narrativa proposta ne limita l’assimilazione, dilungando in modo eccessivo passaggi di secondaria importanza, adagiandosi senza mai accelerare il ritmo dl racconto. Anche la profondità dei dialoghi non è allo stesso livello dei lavori precedenti del regista, banali in alcune sequenze, prima di riprendersi nel finale.

The Grandmaster recensione 2The Grandmaster non riesce a completare l’egregio lavoro fatto a livello grafico e di costruzione dei personaggi. Il film emoziona solo a tratti, i protagonisti modellano il malinconico mondo di relazione tra uomo e donna tanto caro al regista, ma la struttura ne limita l’assimilazione, in particolar modo per gli spettatori non avvezzi al genere. Nonostante Wong Kar Wai abbia da sempre catturato il pubblico con atmosfere e sentimenti, più che con il succedersi degli avvenimenti, The Grandmaster non riesce a prendere come altre opere del regista, risultando un buon film tuttavia lontano da capolavori come In the mood for love.

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