the princess recensione

In un periodo di fermento civile, in cui si lotta per la parità di genere, nemmeno le principesse sono più tenute a essere “solo” principesse. È quello che racconta The Princess, il nuovo film originale Hulu, disponibile dal 1° luglio su Disney+. Il film con protagonista una scatenata Joey King è una versione al femminile di John Wick, forse un pizzico più violenta e con delle coreografie di scontri corpo a corpo da manuale.

 

The Princess, la trama

La storia è molto semplice e ci viene raccontata in medias res. La principessa è distesa addormentata su un letto, in una torre del castello, vestita con un sontuoso abito da sposa. Delle guardie irrompono e fanno per svegliarla perché è giunta l’ora delle nozze. A sorpresa, la fanciulla di sveglia e comincia a picchiare duro, ma così duro che per le guardie c’è poco da fare, rimangono uccisi, non solo dalle straordinarie doti di combattimento della principessa, ma forse anche dalla sorpresa di doversi scontrare così duramente con lei (che è un po’ la sensazione che coglie anche lo spettatore). Fuori dalla torre, la fanciulla dovrà fare di tutto per sventare un colpo di stato da parte del terribile Julius (Dominic Cooper), che ha preso prigioniero il re, la regina e la figlia minore. L’uomo aveva intenzione di sposare la figlia maggiore e diventare così re, ma le cose sono andate diversamente e ora tenta di prendere il potere con la forza. Tuttavia non sa che la giovane donna che lo ha rifiutato non è solo indipendente e caparbia, ma è anche una guerriera provetta, che non esiterà a sporcarsi le mani (e il suo bel vestito) per rimettere suo padre sul trono.

Diretto dal vietnamita Le-Van Kiet, The Princess è un oggetto particolare, perché abbraccia tutta la mitologia della vendetta, delle arti marziali, della violenza, mette insieme i pezzi in una storia semplice, ambientata nel presente e punteggiata di flashback che danno contesto e indirizzano le motivazioni dei personaggi, e trasforma il protagonista solitamente uomo in una principessa. 

La principessa che si fece guerriera

Gli occhioni grandi e i lineamenti delicati di Joey King sono perfetti sul volto di questa donna che colpisce, ferisce, uccide e sanguina, proprio come un eroe del cinema orientale, e si muove come uno di loro, descrivendo danze macabre e foriere di morte intorno a chi la ostacola. 

The Princess rinnova ai tempi che corrono un genere e lo fa con misura e gusto, senza trascendere mai nel didascalico, senza mai fare il passo più lungo per dimostrare qualcosa che non si vede già da quello che viene raccontato sullo schermo. Dopo il convincente Furie, Le-Van Kiet si conferma un vero talento nel gestire l’azione con la struttura narrativa a flashback, senza mai far perdere mordente alla storia. 

Sembra che King sia nata per questo ruolo, che incarna con grande naturalezza al prezzo, ci scommettiamo, di enorme sforzo e studio di coreografie e gesti. Un po’ meno riuscito il ruolo di Dominic Cooper che, nella parte del cattivo, risulta irrimediabilmente una macchietta. Con lui anche la messa in scena povera rende il film meno accattivante per un pubblico smaliziato ed esigente. Ma non è il caso di sottilizzarsi troppo sulla recitazione dei personaggi, dal momento che la bellezza del film è la sua anima vendicativa, il suo prendersi sul serio nell’essere esattamente dove vorrebbe e dovrebbe essere. Certo, è difficile accettare che per farsi prendere sul serio una donna debba tagliare la testa al mostro, letteralmente, ma in tempi duri bisogna giocare duro, e The Princess lo fa benissimo.

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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