ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del film Elvis
Nove anni dopo Il grande Gatsby, Baz Luhrmann torna al cinema con un nuovo film stravagante. Questa volta al centro del suo racconto c’è Elvis Presley, la celebre icona del rock and roll, simbolo di un intero panorama musicale e culturale. L’assurda vita del personaggio viene raccontata in prima persona dal Colonnello Tom Parker (Tom Hanks) attraverso una narrazione estremamente soggettiva e surrealista, quasi allucinogena.
Nel biopic, Elvis Presley (Austin Butler) compie un’ascesa incredibile nell’industria musicale, generando adorazione e indignazione in egual misura. Se da un lato il pubblico giovane ama il cantante ed il suo stile, dall’altro i conservatori – e addirittura il governo – disapprovano la musica provocante e progressista della star. Elvis conosce il successo grazie a Tom Parker, ma per tutta la sua carriera ha un rapporto incredibilmente teso e conflittuale con il colonnello. Luhrmann con il suo film vuole porre luce sul fatto che Parker abbia approfittato della fama di Elvis e ritrae il personaggio di Tom Hanks come un vero cattivo. Per fare ciò però, il regista semplifica notevolmente la relazione tra il protagonista e Parker, andando a sacrificare il realismo storico.
Considerando lo stile registico di Luhrmann, non è quindi facile comprendere cosa ci sia di reale in Elvis e cosa invece sia stato reinventato. Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
Com’era realmente il Colonnello Parker?
La persona che più di tutte è stata trasformata all’interno di Elvis è il colonnello Tom Parker. Stando alla rapresentazione fatta da Baz Luhrmann, Parker era un uomo d’affari interessato puramente al ritorno economico. Tom Hanks interpreta un affabulatore, colui che prende Presley da giovane e lo lancia su scala globale, come se fosse un puro prodotto mediatico. In Elvis Parker è però anche colui che cerca di limitare l’estro della star, di manipolare il personaggio in modo che possa piacere anche alle autorità più conservatrici.
Questa rappresentazione di Parker è in netto contrasto con la biografia del colonnello scritta dalla giornalista musicale Alanna Nash nel 2010. In un’intervista con Variety, l’autrice ha evidenziando le discrepanze tra il film e il fatto storico. Nash ha affermato che “Parker amava che Presley fosse quasi come un artista dello spogliarello maschile (…) È ciò ha fatto vendere i biglietti!“. Inoltre, Nash ha respinto quanto detto dal film sulle minacce che il governo ha fatto a Parker per le controverse esibizioni di Elvis.
Com’è diventato Elvis
Presley nel film
Luhrmann si è preso parecchie libertà anche nella rappresentazione di Elvis. In particolare, il film pone molta luce sull’influenza che la musica nera e la cultura afroamericana ha avuto su Presley. In realtà, come spiega Alanna Nash, nell’intervista a Variety, non è vero che le più importanti influenze musicali di Elvis sono state esclusivamente nere. “Elvis ha subito ugualmente l’impatto della cultura bianca e, già in seconda media, ha annunciato che avrebbe cantato al Grand Ole Opry.”
Anche per quanto riguarda la sfera amorosa, Elvis a volte semplifica troppo. Per prima cosa, il film sorvola totalmente la problematica della differenza di età tra Priscilla Beaulieu e Presley: lei aveva solo 14 anni quando ha conosciuto il cantante. Inoltre, anche se Priscilla gioca un ruolo di primo piano, le partner successive di Elvis come Ginger Alden e Linda Thompson vengono completamente ignorate. Ciò che ne esce è una rappresentazione grossolana e semplicistica della vita amorosa della star.
La vera storia di Elvis
Anche in fatto di musica, Elvis è un film abbastanza lontano dal vero storico. La colonna sonora include canzoni di artisti contemporanei come Doja Cat ed Eminem, sottolineando come la rigorosa cronologia non sia in cima alla lista delle priorità di Luhrmann. Inoltre, i rapporti tra Elvis e le altre star del tempo non sembrano troppo autentici: nel film viene data molta enfasi all’amicizia con BB King, quando in realtà Nash ha rivelato [via USA Today] che i due erano conoscenti e non amici intimi. ” Probabilmente si sono incontrati per la prima volta al Sun Studio, ma solo brevemente.”
In aggiunta, ci sono state alcune alterazioni anche per motivi narrativi. Luhrmann crea dei collegamenti troppo facili e veloci rispetto alla realtà: sia per quanto riguarda la residenza a Las Vegas di Elvis, sia per il servizio militare, vengono fatte delle congetture su questioni decisamente più complesse.
Quanto è accurato Elvis?
In conclusione, quanto è accurato Elvis? Non possiamo dire che si tratti di un documentario. Il film di Luhrmann è più interessato a ricordare l’energia e la vitalità delle prestazioni della stella del rock ‘n roll piuttosto che snocciolare i fatti della sua vita. Tuttavia, anche se a volte la verità risulta contorta, il film non è completamente staccato dalla realtà. Parker è notoriamente colui che ha permesso a Elvis di esplodere, ma è anche colui che ha tratto più vantaggi dal suo successo. Insomma, il biopic di Luhrmann contiene abbastanza verità da renderlo un film avvincente a livello sia artistico che storico.