the void

The Void – il vuoto, diretto da Steven Konstanski e Jeremy Gillespie, uscirà nelle nostre sale il 7 dicembre 2017.

 

Un agente di polizia (Aaron Poole), durante una pattuglia, trova un uomo ricoperto di sangue così lo conduce immediatamente al vicino e piccolo ospedale della contea. Appena tornato alla sua auto si trova di fronte ad un misterioso uomo incappucciato e vestito con un lungo saio bianco che tenta di accoltellarlo. Rientrato nell’ospedale capirà che quel misterioso individuo è parte di un gruppo che circonda minacciosamente la struttura. Sarà solo l’inizio di una serie di eventi drammatici che trasformeranno quella notte, apparentemente normale, in un lungo e terribile incubo che condurrà tutti coloro all’interno dell’ospedale verso una realtà spaventosa e senza ritorno.

The void è un film horror diretto da due giovani registi emergenti, Steve Kostanski e Jeremy Gillespie. Indubbiamente inquietante e capace di creare atmosfere surreali quanto angosciose, The void lascia molto perplessi in quanto a struttura narrativa. Un gruppo di persone rimane imprigionato in un ospedale, sotto assedio da una misteriosa setta di uomini incappucciati in stile Ku Kux Klan; le prime vittime iniziano a trasformasi in orribili esseri dalla natura sconosciuta quanto pericolosa. Il pericolo maggiore è dentro o fuori dall’ospedale? Cosa si nasconde nei sotterranei? Cosa c’è dietro a tutto questo? Domande, tante domande. Il problema di base è che la sceneggiatura, scritta dagli stessi registi, non fornisce allo spettatore una sola risposta che possa spiegare, giustificare, tutte le atrocità che si susseguono a ritmo serrato.

Indubbiamente buoni gli effetti speciali, apprezzabile anche l’atmosfera onirica che il film riesce a creare in determinati frangenti ma non c’è filo conduttore, non c’è una minima logica narrativa che possa dare al tutto una forma, uno sviluppo ben definito.

Kostanski e Gillespie sono due esperti di make up e protesi sceniche, di visual design, la loro carriera è quella, la loro formazione nasce da lì e si vede. Il punto forte del film sono proprio gli effetti speciali ma i due giovani neo-registi e sceneggiatori peccano laddove entrano in un campo a loro ignoto, il creare una storia. Il film di fatto non ne ha una e alla fine lo spettatore esce dalla sala con la sensazione di aver visto un gran minestrone di citazioni e riferimenti a film horror celebri. Si può scorgere qualcosa di Alien, un pizzico di Hellraiser, una spolverata di Lynch e non si sa di quanti altri film di genere.

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