Arriv al cinema distribuito da Eagle Pictures, The Words il film diretto da Brian Klugman e Lee Sterntha e con protagonisti Bradley Cooper, Zoe Saldana, Dennis Quaid e Jeremy Irons.

 

In The Words Clay (Dennis Quaid), scrittore di successo e star del mondo letterario americano, sta tenendo una lettura pubblica di brani tratti dal suo ultimo romanzo The Words, per sponsorizzarne il lancio sul mercato. Man mano che legge, i suoi personaggi prendono corpo e così appaiono sullo schermo Rory (Bradley Cooper), aspirante romanziere nonché alter-ego di Clay e Dora (Zoë Saldana), sua moglie.

I due sono alla festa di consegna di un prestigioso premio letterario che lui ha appena vinto grazie al suo straordinario libro “The windows tears”. Mentre la storia, accompagnata dalle parole in sottofondo di Clay, si sviluppa (e parlare di sviluppo è già una concessione), si scopre che in realtà Rory non ha scritto il romanzo di suo pugno, ma ha solo copiato un vecchio manoscritto trovato per caso in una valigetta di pelle. E qui il gioco di scatole cinesi si complica ulteriormente poiché il vero autore del manoscritto, il Vecchio (Jeremy Irons), rivela la sua identità a Rory che, messo al muro, deve decidere se confessare o meno l’inganno che gli ha dato fama e celebrità. Questo interrogativo, che dovrebbe costituire il fulcro dell’intera vicenda e provocare delle riflessioni sul concetto di autorialità, di plagio ecc., resta purtroppo sotterrato dalla stucchevolezza e dalla noia di cui tutto il film è pregno.

The Words Se l’impianto narrativo è infatti potenzialmente interessante, la regia, l’interpretazione e perfino i dialoghi non sono assolutamente all’altezza dei temi che vorrebbero affrontare. Bradley Cooper è costantemente con le lacrime agli occhi senza che allo spettatore arrivi nemmeno un decimo della sua tristezza o del suo tormento interiore, il che ha come unico effetto quello di renderlo ridicolo; senza parlare dei personaggi femminili che hanno lo spessore di un foglio di carta velina (molto molto sottile) e che sembrano far parte del cast più per rispettare delle “quote rosa filmiche” che per un ruolo attivo nella trama.

The Words di Brian Klugman e Lee Sternthal delude davvero su tutta la linea. Unica eccezione l’interpretazione di Jeremy Irons che, sapendo fare discretamente il suo lavoro, spicca per bravura e sembra addirittura fuori contesto. Un gigante tra lillipuziani. Un commento a caldo per The Words? No words.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto di Cinefilos.it
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Marta Pirola
Laureata in Televisione, Cinema e Produzione Multimediale presso l'Università IULM di Milano dal 2009. Amante del cinema e delle parole da sempre.
the-words-con-bradley-cooperThe Words di Brian Klugman e Lee Sternthal delude davvero su tutta la linea. Unica eccezione l’interpretazione di Jeremy Irons che, sapendo fare discretamente il suo lavoro, spicca per bravura e sembra addirittura fuori contesto.