Ti odio, anzi no, ti amo!: recensione del film con Lucy Hale

Immergiamoci nel gioco dell'odio di due colleghi di lavoro perfetti per la rom-com da vedere a Febbraio: Ti odio, anzi no, ti amo!

Ti odio, anzi no, ti amo! ha tutti gli ingredienti giusti che una storia d’amore bollente necessita: adattato dal romanzo best-seller di Sally Thorne, Ti odio, anzi no, ti amo! si presenta come una romcom che gioca con due dei tropi più amati del genere: combinare una relazione d’ufficio con quella di una storia d’amore tra nemici, non senza una buona dose di imprevedibilità e scontri reciproci. Diretto da Peter Hutchings, con sceneggiatura di Christina Mengert, la pellicola si presenta come una rom-com guidata da due personaggi affascinanti, in quella che risulta essere in definitiva una storia d’amore tra nemici un po’ sotto tono. Il film è disponibile su Amazon Prime Video dal 14 febbraio 2022.

 

Ti odio, anzi no, ti amo!: una commedia romantica dall’impianto standardizzato

La storia segue Lucy Hutton (Hale) e Joshua Templeman (Stowell), colleghi rivali in una casa editrice chiamata Bexley & Gamin. Lucy è un’impiegata affabile, gentile e idealista che crede nel potere della letteratura; al contrario, Josh è uno scrooge aziendale. Lei e Josh non sono mai andati d’accordo e hanno, a loro volta, passato la maggior parte del loro tempo come colleghi in un gioco perpetuo di odio, che comprende sguardi da acerrimi nemici, mettere in disordine la scrivania dell’altro e battibecchi sulla grammatica di fronte ad altri colleghi.

Ti odio, anzi no, ti amo! funziona nell’ambito di distribuzione su piattaforma, in cui i contenuti di genere romantico sono ormai parte preponderante del catalogo. Il soggetto romanzato di Thorne è probabilmente la chiave effettiva di svolta di un impianto da film perfetto per San Valentino, che risulterebbe, altrimenti, piuttosto stucchevole. Le regole del gioco – e di scrittura – del libro fanno sì che il pubblico possa essere portato a investire nel risultato della storia anche in sede filmica: una buona dose di verve comica segue passo a passo questa storia d’amore che scaturisce da malintesi, una corsa verso il potere e dicotomie tra attitudini apparentemente inconciliabili.

Gli splendidi protagonisti dalla chimica incredibile sono sicuramente il simbolo più luminoso di un’intera pellicola che, a tratti, si avvicina sempre più al pericoloso confine tra avventura amorosa e ciò che potrebbe apparire come uno spin-off sul personaggio precedentemente interpretato da Hale in Pretty Little Liars. Austin Stowell accosta la giocosità di Hale al vigore di Josh in modo delicato e i momenti di vulnerabilità tra la coppia sono ancora meglio dei loro battibecchi: il film è pieno di momenti pittoreschi da commedia romantica che sono in definitiva parte del motivo per cui i fan di questo genere lo adorano, ed evocano il giusto tipo di farfalle.

Ti odio, anzi no, ti amo!

Ti odio, anzi no, ti amo: la rinascita della rom-com

Grazie a serie diventate ormai popolarissime come Bridgerton e film come To All the Boys I Loved Before, il filone della rom-com, declinato in qualsiasi aspetto e epoca storica possibile, sta andando incontro a una nuova rinascita e gli studios stanno iniziando ad adattare storie di avventure amorose senza la necessità di doverle “purificare” in ogni loro aspetto. Ecco allora che, nell’universo del cinema romantico post trilogia di Cinquanta Sfumature, anche romanzi più indipendenti trovano spazio per essere adattati.

Ti odio, anzi no, ti amo, cerca quindi di aggiornare la formula dell’avventura amorosa rendendola più diretta e piccante in termini di sceneggiatura ma, sebbene risulti certamente più libidinoso di molti dei suoi predecessori, si viene a perdere nel film, dal secondo atto in poi, quello che dovrebbe essere il cuore pulsante dell’intero film: la conoscenza.

L’imprevedibilità, l’azzardo e i colpi di scena sono certamente carte da dover giocare in sede di scrittura, ma senza che questa vadano a discapito di una conoscenza del personaggio che deve necessariamente essere fornita allo spettatore. Il gioco dell’odio avviato dai due protagonisti esiste in un epoca in cui lo spettatore stesso si sente a disagio con l’idea di una commedia romantica che non sia completamente prevedibile; il film funziona a questo livello, risultando sicuramente molto più godibile in versione originale, per poter apprezzare al meglio una serie di giochi linguistici interessanti e ben inseriti all’interno della cornice filmica.

Ti odio, anzi no, ti amo! approda liscio su un terreno favorevole allo spettatore della commedia romantica, attratto e intrigato dall’idea di due persone costrette a combattere la loro attrazione reciproca invece di abbracciarla e che dovranno mettersi alla prova vicendevolmente per poter poi camminare insieme verso il tramonto.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto di Agnese Albertini
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