Nel 2010 Un weekend da bamboccioni non era stato un bel film: il giudizio stava tra il passabile e il godibile, un film per le famiglie, senza grandi pretese. Fatta questa premessa, capiamo che del sequel Un weekend da bamboccioni 2 non c’era veramente bisogno.
Dopo essere tornati all’infanzia con gli avvenimenti del primo film, in Un weekend da bamboccioni 2 Lenny Feder si trasferisce con la famiglia nella sua città natale. La vicenda si svolge durante l’ultimo giorno di scuola dei figli dei protagonisti, ma saranno i padri questa volta a dimostrarsi ancora immaturi durante le loro disavventure. Tenete bene in mente la trama, perché dopo i primi minuti si ha la sensazione di assistere a un’accozzaglia di situazioni nonsense.
Rispetto al primo film la compagnia dei comici costituita da Adam Sandler, Kevin James, David Spade e Chris Rock ha perso Rob Schneider, impegnato in altre riprese. Sfortuna per lui, dato che il personaggio dell’amico svalvolato, che si è meritato la nomination al Razzie Awards, sarebbe stata azzeccatissima per questa pellicola.
Neanche la controparte femminile, formata da Salma Hayek, Maria Bello e Maya Rudolph, riesce a restituire quella comicità semplice, senza il bisogno di scadere nel volgare. Invece, la pellicola è infarcita di stereotipi, omofobia e battute fuori luogo che contribuiscono a creare atmosfere incoerenti, tanto da avere l’impressione di assistere alla versione scadente del Saturday Night Live.
Nel primo film s’intravedeva l’intento, anche se ottimistico, di rappresentare le famiglie moderne dove i bambini conoscono solo la moda e la tecnologia e non sanno cosa voglia dire crescere nella semplicità , immersi nella natura. Una pellicola formato famiglia che aveva uno scopo di fondo, una lezione che coinvolgeva sia grandi per piccoli. Definire un target per Un weekend da bamboccioni 2 è difficile, se non impossibile.
Riunire una schiera di comici ormai affermati a Hollywood non è abbastanza per non fare caso all’involucro vuoto dei loro personaggi, da cui non si ricava nessuna lezione.
Dennis Dugan alla regia, Adam Sandler e Fred Wolf alla sceneggiatura sono da bocciare. Il sodalizio tra il regista e il comico dura da circa sei anni, ma non sta dando i risultati sperati. Il regista vanta pellicole come Piccola Peste (1990) e Mai dire ninja (1997) e con Sandler ha avuto contatti sin dal 1996 con Un tipo imprevedibile, passando poi per il divertente Big Daddy – Un papà speciale (1999) e riprendendo assiduamente dal 2007 con Io vi dichiaro marito…e marito. La qualità delle loro commedie oscilla tra il sufficiente e il mediocre. Una discreta ripresa si intravedeva in Mia moglie per finta (2011), poi una nuova caduta con Jack e Jill (2011). L’ideale sarebbe una pausa per una riabilitazione alla comicità da commedia americana, perché, di certo, Un weekend da bamboccioni 2 è un film di cui non avevamo bisogno.
