Una relazione passeggera, la recensione del film francese di Emmanuel Mouret

Una storia d'amore che viene narrata da Emmanuel Mouret come l'ultima corsa nella vita dei protagonisti.

Una relazione passeggera film recensione

Una relazione passeggera – “Quando mi piace qualcuno dico banalità”. Charlotte, una madre single, e Simon, uomo sposato con figli, si danno appuntamento in un locale parigino dopo essersi conosciuti fuggevolmente a una festa. È l’inizio di una relazione clandestina che loro stessi definiscono fin da subito passeggera, e priva di avvenire. La premessa di Una relazione passeggera, undicesimo lungometraggio di Emmanuel Mouret sembra semplice. Il film però associa dinamiche ben più complesse soprattutto quando al centro della storia ci sono i sentimenti. Una relazione passeggera ha come protagonisti Georgia Scalliet, Maxence Tual, Sandrine Kiberlain, Stéphane Mercoyrol, Vincent Macaigne. La pellicola si trova in sala dal 16 febbraio.

 

Una relazione passeggera, la recensione

Charlotte e Simon sono due opposti. Il giorno e la notte, lei loquace lui timido. Il film francese di Mouret mette a nudo i sentimenti e ci racconta l’amore da un punto di vista diverso, più adulto, intraprendente e sempre fuori dalle righe. Quando ci sono in gioco i sentimenti, come in Una relazione passeggera, la posta in palio è più alta. Ma quando invece si decide, da entrambe le parti, di vivere una relazione senza vincoli? È quello che accade a Charlotte e Simon.

Charlotte è un’avventuriera, ha avuto il suo matrimonio, ha la sua famiglia e dalla vita non chiede altro che un po’ di brio e avventura. Odia la routine, come ammette lei stessa, ma allo stesso tempo si contraddice perché quella che crea con Simon – ogni giovedì – è una routine vera e propria. Invece, Simon è l’altra faccia della luna di Una relazione passeggera. Taciturno e mai intraprendente, impaurito da questa relazione da questa donna che sembra sovrastarlo. Meravigliato dalla sua bellezza e spaventato dalla complicità che a ogni incontro si fa sempre più forte di prima.

Così, i due protagonisti di Una relazione passeggera cercano in tutti i modi di omettere a se stessi i loro sentimenti. Sarebbe tutto troppo complicato e come i film mentali che fa Simon, il finale è già scritto perché arriverà un giorno in cui non si vedranno più. Passano i mesi e questo giorno sembra non arrivare mai, la coppia consolida sempre più la relazione passeggera.

Una relazione passeggera film

Basta farci domande e pensare al futuro

In Una relazione passeggera assistiamo alla cronaca di un tipo di amore, maturo e folle allo stesso tempo. Non a caso il titolo originale francese recita: Chronique d’une liaison passagère. Il racconto di Simon e Charlotte è un misto tra gli amori adolescenziali, istintivi e avventurosi e l’amore adulto consapevole e che sa aspettare. I due protagonisti incarnano al meglio le caratteristiche di uno e dell’altro. Simon, per esempio, è un adolescente alle prime armi, insicuro del suo corpo e delle sue prestazioni tra le lenzuola che si innamora di una donna che ha carattere. Si, si innamora. Perché alla fine, come due adolescenti, Simon e Charlotte non hanno saputo tenere lontani i sentimenti.

Sentimenti fatti con pochi gesti eclatanti. Vivono il loro tempo insieme, seppur complici che questo è un tempo limitato e che gli è stato concesso. Non sono però in grado di confessarsi il loro amore a vicenda e vivono di silenzi, di sguardi mancati, e di opportunità sprecate. Anche la macchina da presa in Una relazione passeggera ci dà un indizio quando durante una litigata, la coppia si separa per un po’ e la telecamera fa un balzo in avanti per mettere il volto dei protagonisti in primo piano. Come se la verità ci venisse sbattuta in faccia, prima a loro e poi allo spettatore.

Un’altra cosa che il regista e la telecamera fanno, o per meglio dire non fanno, è concentrarsi sui soggetti esterni. Veniamo a conoscenza delle vite esterne a questo rapporto, che i due vivono come se fossero in una bolla, ma non conosciamo i personaggi che ne fanno parte. Un espediente per rimarcare ancora di più la loro relazione segreta per non creare un ulteriore legame che possa farli soffrire. A sconvolgere la trama di Una relazione passeggera è Louise, una donna che la coppia incontra tramite un sito di appuntamenti.

Una relazione passeggera recensione

L’ultima corsa

La cronaca dell’amore di Simon e Charlotte in Una relazione passeggera va veloce, come una corsa che fai e per la quale ti ritrovi senza fiato alla fine. Louise ha cambiato le sorti della loro relazione perché, dopo un breve periodo di separazione, Charlotte confesserà a Simon di essersi innamorata di lei. Un amore dolce e sensibile che la stessa Charlotte sceglie, anche solo perché – non ammettendolo a se stessa – lo trova più facile da vivere. Il loro amore, fatto di sentimenti repressi e verità taciute, rimane un ricordo vivido nelle loro menti anche quando finisce.

Questo amore così clandestino; eppure, vissuto a 360° da i protagonisti arriva al termine e si porta dietro come un fagottino tutto un bagaglio di non detti che verranno sviscerati solo alla fine del film. La narrazione stessa di Mouret non lascia spazio alla tragedia, alle urla, all’odio ma tutto avviene così come era iniziato, con un massimo rispetto. Così la fine di Una relazione passeggera arriva e con lei anche il momento della verità e delle confessioni. Dopo due anni dalla separazione, Charlotte e Simon si incontrano per caso in un cinema.

Dopo due anni è momento di dare sfogo a quello che il cuore non è riuscito a rivelare in quei mesi così intensi. Per un attimo, lo stesso spettatore si dimentica di tutto il contorno ed esistono solo Simon e Charlotte al centro della scena. Quanto sarebbe stato più facile mollare tutto e sparire, solo loro due. Quanto sarebbe stato più facile parlarsi a cuore aperto invece di minimizzare i sentimenti mascherandoli da avventura. E così ora che il vaso di Pandora è stato aperto, tutto potrebbe far pensare a una fuga dei due amanti che coronano il loro sogno/capriccio d’amore. Invece, ci troviamo ancora sulla pista dell’amore pronti a vivere l’ultima corsa.

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Lidia Maltese
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Lidia Maltese
Laureata in Scienze della Comunicazione alla Sapienza, classe 95. La mia vita è una puntata di una serie tv comedy-drama che va in onda da 27 anni. Ho lo stesso ottimismo di Tony Soprano con l'umorismo di Dexter, però ho anche dei difetti.
una-relazione-passeggera-la-recensione-del-film-francese-di-emmanuel-mouretIn Una relazione passeggera di Emmanuel Mouret il regista fornisce tutti gli indizi su dove la relazione di Charlotte e Simon cerca di andare. La telecamera fa un balzo in avanti per mettere il volto dei protagonisti in primo piano, come se la verità ci venisse sbattuta in faccia, prima a loro e poi allo spettatore. Una relazione fatta di non detti dove l'amore viene mascherato ma che si consuma senza drammi.