Una spia e mezzo, action movie di Rawson Marshall Thurber – già regista di Palle al balzo – Dodgeball e Come ti spaccio la famiglia – in uscita il 14 luglio, mescola al film d’azione la commedia americana e il teen movie di ambientazione scolastica d’ispirazione anni Ottanta, aggiungendo al tutto il messaggio etico contro il bullismo. Per tenere insieme questo ardito mix, gioca sull’opposizione tra le figure dei protagonisti, sia a livello fisico (la montagna umana e il mingherlino e le inevitabili gag che ne scaturiscono) sia per l’inversione dei ruoli: Johnson interpreta colui la cui vita ha spiccato il volo, ex nerd vittima di bullismo, ora irriconoscibile, che protegge il mondo dai cattivi e piace alle ragazze, ma ha conservato il suo animo buono e gentile, in contrasto col suo nuovo temibile aspetto.

 

Mentre Hart veste i panni di chi non è mai decollato: l’ex allievo più promettente del liceo, ben voluto da tutti, soprannominato “La freccia d’oro”, cui però la vita non ha riservato gli onori che si aspettava e che si ritrova a fare il contabile in un’azienda qualsiasi, sposato con la sua fidanzata del liceo, Maggie (Danielle Nicolet), un uomo senza più stimoli ed entusiasmo.

In Una spia e mezzo Bob Stone (Dwayne Johnson) è un ex liceale sovrappeso, ora temibilissimo agente della C.I.A., nonché una montagna di muscoli. A vent’anni dalla maturità, ha bisogno di un suo ex compagno di scuola, Calvin Joyner (Kevin Hart), che ora fa il contabile, per risolvere una questione di spionaggio internazionale. I due saranno protagonisti di una rocambolesca e pericolosa avventura.

Una spia e mezzo, il film

I protagonisti sono catapultati in una trama spionistica che non si prende sul serio ma è la cornice adatta per collocare scene d’azione al servizio di Dwayne Johnson e dell’idea migliore del film: fargli interpretare la riscossa del ragazzino bullizzato che ancora fa i conti col suo traumatico passato. Emergono così, non senza retorica, anche i valori dell’amicizia e del rispetto, su cui il film si fonda. Il tutto è poi contenuto in una seconda cornice: quella della rimpatriata scolastica a vent’anni dal diploma, con mega festa annessa.

Tuttavia, nonostante la buona interazione della coppia comica Johnson-Hart, è la banalità delle gag a lasciare spesso più che perplessi e a penalizzare il risultato finale.

Poteva essere una buona occasione per riflettere ridendo. Peccato che il film susciti solo qualche sparuto sorriso e rincorra l’attualità con fiacche battute sui social network, mentre guarda al passato tra una citazione e l’altra (Sixteen candles – un compleanno da ricordare, Quei bravi ragazzi), senza riuscire a catturare davvero il pubblico.

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Scilla Santoro
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Scilla Santoro
Giornalista pubblicista e insegnate, collabora con Cinefilos.it dal 2010. E' appassionata di cinema, soprattutto italiano ed europeo. Ha scritto anche di cronaca, ambiente, sport, musica. Tra le sue altre passioni, la musica (rock e pop), la pittura e l'arte in genere.
una-spia-e-mezzo-recensionePoteva essere una buona occasione per riflettere ridendo. Peccato che il film susciti solo qualche sparuto sorriso e rincorra l’attualità con fiacche battute sui social network, mentre guarda al passato tra una citazione e l’altra (Sixteen candles – un compleanno da ricordare, Quei bravi ragazzi), senza riuscire a catturare davvero il pubblico.