L’Amica Geniale: recensione della serie tratta dal romanzo di Elena Ferrante

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Sembra una storia figlia di questi mesi di fermento “femminista”, quella de L’Amica Geniale, eppure, Elena Ferrante aveva già da tempo acceso un bellissimo faro su una storia di donne, di amiche, di menti brillanti che trovano la loro strada verso la libertà e l’emancipazione, prima di tutto da loro stesse e dal loro bagaglio di nascita. Come ogni grande storia, anche questa di Lila e Lenu ha un inizio, trai banchi di scuola, dove le due bambine vengono aperte al mondo dalla maestra Oliviero.

 

La trama de L’Amica Geniale

Comincia così la prima puntata de L’Amica Geniale, la serie co-prodotta da Rai, HBO e Wildside e diretta da Saverio Costanzo, presentata, con la proiezione dei primi due episodi, alla Mostra del Cinema di Venezia, edizione 75. La serie è l’adattamento della tetralogia firmata da Elena Ferrante e racconta, appunto di un un’amicizia femminile, nata in un rione di Napoli negli anni ’50 e che si concluderà ai nostri giorni, nel 2016 per la precisione. Le protagonista sono Elena Greco e Raffaella Cerullo, Lenu e Lila, ma intorno a loro Costanzo ha riportato sullo schermo il brulicante mondo del rione: fratelli, genitori, vicini, compagni di classe. Un ritratto commovente di un mondo che non c’è più, una replica perfetta, nei più piccoli dettagli, di ciò che la Ferrante ha creato su carta.

Elisa Del Genio e Ludovica Nasti sono le piccole protagoniste assolute delle prime due puntate proiettate alla Mostra. Le interpretazioni genuine delle bambine restituiscono tutta l’energia dei personaggi del romanzo, in cui da una parte c’è la dolcezza di Elena e dall’altra la cattiveria di Lila, due estremi che si incontrano per caso e che non si lasceranno mai più. Intorno a loro una serie di interpreti relativamente poco noti, che si rivelano scelte perfette per le intenzioni del regista. Costanzo infatti non solo rende onore e fede all’originale, ma lo trasforma in una storia sua, conservando intatto lo spirito delle pagine, riportandone gli avvenimenti in maniera più o meno fedele, ma soprattutto avendo un profondo rispetto per il lavoro della Ferrante, con la quale ha avuto una fitta corrispondenza di email durante la lavorazione, e che ha sorvegliato la produzione e custodito i suoi personaggi.

Saverio Costanzo presenta L’Amica Geniale, la serie tratta da Elena Ferrante

Quello che Costanzo sceglie come fuoco del suo racconto, laddove nel romanzo i fili narrativi erano più ingarbugliati e numerosi, è l’educazione: la diligenza di Elena e l’intelligenza di Lila offrono a entrambe la possibilità di ambire a continuare gli studi, avvenimento insolito nella Napoli povera degli anni ’50. Così, comincia un’avventura quotidiana che nessuno aveva mai letto (né visto) prima.

Dopo The Young Pope, un altro autore italiano si cimenta con la grande serialità, in un progetto impegnativo e rischioso, che mette sul tavolo ambizioni e competenze e che, produttivamente parlando, testimonia l’apertura della RAI alle co-produzioni internazionali, presentando un biglietto da visita ragguardevole.

L’Amica Geniale è una storia epica, che attraversa la Storia e le storie e sembra che il lavoro di Costanzo e della sua squadra sia riuscito a creare qualcosa di davvero prezioso, in attesa di poter vedere, da ottobre, gli altri episodi della serie.

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
venezia-75-lamica-geniale-recensione-della-serie-tratta-dal-romanzo-di-elena-ferranteL’Amica Geniale è una storia epica, che attraversa la Storia e le storie e sembra che il lavoro di Costanzo e della sua squadra sia riuscito a creare qualcosa di davvero prezioso, in attesa di poter vedere, da ottobre, gli altri episodi della serie.