Il passato, le nostre scelte e le nostre azioni condizionano ciò che verrà; ma si può, cambiando il passato, modificare anche il nostro futuro? queste sono le premesse di X-Men – Giorni di un futuro passato.
X-Men – Giorni di un futuro passato parte da questo assunto e ci proietta in un futuro oscuro, in cui i mutanti sono sull’orlo dell’estinzione a causa delle Sentinelle, macchine in grado di contrastare ogni attacco mutante, realizzate allo scopo di individuare ed estirpare la mutazione dalla faccia della Terra. Gli X-Men sono decimati, e la loro unica speranza è tornare nel passato per cambiare il futuro ed avere un’altra possibilità. Wolverine (Hugh Jackman) diventa l’anello di congiunzione tra passato e presente, e si trasforma anche in una guida per uno Xavier spaventato e esausto, che non vuole più essere il professor X (James McAvoy/Patrick Stewart).
Tutt’altra storia invece per Eric/Magneto (Michael Fassbender/Ian McKellen): imprigionato per un crimine che (stranamente) non ha commesso, Magneto si conferma una inarrestabile macchina d’odio, forgiata dalla cattiveria degli uomini e che contro di loro si scatena. A tenere uniti di due potenti mutanti c’è Mistica (Jennifer Lawrence), creatura unica e magnifica, causa scatenante del futuro di distruzione che si preannuncia per tutto il genere mutante.
Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto altro!
X-Men – Giorni di un futuro passato dà dignità al cine-fumetto
X-Men – Giorni di un futuro passato è il film che, insieme a Captain America the Winter Soldier, restituisce dignità al cine-fumetto, mettendoci non solo di fronte ad una buona opera cinematografica, ma dispiegando anche tutte le caratteristiche che, secondo chi scrive, un film (non un fumetto) sugli X-Men deve avere: azione, intrattenimento, humor q.b. e un cuore enorme. Bryan Singer si muove con sicurezza tra passato e futuro, tra vecchio e nuovo, in mezzo ad uno stuolo di attori che rappresentano tutte, o quasi, le epoche e i generi del cinema (e del teatro), oltre ad un discreto numero di franchise di successo e premi prestigiosi.
Gestire due linee temporali e coordinare un cast di superstar si preannunciava una sfida davvero difficile, eppure, mettendo un ordine alle cose e dando a tutti un compito da svolgere, Singer è riuscito a rimanere in equilibrio perfetto, raccontandoci una storia che gli appassionati del fumetto hanno letto su X-Men (vol. 1) n. 141 e The Uncanny X-Men (vol. 1) n. 142, ma che i fan dell’ultim’ora vedranno solo al cinema, nella sua versione, per così dire, glamour.
X-Men – Giorni di un futuro passato non è certo immacolato, e la storia strutturata in favore dei personaggi/attori più amati dal pubblico e l’alto tasso di autoreferenzialità, sono senza dubbio i peccati maggiori che commette Singer. Ma di fronte alla potenza delle immagini, ad una regia presente e viva, a degli attori che, nonostante le differenze con i loro personaggi di carta e inchiostro, sono ormai inscindibili dai loro ruoli, alla trascinante emozionalità e all’epico finale, possiamo dire, come tante volte il professor Xavier ha detto ai suoi studenti, “bentornati a casa X-Men”.
X-Men - Giorni di un futuro passato
Sommario
X-Men: Giorni di un Futuro Passato è il film che, insieme a Captain America the Winter Soldier, restituisce dignità al cine-fumetto, mettendoci non solo di fronte ad una buona opera cinematografica, ma dispiegando anche tutte le caratteristiche che, secondo chi scrive, un film (non un fumetto) sugli X-Men deve avere: azione, intrattenimento, humor q.b. e un cuore enorme.