Frankenstein Junior: il film cult di Mel Brooks

Frankenstein Junior

Frankenstein Junior è il film culto del 1974 di Mel Brooks con protagonisti nel cast Gene Wilder (Dottor Frederick Frankenstein), Marty Feldman (Igor), Peter Boyle (la creatura), Madeline Kahn (Elizabeth), Cloris Leachman (Frau Blücher), Teri Garr (Inga).

 

La trama di Frankenstein Junior

Brooks ambienta la sua storia nel 1900, a New York, dove un giovane neurochirurgo, il Dottor Frederick Frankenstein sto sostenendo con vigore, durante una lezione universitaria, che il sistema nervoso centrale non può essere riparato. Il Dottor enuncia con maggior enfasi questa tesi soprattutto per allontanare le nubi di vergogna che gravano sul suo nome; egli è infatti il nipote del famoso Barone Viktor von Frankenstein, conosciuto per i suoi esperimenti che rasentavano la necrofilia.

Così il giovane medico ha cambiato la pronuncia del suo nome in Frankenstin e cerca in ogni modo di distanziarsi dalla mediocre reputazione del nonno. Un giorno però gli viene consegnato il testamento del Barone, che lo dichiara suo unico erede e lo spinge malvolentieri ad un viaggio in Romania, per regolare le questioni burocratiche relative ai possedimenti e al castello del nonno. Nel uso viaggio incontra Inga, la sua procace assistente, Igor -un maiuscolo Marty Feldman- aiutante e nipote anche lui del famoso Igor aiutante del Barone e Frau Blücher, misteriosa domestica che si rivelerà ben più di una semplice cameriera. Frederick troverà ben presto la sua strada e scoprirà segreti e possibilità che non aveva osato immaginare.

Frankenstein Junior, il film

Facendo il verso al Frankenstein di James Whale del 1931 e al suo seguito La moglie di Frankenstein, il genio di Mel Brooks ha portato sullo schermo Frankenstein Junior, uno dei suoi film di maggiore successo e senza dubbio una pietra miliare del cinema mondiale con un enorme successo di critica e pubblico.

Mel Brooks in Frankenstein Junior, rivede e corregge il romanzo di Mary Shelley, sfruttando la grande popolarità del film su di esso basato diretto da Whale, riprendendone lo stile e modificandone le situazioni rilette in chiave più che comica.

Frankenstein Junior  è interamente girato in bianco e nero, lo stile di ripresa, le dissolvenze che ci portano da un luogo all’altro e i tagli di scena sono ripresi dal cinema dei primi anni ’30 e addirittura alcuni oggetti di scena usati da Whale sono stati riproposti da Brooks nella stessa posizione del film originale. L’intento del regista è quindi palesemente quello di omaggiare il classico dell’horror, pur sbeffeggiandone i personaggi e realizzando caricature efficaci ed esilaranti dei personaggi principali.

Molteplici sono le battute divenute leggendarie, dalla più famosa <<Si può fare!>> a quella eccezionale di Igor <<Potrebbe andare peggio, potrebbe piovere… (e giù il diluvio)>>. Poche sono le pellicole che entrano così tanto nel DNA dei cinefili da costituire parte integrante del loro linguaggio quotidiano.

Frankenstein Junior è riuscito proprio a far questo: penetrare nella memoria comune con una colonna sonora disturbante, una messa in scena perfettamente fedele ai canoni estetici del cinema horror degli anni ’30, un sonoro (letteralmente) da Oscar e un cast perfettamente assortito e calato in maniera addirittura seriosa nel ruolo. Ed è qui che nasce la comicità più pura, ovvero nel contrasto vivace tra la considerazione di sé che ha il personaggio e la considerazione che lo spettatore ha pian piano del personaggio stesso. Gene Wilder in stato di grazia è un magnifico professor Frankenstein che, in un percorso di formazione, prende coscienza delle proprie capacità, del proprio destino e addirittura dei veri desideri del suo cuore.

Parallelamente a lui c’è Peter Boyle, che interpreta la creatura, il mostro reietto che spaventa la società, pur dimostrando chiaramente il suo terrore per ciò che lo circonda, per il fuoco addirittura. Con lui Frederick instaura un rapporto paterno ed entrambi troveranno sostegno reciproco davanti alle avversità del finale. Infine l’uno salverà l’atro, ricevendo in dono un ‘grande’ beneficio per la sua vita…coniugale.

Un sotteso senso di mistero si mescola alla battuta di spirito, con un risultato che conduce ad una delle migliori commedie di sempre, realizzata con grande bravura da parte degli attori, ma soprattutto che porta la firma geniale e la battuta fulminante della grande stella Brooks.

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