Prendete il senso di gioiosa violenza di una graphic novel, aggiungete sequenze action da far invidia a John McClane e abilità da assassino da far impallidire Bryan Mills, spolverate il tutto con una buona dose di ironia e un’abbondante manciata di classe inglese, ed ecco a voi la ricetta, vincente su tutta la linea, di Kingsman: Secret Service.
Il nuovo film diretto da Matthew Vaughn si ispira all’omonima graphic novel e risente in ogni momento della sua origine da fumetto, ricordando moltissimo per ritmi e qualità della violenza il precedente adattamento del regista, Kick Ass. In questo caso Vaughn si sposta dalle strade degli Stati Uniti e va a ficcare il naso a Londra, muovendosi con agilità tra i quartieri poveri della città e la celebre sartoria Kingsman, dove per secoli i più potenti e ricchi lord del Regno Unito hanno acquistato i loro abiti su misura.
Protagonista della storia è Colin Firth, in un’inedita ed efficacissima versione super spia. Il suo compito è quello di reclutare un nuovo giovane membro del Secret Service, e le sue speranze sono riposte in Eggsy, scapestrato ragazzaccio con un grande potenziale.
Il regista conferma la sua grandissima abilità nello gestire ritmi, ironia e scene d’azione, anche complesse, con grande intelligenza; conduce per tutta la prima parte del film un racconto coinvolgente, con momenti eccellenti da un punto di vista dell’azione e della capacità di muovere la macchina da presa nel mezzo di mischie tra delinquenti, spie e letali guerrieri assoldati dai ‘cattivi’, per poi esplodere in un’ultima parte di racconto governata dalla più felice anarchia, facendo letteralmente esplodere la testa dello spettatore abbagliato e frastornato dall’assurdità e dalla bellezza delle scene che si susseguono sullo schermo.
Artefice principale della
buona riuscita del film è soprattutto il cast, guidato da
Colin Firth alla sua prima volta con un ruolo
action: la prestanza fisica del premio Oscar, unita ai costumi di
grande classe, permettono all’attore di essere contemporaneamente
un magnifico gentleman e un letale assassino, tutto senza mai
scomporre il suo completo fatto rigorosamente a mano. Con Firth
citiamo anche i giganteschi
Mark Strong e
Michael Caine e l’atipico villain
Samuel L. Jackson. Il film introduce sul grande
schermo
Taron Egerton, un giovane di bell’aspetto e
buone speranze che non sfigura a confronto con un cast così
navigato e di alto livello.
Crogiolandosi tra tantissime citazioni che spaziano da James Bond a Stanley Kubrick, Kingsman: Secret Service intrattiene con grande intelligenza e testimonia il talento di Matthew Vaughn nel condurre un racconto che possa essere divertente ed emozionante, senza scadere nella demenzialità da cinefumetto cui siamo fin troppo abituati. A fine visione ne vorrete ancora.