Chef: recensione del film con Jean Reno

Chef

Tradizionale, ricercata, tipica, all’avanguardia… quanti altri aggettivi potremmo attribuire alla cucina? Forse non c’è argomento più inflazionato al mondo: parlata ed assaggiata, la cucina è – comprensibilmente – ovunque… basti pensare agli innumerevoli programmi televisivi, e addirittura reality che ne fanno l’argomento centrale. Al cinema, dopo i vari Ricette d’amore, Ratatouille e il più recente Julia&Julie, arriva Chef, che si pone immediatamente su tutt’altro versante: inizia in una cucina e mantiene la tacita promessa di restarci.

 

Dunque, un’immersione inedita nel mondo dell’arte culinaria, che scopriamo competitivo come pochi altri mondi, dove si crea l’inimmaginabile, pur di non perdere una stella. Jean Reno è Alexandre Lagarde, chef pluripremiato, messo duramente alla prova dal gruppo finanziario proprietario dei suoi ristoranti. Lagarde è accusato di essere troppo retrogrado, poco aperto alle novità culinarie che invadono il mondo dell’alta cucina e totalmente inadatto ad approfittarsi del potenziale industriale della sua catena di ristoranti.

Chef, il film

La cucina che si fa business, totalmente votata al guadagno e poco attenta alla qualità dei prodotti, proprio non va d’accordo con i tradizionalisti e puristi del sapore come Lagarde, che ha passato troppo tempo teso nello sforzo di piacere a “quelli che se ne intendono”, dimenticando il piacere di cucinare per chi si ama. E’ qui che entra in gioco Jacky Bonnot (Michael Youn), trentaduenne perennemente disoccupato, devoto alla buona cucina fino all’inverosimile e dotato di un estro fuori dal comune, proprio quello necessario a salvare la fama del suo maestro. 81 minuti che scorrono tra una pietanza e l’altra, crudelmente messa sotto gli occhi dello spettatore, senza che questi possa assaporarla davvero, ma di cui si riesce quasi a sentire il profumo.

I prelibati e raffinatissimi menù del Cargo-Lagarde riempiono, dunque, l’intero film, lasciando poco spazio ai personaggi, che sembrano abbozzati e decisamente poco accattivanti. Insomma, nulla a che vedere con personalità come la Martha di Sandra Nettlebeck o Julia Child, ma una commedia di tutt’altro genere che, seppur debole nelle poche scene che non riguardano prettamente il campo culinario, scorre piacevole e perfettamente godibile. Diretto da Daniel Cohen, Chef sarà nelle sale a partire dal 22 giugno.

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