Tra le nuvole: la recensione della commedia disincantata di Jason Reitman

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Dopo il successo di Thank You for Smoking e Juno, Jason Reitman torna alla regia con Tra le nuvole (Up in the Air), presentato al Festival di Roma con un’accoglienza calorosa. La pellicola conferma il talento del regista nel raccontare storie contemporanee capaci di intrecciare ironia e malinconia, restituendo un affresco lucido e pungente della società americana.

Con George Clooney come protagonista assoluto e una brillante Vera Farmiga al suo fianco, Tra le nuvole affronta con leggerezza e intelligenza temi universali come il lavoro, la solitudine e la paura dei legami. Il risultato è una commedia elegante e disincantata, capace di divertire ma anche di lasciare un retrogusto agrodolce.

Trama: Ryan Bingham e la vita senza radici

Ryan Bingham (George Clooney) ha un lavoro particolare: viene ingaggiato dalle aziende per licenziare i dipendenti al posto dei dirigenti. La sua vita è scandita da continui viaggi in aereo, hotel e aeroporti: le nuvole sono la sua vera casa, molto più del piccolo e impersonale appartamento di Omaha.

Ryan si muove con apparente leggerezza, senza legami affettivi né rimorsi, tutto racchiuso in una valigia ordinata e compatta. La sua esistenza sembra perfetta, finché due eventi minano il suo equilibrio: la minaccia di un progetto che sostituirebbe i licenziamenti tradizionali con procedure via internet e l’incontro con Alex (Vera Farmiga), affascinante viaggiatrice che lo spinge a mettere in discussione il suo stile di vita da scapolo impenitente.

George Clooney e un personaggio cucito su misura

Il film trova la sua forza nella performance di George Clooney, che interpreta Ryan con eleganza e disinvoltura. L’attore restituisce un personaggio affascinante e contraddittorio: un uomo brillante e sicuro di sé che dietro la patina di ironia nasconde una profonda solitudine.

Al suo fianco, Vera Farmiga offre un ritratto incisivo e magnetico, riuscendo a trasformare Alex in una figura femminile complessa, al tempo stesso indipendente e vulnerabile. Il rapporto tra i due attori genera una chimica autentica che rende credibile la trasformazione del protagonista, offrendo alcuni dei momenti più intensi del film.

La regia di Reitman tra ironia e malinconia

Jason Reitman conferma la sua cifra stilistica: scrittura brillante, dialoghi taglienti e uno sguardo che unisce leggerezza e profondità. Come già accaduto in Juno e Thank You for Smoking, la presentazione iniziale del personaggio attraverso le sue parole è il punto di partenza per un racconto che alterna comicità e riflessione.

Tra le nuvole evita i cliché della commedia romantica per abbracciare un tono più adulto e realistico. Il finale, inaspettato e agrodolce, sottolinea la natura cinica ma anche ottimista della pellicola, suggerendo che il cambiamento, per quanto doloroso, può diventare occasione di redenzione.

Una commedia elegante e disincantata

L’equilibrio tra ironia e malinconia rende Tra le nuvole una commedia sofisticata, che diverte senza mai scadere nella superficialità. Reitman dimostra ancora una volta di saper raccontare storie capaci di riflettere la contemporaneità, offrendo al pubblico un film che diverte, emoziona e invita a interrogarsi sul senso dei legami e delle scelte personali.

Tra le nuvole
3.5

Sommario

Tra le nuvole di Jason Reitman è una commedia elegante e disincantata con George Clooney, che affronta solitudine, lavoro e legami con ironia e malinconia.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice e Direttore Responsabile di Cinefilos.it dal 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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