Martin Scorsese e i cinecomic: ecco la verità

Martin Scorsese The Irishman
Foto di Aurora Leone © Cinefilos.it

Ci è voluta un’intervista di Entertainment Weekly e parecchi giorni di sterile polemica per permettere a Martin Scorsese di trovare “giustizia” e di far sì che tutti capissimo qual è il cuore della questione intorno alle sue dichiarazioni relative al cinecomic Marvel.

 

Il regista ha infatti rilasciato una lunga intervista al magazine in cui spiega chiaramente la sua posizione, che era manifesta sin dall’inizio ma che il “gioco del telefono” che spesso si fa on-line ha fatto passare per battute e parole differenti, naturalmente estrapolate dal contesto.

Ecco cosa ha detto Martin Scorsese sui cinecomic Marvel a EW:

“Questi blockbuster, i cinecomic, sono parco giochi, anche se molti di questi sono fatti molto bene. È una forma differente di cinema o una nuova forma. Speriamo ci siano cinema che mostrino anche film che non siano di quel genere.E se non lo fanno, i registi devono rivolgersi allo streaming: cambia sicuramente l’esperienza, ma l’alternativa è che tra due-tre anni non si facciano più film come il mio. Un bravo regista che viene dall’Italia o dalla Francia che va all’estero non può fare nessun film all’infuori di un franchise”.

La posizione è chiara: non si tratta di un moto contro quei film, ma un monito all’industria e alla sala, alla distribuzione, affinché il cinema possa essere preservato anche nella sua forma tradizionale, ovvero quella legata allo storytelling.

Il regista era stato molto chiaro già alla Festa del Cinema di Roma 2019, dove aveva parlato effettivamente di un problema di distribuzione e di spazio, giustificando così il suo stesso rivolgersi a Netflix per la produzione di The Irishman (qui il resoconto dell’incontro).

The Irishman recensione – leggi tutto

La diatriba “grandi registi contro cinecomic Marvel” dunque non sussiste in questi termini ma è senz’altro un discorso interessante da affrontare da un punto di vista industriale e distributivo, senza che l’esistenza dei blockbuster Marvel minacci quella dei film di narrazione e d’autore e senza che le due categorie di cinema (diversissime tra loro) si ostacolino e si annullino a vicenda.

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