Perché Downton Abbey – Il Gran Finale è la fine della serie e come mai non si può escludere un reboot

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Sono passati quasi 15 anni da quando “Downton Abbey” è andato in onda per la prima volta sulla rete britannica ITV. Sei stagioni, cinque speciali natalizi, 69 nomination agli Emmy, 11 nomination ai Golden Globe e uno spin-off di una trilogia cinematografica di enorme successo più tardi, la pesante porta di legno della ormai celebre dimora signorile dei Crawley sta finalmente per essere chiusa per sempre.

Come osserva Gareth Neame, CEO di Carnival Films, Downton Abbey – Il Gran Finale, nelle sale italiane dall’11 settembre, “è sicuramente la fine”.

Quindi questa è assolutamente, definitivamente la fine di “Downton”? Ha chiesto a Neame Alex Ritman di Variety. “È sicuramente la fine e l’indizio è nel titolo. Ma mi riservo il diritto di cambiare idea.”

Quindi non vedremo mai più i Crawley, o forse è meglio dire QUESTI Crawley, dal momento che Gareth Neame sembra non disprezzare l’idea di un reboot. “Se si considerano queste importanti IP, si nota una cultura e un desiderio di rivisitarle (in riferimento al reboot di Harry Potter in produzione, ndr). Quindi non si può certo escludere che ciò accada in futuro. Vedremo se verrà realizzato di nuovo durante la mia vita o meno.”

Downton Abbey – Il Gran Finale segue Lady Mary Crawley (Michelle Dockery) coinvolta in uno scandalo nel 1930. Il cast di ritorno include anche Hugh Bonneville, Jim Carter, Penelope Wilton, Elizabeth McGovern, Brendan Coyle, Laura Carmichael, Michael Fox, Paul Copley e Paul Giamatti, a cui si uniscono nuovi arrivati ​​come Joely Richardson, Alessandro Nivola e Simon Russell Beale.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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