Django Unchained, la spiegazione el finale del film con

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Django Unchained si chiude con Django e Hildi che cavalcano nell’oscurità dopo aver distrutto Candyland. A prima vista sembra un lieto fine, ma il buio in cui si muovono simboleggia le difficoltà che li attendono: la fuga dal profondo Sud, ancora schiavista, e la minaccia di essere braccati da cacciatori di schiavi e sceriffi. La loro libertà, pur conquistata, rimane fragile e segnata dal pericolo.

La distruzione di Candyland

Candyland è il simbolo della schiavitù e della crudeltà del Sud. Farlo esplodere non rappresenta solo la vendetta personale di Django, ma anche un gesto liberatorio per tutti coloro che erano oppressi in quella piantagione. Bruciando Candyland, Django libera altri schiavi e manda un messaggio chiaro: l’era dell’oppressione non può durare per sempre, e chi continua a sfruttare e torturare gli altri ne pagherà le conseguenze.

La stretta di mano tra Candie e Schultz

La tensione tra Calvin Candie e il dottor Schultz percorre tutto il film. Schultz è l’unico bianco che tratta i neri con rispetto, mentre Candie incarna la brutalità e il cinismo del potere schiavista. La richiesta di una stretta di mano finale non è un gesto di cortesia, ma una provocazione che sancisce lo scontro inevitabile. Schultz reagisce sparando per primo: un atto che simboleggia lo spostamento dei rapporti di forza tra oppressori e chi osa ribellarsi.eef

Come Stephen scopre il piano

Stephen, il servitore di fiducia di Candie, intuisce la relazione tra Django e Hildi grazie agli sguardi che i due si scambiano. Questa intuizione cambia il corso della storia e porta al crollo del loro piano. Stephen rappresenta la figura dello schiavo fedele al padrone, che difende un sistema oppressivo per mantenere i propri privilegi, e la sua scoperta è il catalizzatore della tragedia a Candyland.

Il ruolo del dottor Schultz

Django Unchained castAll’inizio, Schultz sembra scettico riguardo alla missione di Django, ma finisce per aiutarlo. La sua decisione nasce dal senso di responsabilità, ma anche da un ideale romantico: vede nella storia d’amore di Django e Hildi un destino scritto, quasi una fiaba. Tuttavia, quando la situazione degenera, Schultz inizia a pentirsi del sangue versato. La sua morte, più che un fallimento, diventa un sacrificio che consente a Django di portare avanti la missione.

Il simbolismo dei colori

Tarantino utilizza i colori in modo strategico per sottolineare i rapporti di potere. I personaggi dominanti indossano abiti monocromatici (bianco o nero), mentre figure intermedie combinano entrambi. Schultz, più neutrale, veste di grigio, mentre i colori vivaci sottolineano lo status e la sfida al sistema: l’abito bordeaux di Candie e quello blu elettrico di Django sono esempi evidenti. Il blu, in particolare, sancisce l’ascesa di Django come protagonista e come sfidante dell’ordine stabilito.

Perché non c’è stato un sequel

Dopo l’uscita del film nel 2012, si è parlato di un possibile seguito, addirittura di un crossover con Zorro. Alla fine, Tarantino ha preferito continuare la storia in un fumetto. Se un sequel cinematografico fosse realizzato, potrebbe mostrare Django come uomo ricercato, costretto a difendersi dai bounty hunters dopo la distruzione di Candyland. Un’idea affascinante sarebbe vedere Hildi affiancarlo nei duelli, trasformando la loro storia d’amore in una leggenda western a due voci.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice e Direttore Responsabile di Cinefilos.it dal 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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