Die Alone, spiegazione del finale: Ethan è vivo o morto?

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Per gran parte della sua durata, Die Alone mantiene nascosto il suo grande colpo di scena. Diretto da Lowell Dean, il film mescola elementi di horror zombie e dramma psicologico, costruendo una narrazione volutamente confusa, così che lo spettatore si trovi nella stessa situazione del protagonista, incapace di distinguere realtà e allucinazione. Tuttavia, tutto diventa chiaro nel finale, quando i vari elementi vengono finalmente messi insieme.

La pellicola segue un approccio non lineare, ma per comprendere appieno la storia è necessario ricostruirla in ordine cronologico. Die Alone non è solo un film di sopravvivenza in un mondo invaso dai non morti, ma anche una tragica riflessione sull’amore, la perdita e l’ossessione di mantenere in vita ciò che è già morto — letteralmente e metaforicamente.

Cosa succede nel film

La storia si apre con Ethan, un giovane uomo disperato che punta una pistola alla propria testa. È in preda all’angoscia, e dopo pochi istanti preme il grilletto. Da qui il film torna indietro nel tempo per raccontare come si sia arrivati a quel momento.

Ethan e la sua fidanzata Emma stanno cercando rifugio nella loro baita isolata, mentre il mondo è devastato da un virus di origine vegetale che trasforma gli esseri umani in zombie. La coppia spera che, lontani dalla civiltà, possa sopravvivere al caos. Tuttavia, un incidente d’auto cambia tutto: Ethan perde la memoria e, al risveglio, Emma è scomparsa. Sul polso sinistro ha un cerotto con disegnato un cuore e il nome di Emma.

Smarrito e confuso, Ethan viene accolto da Mae, una donna anziana che vive in una fattoria isolata. Lei gli offre cibo, un letto e promette di aiutarlo a ritrovare la fidanzata. Tuttavia, ogni volta che Ethan nomina Emma, Mae cambia argomento o lo distrae. Quando il ragazzo prova a lasciare la casa, lei lo ferma con la forza o con l’inganno.

Una notte, Ethan riesce a scappare, ruba il camion di Mae e raggiunge la baita. Qui trova una donna e suo figlio, che sembrano conoscere Emma ma non sanno dove sia. Improvvisamente, un attacco di zombie sconvolge la scena. Ethan combatte per difendere i due, ma cade in una nuova crisi di amnesia. Al risveglio, scopre i loro corpi mutilati: sono stati divorati dai non morti. Poco dopo, Mae lo ritrova e lo riporta alla sua fattoria, come se tutto dovesse ricominciare da capo.

L’arrivo di Tom e la verità nascosta

La tranquillità apparente viene interrotta dall’arrivo di Tom, un uomo che si presenta come un sopravvissuto in cerca di rifugio. Tuttavia, ben presto si scopre che non è solo: con lui arrivano altri uomini armati e ostili. Il gruppo lega Mae a una sedia e inizia a interrogarla, accusandola di aver ucciso la moglie di Tom e altre persone.

Nel frattempo, Ethan è in preda a un’altra crisi di memoria. Quando si riprende, trova la situazione degenerata. Tom sostiene che Mae sia una psicopatica omicida e che abbia ucciso anche Emma. Ethan, confuso, non sa a chi credere. Mentre perquisisce la casa, trova un ciondolo con la foto sua e di Emma, mentre Tom rinviene un oggetto appartenente alla moglie scomparsa. Le prove sembrano condannare Mae.

A questo punto, la donna fa una rivelazione inquietante: Ethan è morto da tempo. Poco dopo, Ethan perde il controllo e si scaglia contro Tom, divorandolo come un vero zombie. È il momento in cui la verità viene finalmente svelata.

Cosa è realmente accaduto a Ethan

Da questo punto in avanti, il film svela il retroscena e il colpo di scena centrale. In passato, Ethan era stato morso da uno zombie e non era sopravvissuto. Invece di abbandonarlo, Emma aveva deciso di prendersi cura di lui anche dopo la trasformazione. In questo universo narrativo, gli zombie non possono essere distrutti: un colpo alla testa può solo renderli temporaneamente incoscienti. Tuttavia, se vengono nutriti regolarmente con carne umana, mantengono un aspetto quasi normale, pur soffrendo di amnesia cronica — la condizione che affligge Ethan per tutto il film.

La coppia si era stabilita proprio nella fattoria dove ora vive Mae. All’epoca, lì abitava una famiglia: padre, madre e figlia. Dopo averli accolti con prudenza, il padre non sospetta che Ethan sia già morto e infetto. Quando la verità emerge, è troppo tardi: Emma è costretta a uccidere il padre, mentre Ethan, ormai privo di coscienza, divora la madre e la bambina. È una sequenza brutale, che mostra come la linea tra amore e mostruosità si sia completamente dissolta.

Con il tempo, Emma assume una nuova identità: diventa Mae, una versione più anziana di se stessa, che continua a vivere isolata, nutrendo e proteggendo Ethan come un bambino smarrito. Il suo amore è diventato ossessione: pur di non perderlo, accetta di vivere tra la morte e la follia, alimentando il suo compagno con carne umana per mantenerlo “vivo”.

Ethan vive o muore davvero?

Il climax arriva quando Ethan scopre che Mae ed Emma sono la stessa persona. Di fronte alla verità, il suo mondo crolla. Capisce di essere un mostro che si è nutrito di innocenti per anni, sopravvivendo solo grazie all’amore — o alla follia — della donna che amava. Emma, interpretata da un’attrice più giovane nei flashback e da una più matura nel presente, rivela di non poter più continuare.

Sconvolto, Ethan tenta di suicidarsi sparandosi alla testa — la stessa scena con cui il film si apre — ma non può morire, perché è già morto. È intrappolato in un limbo eterno, condannato a esistere senza pace. Emma, ormai esausta e disperata, gli chiede di ucciderla, sapendo che lui presto dimenticherà tutto e tornerà allo stato di zombie inconsapevole.

Il film si chiude con un atto di pietà e orrore insieme: Ethan uccide Emma, ponendo fine alla sua sofferenza. Poi resta solo, destinato a vagare senza memoria e senza scopo, finché qualcuno — o qualcosa — non porrà fine alla sua esistenza.

È un finale estremamente tragico, che chiude il cerchio narrativo: l’uomo che cercava di ritrovare la donna amata scopre di averla già perduta da tempo. E il titolo Die Alone (“Morire da soli”) acquista il suo pieno significato. Nonostante Emma abbia passato anni a vivere per lui, Ethan finisce inevitabilmente solo, condannato a un’eternità di vuoto e colpa.

Un horror sulla perdita, l’amore e la condanna dell’immortalità

Pur presentandosi come un film di zombie apocalittico, Die Alone è in realtà una meditazione sulla perdita e sull’amore ossessivo. Il virus e i mostri fungono da metafora della negazione del lutto e dell’incapacità di lasciar andare chi si ama. Emma rifiuta la morte di Ethan e lo mantiene in vita, ma in questo modo distrugge sé stessa e la propria umanità.

Lowell Dean costruisce una storia cupa, fatta di ricordi confusi, violenza e redenzione impossibile. La fotografia grigia e i paesaggi desolati accentuano la sensazione di isolamento e follia. La rivelazione finale non è solo un colpo di scena, ma una riflessione sulla natura dell’amore: fino a che punto può spingersi una persona pur di non restare sola?

In definitiva, Die Alone è un film horror che unisce brutalità e poesia, in cui l’orrore non risiede nei mostri, ma nella disperata umanità dei protagonisti. Emma e Ethan non sono vittime del virus, ma dell’amore stesso, che li trasforma in prigionieri di un eterno inferno sentimentale.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice e Direttore Responsabile di Cinefilos.it dal 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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