Jodie Foster ritorna sul grande schermo con una nuova intrigante commedia interamente in francese! Vie privée, diretto da Rebecca Zlotowski (I figli degli altri), segue le vicende di una psichiatra, interpretata proprio dalla Foster, che si lancia in una curiosa caccia all’uomo. Il film è stato presentato in anteprima fuori concorso al Festival di Cannes lo scorso maggio, per poi essere nuovamente proiettato al Norwegian International Film Festival, al Toronto Film Festival e alla Festa del cinema di Roma. Nel cast si ritrovano diverse figure già molto note nel panorama cinematografico internazionale: Daniel Auteuil (Sostiene Pereira, Le confessioni) qui interpreta l’ex marito della psichiatra Lilian, mentre Matthieu Amalric (The french dispatch, Sound of metal) è nel ruolo di Simon Cohen-Solal. Altri personaggi ricorrenti sono interpretati da Vincent Lacoste (Amanda) e da Luàna Bajrami (Ritratto della giovane in fiamme).
Vie privée: un delitto (quasi) perfetto
Lilian è una psichiatra, segue diversi pazienti, alcuni da diversi anni; una delle sue pazienti storiche, Paula, non si presenta alle ultime sedute. Così dopo poco Lilian viene a sapere che la donna è morta: sembra trattarsi di un suicidio.
La psichiatra non riesce ad accettare la sua dipartita per vari motivi. Prima Lilian non pensa di essere effettivamente influenzata emotivamente dalla morte della donna: dopo tutto, si trattava di una paziente, non di un’amica o di una parente. Ciononostante, dopo tanti anni di terapia, si era creato un rapporto speciale tra le due. Inoltre, non sembra credibile che Paula si sia suicidata: proprio perché la donna ha seguito un percorso di psicanalisi per tanti anni, sarebbe stato facile riscontrare ad un certo punto degli istinti suicidi, e Lilian non ha mai notato nulla di simile nella paziente.
L’unica soluzione che trova la psichiatra è quindi che non si tratti di un suicidio, bensì di un omicidio mascherato. Inizia così un’insaziabile caccia all’assassino: i primi indiziati sembrano essere proprio i familiari di Paula, per motivi psicologici o economici. Gabriel, ex marito di Lilian, la affiancherà nelle indagini, in un mix di prove, eventi confusi e visioni dall’ipnosi; il risultato sarà certamente imprevedibile.
La psicanalisi del dolore
Tema di partenza di Vie privée è proprio la psicoterapia e la sua efficacia: questo elemento in sé viene affrontato a tratti in chiave ironica, come si denota ad esempio all’inizio quando uno dei pazienti di Lilian le comunica bruscamente di non voler più proseguire con la terapia, asserendo che si sia trattato di una perdita di tempo e soldi.
Con il volgere verso il finale però, è chiaro come l’analisi della mente umana assuma una rilevanza sempre maggiore. Talvolta anche per chi è tenuto ad ascoltare per lavoro può essere difficile catturare al meglio tutte le informazioni ed emozioni che l’altro comunica e questo può avere delle conseguenze, anche gravi.
L’analisi psicanalitica in Vie privée non riguarda però solamente i pazienti, ma anche Lilian stessa. Nello scoprire della morte di Paula, si vede come lei accolga il proprio dolore e lutto con sorpresa, tanto da collegare il suo pianto continuo a un problema fisico più che emotivo. Ciò può essere collegato a un forte sentimento di negazione, che porta la psichiatra a voler trovare una vera spiegazione, giustificazione al gesto della sua paziente: Lilian non riesce ad accettare l’idea di non aver visto veramente ciò che aveva sotto gli occhi.
Il sogno nell’ipnosi
L’ipnosi diviene un altro fattore focale in Vie privée già nella prima parte del film: Lilian, non riuscendo a smettere di piangere, si rivolge a una donna che aveva già messo in atto tali pratiche per far smettere di fumare l’ex paziente della psichiatra. Quest’ultima, molto scettica inizialmente, inizia presto ad avere delle visioni molto particolari, a cui attribuisce un’importanza determinante per la risoluzione dell’assassinio di Paula.
Si tratta certamente di visioni, proiezioni arzigogolate che la mente di Lilian produce per trovare una giustificazione alla morte della sua amata paziente; ciononostante, la psichiatra gli attribuisce un’importanza tale da affidarsi completamente ad esse, trovandoci anche il motivo del difficile rapporto che Lilian ha con suo figlio. Il ragazzo, nel sogno ipnotico, è un soldato nazista, mentre lei è una musicista ebrea; quindi, i due si ritrovano in due fronti opposti.
Vie privée racchiude in se importanti riflessioni sulla difficoltà di affrontare le proprie emozioni, così anche l’importanza dell’ascolto; tutto questo lo fa però mantenendo una certa chiave ironica e un ritmo incalzante.
Vie privée
Sommario
Vie privée è una commedia incalzante e divertente, che riesce ottimamente a mantenere l’attenzione del pubblico, pur presentando importanti spunti di riflessione.