Non sarà l’unico a sfoggiare la statuetta dorata sulla mensola del camino (o su quella del bagno), ma di certo è il più alto vincitore dell’Oscar: col suo metro e 96 ha infatti stabilito un singolare record.
Il vatusso in questione è Timothy Francis Robbins, ma potete chiamarlo Tim e, già che ci siete, festeggiare con noi i suoi 55 anni. La passione per la recitazione la coltiva sin da ragazzino, quando appena dodicenne comincia a fare teatro regolarmente. Al college gioca a softball con John Cusack, e insieme a lui fonda la “Actors’ Gang”, compagnia sperimentale che continua a dirigere anche ora e che gli regala belle soddisfazioni. Come quella che deve aver provato nel ricevere l’Oscar di cui sopra: l’anno è il 2004 e il film si intitola Mystic River, regia di Clint Eastwood. L’ambito premio è il coronamento di una carriera ventennale, iniziata tra palco e piccolo schermo, fino al ruolo della svolta con Bull Durham – Un gioco a tre mani nel 1988. Il film gli porta fortuna a 360°: sul set conosce Susan Sarandon – sua compagna per i due decenni successivi – e il lavoro prosegue alla grande, con pellicole importanti come I protagonisti di Altman (per cui viene premiato a Cannes), Le ali della libertà, Arlington Road, Codice 46, e così via. Ma Robbins fa capolino anche nel film per ragazzi Zathura – Un’avventura spaziale, e perfino in un blockbuster (dimenticabile) come Lanterna Verde. Acclamato regista teatrale e cinematografico, la prima volta che sfiora l’Oscar è proprio per il suo Dead Man Walking (1995), in cui dirige l’amata Sarandon (che invece si becca la statuetta) al fianco di Sean Penn, e dà prova del suo determinato impegno civile.
Tim è anche un musicista e un giocatore di hockey su ghiaccio, nonché tifoso dei Rangers, che dividono le sue attenzioni con i Mets del baseball. Noi dividiamo equamente la torta. HAPPY BIRTHDAY MR. ROBBINS!