Emma Watson e la sindrome dell’impostore

Nonostante il successo e il suo indubbio talento, Emma Watson confessa le sue insicurezze, rivelando di non sentirsi un’attrice all’altezza delle aspettative. Il rapporto con il successo, le pressioni dopo la saga di Harry Potter, le sue passioni, le aspirazioni professionali e, soprattutto, le sue grandi insicurezze: Emma Watson confessa molto di sé in un’intervista rilasciata a Rookie magazine, soffermandosi sulla difficoltà non trascurabile con cui l’attrice britannica si misura costantemente, a causa delle grandi aspettative e scommesse sull’avvenire professionale che in molti alimentano nei suoi confronti.

 

Nonostante il suo talento, esploso soprattutto all’indomani della conclusione della decennale saga potteriana, Emma Watson nutre seri dubbi sulla sua professione. Ha appena presentato a Cannes The Bling Ring di Sofia Coppola, ha colpito tutti con la sua Sam in Noi siamo infinito di Stephen Chbosky, ha girato Noah per Darren Aronofsky al fianco di Russell Crowe. Il suo curriculum di attrice è considerevole, ma Emma Watson dubita delle sue capacità:

Si chiama sindrome dell’impostore. E’ come se migliorando di volta in volta aumenta anche la mia sensazione di inadeguatezza. Temo che a un certo punto qualcuno scoprirà che non sono capace e che non merito ciò che ho raggiunto. Non posso soddisfare le aspettative di tutti nei miei confronti“. L’attrice afferma che “è strano, talvolta il successo può essere un’enorme motivazione, ma a volte è snervante e può compromettere il tuo equilibrio“.

Emma Watson confessa che il regista Stephen Chbosky l’ha aiutata a migliorare la sua autostima quando l’ha scelta per Noi siamo infinito. “Dopo Harry Potter, non ero molto sicura di me come attrice. E’ una fortuna che sono migliorata, ma a quel tempo avevo bisogno di qualcuno che credesse in me, e Stephen l’ha fatto”. Emma aggiunge: “Non mi lamento affatto, poiché ho avuto davvero l’occasione di maturare e ho ricevuto molto sostegno per il mio lavoro oltre Harry Potter. Però talvolta mi sento un po’ vincolata all’idea che gli altri hanno su di me”.

Di certo Emma Watson è una promessa ed è inevitabile che un’attrice di talento sia sottoposta a grandi aspettative sul suo avvenire. E voi che ne pensate? Intanto Emma sogna di recitare in una commedia romantica che abbia preferibilmente una storia divertente e originale.  Tra i registi con cui le piacerebbe lavorare, cita Danny Boyle, Ang Lee, Lynne Ramsay, Tom Hooper e David Fincher: Emma Watson confessa di voler collaborare con registi che non realizzano soltanto prodotti di puro intrattenimento, ma che mostrino una visione creativa.

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