L’intervista perduta di Orson Welles

orson wellesE’ certamente vero che più è intenso lo splendore che si emana in un campo specifico delle arti umane, più buia è l’ombra che da questa luce si produce. E sembra questo il caso di Orson Welles, uno dei registi americani più stimati della storia, autore di Quarto Potere, quello che quasi all’unanimità è considerato il miglior film di tutta la storia del cinema.

 

Un’intervista perduta a Welles ne rivela le ombre e le non proprio lusinghiere opinioni che il grandissimo enio del cinema aveva nei confronti dei suoi colleghi.

Tanto per cominciare, ad esempio, Orson Welles riteneva Laurence Olivierstupido“, Spencer Tracyodioso“, Charlie Chaplinarrogante“, Jennifer Jonessenza speranza” e James Stewartun cattivo attore“. Disse che Joan Fontaine aveva “due espressioni“, Norma Shearer era “una delle donne con meno talento ad essere apparsa sul grande schermo“, e di non riuscire a sopportare Bette Davis, “tanto che non la voleva guardare recitare“.

orson welles 2Giudizi molto severi, soprattutto se espressi nei confronti di alcuni degli attori più stimati della storia del cinema. Anche per i suoi colleghi registi Welles aveva una parola di “commento”. Ad esempio, di Alfred Hitchcock disse: “Non ho mai capito il culto di Hitchcock. In particolar modo verso gli ultimi film americani… Egoismo e pigrizia. E sono tutti illuminati come fossero show televisivi. Ho visto uno dei peggiori film che mi sia mai capitato l’altra sera (La finestra sul cortile) e l’ho trovato di una insensibilità completa rispetto a quello che potrebbe essere una storia sul voyeurismo.”

Il regista ha anche raccontato di un suo incontro con Richard Burton che, dopo averla sposata, voleva presentare a Welles Elizabeth Taylor. “Elizabeth è con me. Lei orrebbe davvero tanto incontrarti, posso portarla qui?” disse Burton, Welles rispose: “No. Come puoi vedere sono nel mezzo del pranzo“.

L’intervista in questione fu registrata nel corso del 1983, due anni prima della sua morte, quando Orson Welles raccontò al suo amico  Henry Jaglom tutto della sua carriera, di ciò che scrisse e del suo orientamento politico, toccando tanti altri argomenti. L’improvvisa morte del regista lasciò il lavoro, che era destinato a diventare una autobiografia, incompleto. Come risultato la registrazione finì nel garage di Jaglom fino ad ora.

L’intervista sarà ora pubblicata il prossimo 16 luglio con il titolo “I miei pranzi con Orson”, e leggendola, oltre alle tante “gentilezze” riservate ai suoi colleghi registi e attori, potremmo leggere anche le sue parole di stima vera verso altri rappresentati del mondo dello spettacolo, come Joseph Cotten (“brillante“) e John Wayne (“uno degli uomini dalle maniere migliori tra moltissimi attori conosciuti ad Hollywood“). Fu anche un fan di Marilyn Monroe.Lei era una fidanzata … Io la portavo alle feste prima che diventasse una star. Io volevo provare a promuovere la sua carriera“.

Per gli altri dettagli sull’intervista e sugli interessanti punti di vista del maestro Orson Welles ci toccherà però aspettare il prossimo 16 luglio.

Fonte: WP

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