Lo scorso Luglio la televisione
tematica Babel Tv ha lanciato insieme alla
piattaforma di crowdfunding italiana Eppela.com una collaborazione
per coprodurre format e documentari per la sua televisione. Forti
del successo di Kickstarter che, negli Stati Uniti riesce a
produrre e promuovere progetti che arrivano anche ad un milione di
dollari, Eppela si propone come la versione
italiana. Come per l’omologo americano, il funzionamento è
semplice: si propone il progetto, con l’aiuto anche di un trailer o
di un video che lo promuova, si stabilisce una cifra alla
quale arrivare e quindi si divide il tutto in ricompense. Questo è
l’elemento più divertente e “social” della campagna: ogni
sostenitore può scegliere una cifra con la quale sostenere il
progetto e a seconda della cifra riceverà una ricompensa
equivalente. Uno dei progetti selezionati per il concorso
Babel/Eppela (lo trovate qui: http://www.eppela.com/ita/partners/11/babel-tv) Made
in Rome, documentario sull’integrazione “creativa”, che va
a cercare quelle persone che hanno fatto professione delle
tradizioni del loro paese in Italia, ad esempio offre ricompense a
partire dai 2€ con un ringraziamento con nome e cognome nei titoli
di coda, passando per delle ricompense più “costose” che però
offrono in cambio la borsa con il logo del documentario o il
download della colonna sonora, fino a quelle generosissime che
verranno premiate con un giorno sul set e un aperitivo indiano.
Gli altri progetti, che hanno data
limite di finanziamento il 9 Novembre prossimo sono due web series:
La (in)solita vita di coppia…mista, una sketch comedy che
segue la vita pre e post matrimonio di una coppia formata da una
ragazza italiana e un ragazzo araba e Free
hugs che racconta come affrontano la crisi due amici,
un ragazzo italiano ed uno indiano, inventandosi un nuovo modo di
sbarcare il lunario. Se i progetti raggiungeranno il 95% del
finanziamento, Babel tv provvederà a completare il finanziamento e
a proporre i progetti nel proprio palinsesto.
E’ un nuovo modo, sicuramente autarchico, di produrre cultura, e di sicuro anche attirare l’attenzione del possibile pubblico rendendolo parte integrante della produzione stessa del video. Non è una soluzione ai mali della produzione audiovideo nel nostro paese ma forse è una modalità innovativa di produrre contenuti e permettere a nuove idee e soggetti di emergere.