David Lynch sceglie Napoli per raccontarci “tutte le sue cose”

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David LynchIl genio del maestro David Lynch sceglie Napoli come location privilegiata della sua nuova canzone All The Things; è infatti il chiostro cinquecentesco di Santa Caterina a Formiello a fare da sfondo alle immagini- e alle suggestioni- del video girato da Nicolangelo Gelormini, già assistente di Paolo Sorrentino, Luca Ronconi e vincitore pure del Raindance Film Festival di Londra: una donna- dopo la perdita di un grande amore- cerca di anestetizzare le sue emozioni, alle quali non può sfuggire però in eterno. Il suo cuore arriva ad essere, metaforicamente e letteralmente, strappato nel finale. Questa è la linea guida d’interpretazione del video e della canzone scritta da David Lynch stesso- artista impegnato in ambiti diversi dell’universo multimediale, tra cinema, pittura e musica- e interpretata dalla sua musa Chrysta Bell. Anzi, per sottolineare il legame di Lynch con l’arte, è stato scelto un oggetto di scena particolare, un ciocco di legno che è una creazione dell’artista Jimmie Durham, che vive da anni in un ex lanificio di Napoli: anche questa scelta compiuta dall’Associazione Tramontano Arte serve a rilanciare Napoli nello scenario vitale dell’arte contemporanea e internazionale, con un occhio particolare- appunto- al progetto “Made in Cloister” mirato ad utilizzare lo splendido chiostro del sedicesimo secolo, emblema del rinascimento napoletano, come un centro creativo e propulsivo per i progetti di designer e artisti contemporanei internazionali.

Qui il video:

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Fonte: Corriere

Ludovica Ottaviani
Ludovica Ottaviani
Ex bambina prodigio come Shirley Temple, col tempo si è guastata con la crescita e ha perso i boccoli biondi, sostituiti dall'immancabile pixie/ bob alternativo castano rossiccio. Ventiquattro anni, di cui una decina abbondanti passati a scrivere e ad imbrattare sudate carte. Collabora felicemente con Cinefilos.it dal 2011, facendo ciò che ama di più: parlare di cinema e assistere ai buffet delle anteprime. Passa senza sosta dal cinema, al teatro, alla narrativa. Logorroica, cinica ed ironica, continuerà a fare danni, almeno finché non si ritirerà su uno sperduto atollo della Florida a pescare aragoste, bere rum e fumare sigari come Hemingway, magari in compagnia di Michael Fassbender e Jake Gyllenhaal.
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