Alien Nation: il remake sarà “riflesso del mondo”, modellato intorno alle elezioni Usa

Nel 1988 Alien Nation fece molto parlare di sè. Diretto da Graham Baker, dal thriller fantascientifico poliziesco nacquero una serie televisiva omonima, cinque film per la TV (Alien Nation: Dark Horizon del 1994, Body and Soul del 1995, Millennium del 1996, The Enemy Within del 1996, The Udara Legacy del 1997), vari adattamenti a fumetti e una serie di romanzi di vari autori.

 

Oggi il film, che ha per protagonista una coppia di poliziotti del futuro, un terrestre e un alieno, è stato in gran parte dimenticato. Recentemente, tuttavia, si è sparsa la notizia che lo scrittore/regista Jeff Nichols (Midnight Special, Loving) dovrebbe sviluppare un remake del film per la 20th Century Fox.

Nichols aveva già parlato in precedenza della natura di questo progetto, insistendo sul fatto che non sarà proprio un remake tradizionale. Ha condiviso alcune riflessioni che suggeriscono come il film sarà più il risultato di una grande idea a cui aveva lavorato, che ora viene incorporata nel mondo di Alien Nation.

Come riportato da EW, Nichols sembra voler modellare la sua sceneggiatura intorno ai risultati delle recenti elezioni degli Stati Uniti, data la sua scelta di mantenere il clima politico odierno. Durante un’intervista dopo la proiezione di Loving, Nichols ha parlato dei suoi passi avanti, dati gli eventi recenti:

Sì, sono ancora alle prese con quello. C’era un muro nello script prima [delle elezioni]. Credo che i film al loro meglio sono i riflessi della società che li produce. So per certo che il pubblico, quando è a teatro, porta i suoi problemi con sé.

Con questo prossimo film, sto ancora, come tutti, cercando di capire cosa significa tutto questo per noi. Che lo voglia o no, sarà un riflesso del mondo. E voglio che lo sia.

Nel film James Caan era un poliziotto razzista, costretto a lavorare con un alieno (Mandy Patinkin), arrivato sulla Terra con un’astronave e 300.000 compagni schiavizzati, prima di essere assimilato come loro a Los Angeles.

Il film era un pretesto per parlare di razzismo, un tema più che mai attuale. Jeff Nichols sembra volerlo affrontare nuovamente, soprattutto dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni americane.

Fonte: screenrant

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