Durante una lunga intervista rilasciata a People in occasione dei Golden Globe 2017 il regista e produttore J.J. Abrams ha potuto effettuare un rapido bilancio della propria promettente e intensa carriera cinematografica e televisiva, in particolare rispondendo a tono alle velate critiche di coloro che gli hanno fatto più volte notare come la sua particolare predisposizione a partecipare a progetti di prequel, sequel e reboot possa essere spesso interpretata come un’apparente mancanza di originalità e creatività.

 

J.J. Abrams dice no a Indiana Jones: basta franchise?

Valutando attentamente il fatto che quattro dei cinque film da lui diretti sinora siano progetti seriali (Mission Impossible IIIStar TrekStar Trek Into DarknessStar Wars Il risveglio della Forza) mentre solo Super 8 figuri come produzione orinale, J.J. Abrams ha confessato di essere in effetti ormai stanco di lavorare su materiali già esistenti e che dunque ritiene essere venuto il momento di conferire un rapido cambio di rotta alla propria carriera, abbandonando, almeno per il momento, la filosofia dei remake, reboot, sequel e prequel. Abrams ha infatti affermato che “mi sento incredibilmente fortunato ad avere ottenuto il privilegio di essere coinvolto in progetti legati a mondi cinematografici e saghe che ho amato fin da quando ero un bambino. Ma ora non sento più il desiderio di farlo di nuovo. Sento di aver fatto abbastanza e ora sono entusiasta di lavorare solo su idee originali che forse un giorno qualcuno vorrà riavviare a sua volta“.

Ovviamente le parole di J.J. Abrams circa la volontà di dedicarsi da ora in avanti solo a progetti privi di una matrice già esistente non devono essere prese come un rifiuto categorico di quanto fatto finora, poiché, intervistato proprio a riguardo della recente ondata di remake, reboot, sequel e prequel che l’industria di Hollywood sembra aver messo in campo, ha risposto: “penso che se si sta raccontando una storia che non si muove verso il futuro, che non introduce ciò che è rilevante e che non è la creazione di una nuova mitologia o una sua estensione, alla fine un rifacimento completo sotto forma di reboot o di remake viene percepito come un errore. In media ci sono storie che sono durate per secoli. E non è raro, credo, per le storie raccontate dal cinema, ma penso che bisogna sempre essere ricettivi e pronti ad adattarsi. Non si può semplicemente realizzare il rifacimento qualcosa solo per il gusto di rifarlo alla stessa maniera“.

Al momento non ci sono ancora notizie certe circa la natura del “progetto originale” a cui J.J. Abrams sarebbe intenzionato a lavorare per il prossimo futuro, poiché al momento il regista/produttore si torva coinvolto nel pieno del rilancio del franchise di Cloverfield con l’ambizioso progetto di God Particle. Molti tuttavia confidano che la prossima fatica di Abrams potrebbe riguardare la fantascienza, genere che egli ha già dimostrato di gestire e masticare con una certa continuità e disinvoltura.

Fonte: People

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