Martin Scorsese pensa che i film Marvel “non siano cinema”

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Martin Scorsese afferma che sebbene abbia provato a guardarli, pensa che i film Marvel non siano cinema. Con oltre mezzo secolo di film al suo attivo, Scorsese occupa innegabilmente il suo posto trai grandi registi della storia del cinema. Un cinefilo nel vero senso della parola, Scorsese è sempre stato un amante dei film e la sua produzione risente di questo folle amore per la settima arte.

 
 

Proprio per questa stagione cinematografica è atteso il prossimo film di Martin Scorsese, l’attesissimo The Irishman, che riunisce due leggende della recitazione come Robert De Niro e Al Pacino, per la prima volta in scena insieme, e il collaboratore di lunga data di Scorsese, Joe Pesci.

Il regista newyorkese è famoso per le sue liste di film da vedere assolutamente, quelle pellicole immancabili nella cultura cinematografica di chiunque. Più di recente durante un’intervista con Empire, Scorsese ha rivelato le sue opinioni su uno dei più grandi fenomeni dell’industria dell’ultimo decennio: i film Marvel. L’opinione del regista è severa, ma non per questo non condivisibile:

“Non li vedo. Ci ho provato, sai? Ma questo non è cinema. Onestamente, la cosa più vicina  a questo genere di film che mi viene in mente, con gli attori che fanno la loro parte in quel modo, è un parco a tema. Non è il cinema degli esseri umani che cercano di trasmettere esperienze emotive e psicologiche a un altro essere umano.”

Sicuramente qualcuno non sarà d’accordo e certamente essersi fermati ai primi film Marvel Studios limita la conoscenza e l’esperienza, visto che nel corso degli anni questi prodotti si sono evoluti e stratificati parecchio. L’idea di Martin Scorsese però non è del tutto priva di fondamento, ma come al solito la ragione sta nel mezzo.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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