Venezia 76 – Come accade dal 2004,
nell’ambito della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia si
svolgono le Giornate degli Autori (28 agosto – 7 settembre),
dirette da Giorgio Gosetti e quest’anno per la prima volta
presiedute da Andrea Purgatori: 11 i film in
concorso, 8 gli eventi speciali compresi i “Miu Miu Women’s Tales”
e il film di chiusura Les chevaux voyageurs dedicato al “Re dei
cavalli”, il poliedrico e carismatico Bartabas, 7 le “Notti
Veneziane” alla Villa degli Autori, cui si aggiungono gli incontri,
gli omaggi, i progetti
speciali promossi dalle due associazioni ANAC e 100autori.
“L’impegno che le associazioni degli autori italiani mettono nell’organizzazione – scrive Andrea Purgatori – è ripagato ogni anno dal successo della selezione e dal dibattito che ruota attorno alle Giornate, sui diritti degli spettatori, sulla tutela del diritto d’autore e lo stato della produzione, sul confronto costante con le altre cinematografie.”
18 sono le nazionalità rappresentate
quest’anno, dall’Asia agli Stati Uniti, dall’Africa al Sud America
fino all’Europa e all’Italia; 4 le opere prime in concorso, 6 le
donne dietro alla macchina da presa. Una selezione che conferma la
voluta sobrietà di titoli a vantaggio di una speciale promozione
della creatività più libera e indipendente da tutto il mondo. E se
si volesse, fin dal programma, individuare un “filo rosso” capace
di collegare la maggior parte delle scelte, parleremmo di uno
scontro di culture che mette a nudo le fragilità del mondo
contemporaneo, conteso tra una tendenza all’omologazione e la
vitalità di radici ancestrali che non si piegano alla
massificazione. L’altro elemento distintivo è una vocazione alla
ricerca di linguaggi “pop” che stimolino la curiosità di pubblici
diversi, convinti come siamo che il cinema debba oggi parlare a
comunità distinte di spettatori, ma sempre avendo come stella
polare la volontà di farsi capire, di suscitare emozioni e
passioni, di ristabilire un dialogo diretto tra l’artista e lo
spettatore a prescindere dai modi del consumo. Ne sono perfetto
esempio l’esordio del giovanissimo sudanese Amjad Abu Alala (You
Will Die at
20), un autodidatta ventenne destinato a stupire, e il quasi
coetaneo americano Phillip Youmans, vincitore al Tribeca di New
York e che debutta a Venezia, in accordo tra i due festival, con
Burning Cane (evento fuori concorso).
Nella selezione competitiva delle
Giornate (20.000 euro di premio per il miglior film giudicato da 28
giovani spettatori provenienti da tutti i paesi dell’Unione
Europea), non mancano nomi cari a chi ama il grande cinema come
Dominik Moll (il suo Only the Animals aprirà il programma mercoledì
28 agosto), Jayro Bustamante (con La Llorona, inedito esempio di
cinema civile in cui fantasmi e morti viventi si prendono la
scena), la grande star giapponese Jō Odagiri (con They Say Nothing
Stays the Same alla sua prima prova nel
lungometraggio), Fabienne Berthaud (che ritorna dopo Sky con un
suggestivo viaggio iniziatico in Mongolia di Cécile de France in Un
monde plus grand). E se è difficile leggere come un semplice
esordio quello del maestro della graphic novel Igort (5 è il numero
perfetto con Toni Servillo, Carlo Buccirosso, Valeria Golino), si
può scommettere che non passerà inosservato Mio fratello rincorre i
dinosauri di Stefano Cipani dal romanzo di Giacomo Mazzariol
(evento speciale fuori concorso).
A completare la selezione il polacco Corpus Christi di Jan Komasa, oggi interprete di temi cari al maestro Kieslowski, il norvegese Beware of Children di Dag Johan Haugerud con una saga familiare che diventa spaccato sociale e politico, il travolgente Un divan à Tunis di Manele Labidi, con un’inedita e bellissima Golshifteh Farahani al centro di una commedia destinata a far innamorare, il debutto del Laos alla Mostra con la ghost story The Long Walk di Mattie Do, l’inedita coproduzione tra Stati Uniti e Filippine Lingua Franca di Isabel Sandoval che riafferma i diritti del gender nell’America di Trump.
Tra gli eventi speciali, i due nuovi corti d’autore della serie “Miu Miu Women’s Tales” firmati da Hailey Gates e Lynne Ramsay, la cantata/memoriale di Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna Scherza con i fanti dedicata a Ugo Gregoretti, il provocatorio viaggio di Mario Sesti nel Mondo Sexy del cinema ero/esotico italiano degli anni ’60, il corto di Federico Olivetti Il prigioniero, la serata speciale dedicata a House of Cardin di David Ebersole & Todd Hughes, il magnifico ritratto della Milano di Guido Crepax in Cercando Valentina di Giancarlo Soldi (nelle “Notti Veneziane”).
“Fin dall’immagine dell’anno,
realizzata grazie all’amichevole disponibilità di due registi
legati alle Giornate come Alice Rohrwacher (per la cortesia di
Fabio Lovino) ed Edoardo De Angelis, appare chiara la vocazione
autoriale e sbarazzina insieme della nostra proposta – dice Giorgio
Gosetti. Abbiamo il desiderio di condividere lo spettacolo
dell’intelligenza e la vivacità creativa che oggi attraversa il
mondo del cinema, con un soffio giovane e irriverente che cerchiamo
di riprodurre nel programma, nell’incrocio delle offerte e
degli
appuntamenti. Così teniamo in primo luogo al valore dei film
scelti, ma altrettanto ai progetti che, dopo la Mostra, ci
impegneranno in un’attività costante fino al prossimo anno: il
rilancio del progetto speciale ‘100+1’ che, grazie al programma
‘Cinema e Storia’ della Regione Lazio, Istituto Luce – Cinecittà e
Roma Lazio Film Commission, festeggia i suoi primi 10 anni nel
cruciale settore dell’educazione all’immagine; il recupero di una
storica eredità come quella dei ‘Ladri di Cinema’ ideata nel 1982
da Stefano Consiglio, Daniele Costantini e Marco Melani; il
progetto formativo sui nuovi linguaggi delle immagini e dei suoni
ideato da Roberto Perpignani. Tutti aspetti di un’attività di
ricerca tra passato e futuro che sono il senso del nostro lavoro,
ben oltre la vetrina festivaliera”.
Anche nel 2019 le Giornate degli Autori cominceranno prima della Mostra con la quinta edizione di Laguna Sud con un omaggio al cinema italiano scelto o amato dalle Giornate, un laboratorio di corti aperto alla cittadinanza e il nuovo concorso internazionale Lagune il cui vincitore verrà premiato alla Villa degli Autori.
Si concluderanno invece dopo la
Mostra con la ripresa della selezione a Milano e Roma e infine a
Palermo in collaborazione con la Sede siciliana del CSC e la
Sicilia Film Commission.
Alla Villa degli Autori, dove non mancherà quel particolarissimo
clima conviviale e talvolta situazionista che ci ha resi un polo di
riferimento nel panorama del Lido durante la Mostra, sono molti i
momenti da segnalare, cominciando dall’ormai tradizionale
collaborazione con Bookciak Azione! che apre la Villa già martedì
27 agosto. E ancora: la serata evento intorno all’anteprima del
film Great Green Wall di Jared P. Scott con la presenza della
grande cantante maliana Inna Modja; il film-documento di Tomaso
Pessina Emilio Vedova: dalla parte del naufragio narrato da Toni
Servillo; l’ultimo lavoro ideato da Giorgio Pressburger, La legge
degli spazi bianchi diretto da Mauro Caputo; la serata in compagnia
di Riccardo
Sinigallia (musicista) e Dario Albertini (regista) con i loro nuovi
lavori; il viaggio nel cuore giovane del documentario italiano
rappresentato da Costanza Quatriglio, la sede siciliana del CSC e
la Sicilia Film Commission; la masterclass di Marco Bellocchio
(premio SIAE 2019) e quella di Margarethe Von Trotta (premio alla
carriera Isola Edipo).
È proprio la collaborazione con Isola Edipo una delle novità di quest’anno. La realtà che quest’associazione ha portato alla Mostra, fatta di sensibilità per grandi temi civili ma anche di socialità e aggregazione, ha costituito un’alternativa giovane e vitale sulla scena del Lido ed era naturale che i nostri due mondi venissero a contatto come già anticipato nel 2018 in occasione della lezione di un maestro come Raymond Depardon. In questo senso i programmi delle due iniziative si interfacciano e dialogano portando alle Notti Veneziane una rarità d’autore da poco restaurata come Bless Their Little Hearts di Billy Woodberry (anima della L.A. Rebellion e del cinema indie afro-americano).
Tra gli altri incontri in programma: le giornate del programma del Parlamento europeo “28 Times Cinema” e del Lux Film Prize alla presenza dei registi finalisti e dei parlamentari europei; la presentazione dei corsi della New York Film Academy con la masterclass del mago degli effetti speciali Craig Caton, direttore del dipartimento di 3D Animation, Special Effects e VR; l’esperienza VR di Elio Germano con La mia battaglia; l’anteprima del film collettivo Frammenti coordinato da Paolo Bianchini e realizzato grazie ai fondi congiunti MiBAC/Miur destinati all’educazione all’immagine dei giovani; i corti vincitori a Laguna Sud e al Pigneto Film Festival e una piccola gemma come Sufficiente di Maddalena Stornaiuolo e Antonio Ruocco; il progetto di Chiara Nano su Alberto Grimaldi, mitico produttore di Leone, Pasolini, Fellini, Bertolucci, Scorsese; il grande omaggio che la città di Parma dedicherà, dalla fine dell’anno, a Bernardo Bertolucci.
Come da tradizione, i film della selezione ufficiale concorrono al Label di Europa Cinemas, al Premio del pubblico BNL – Gruppo BNP Paribas, al GdA Director’s Award assegnato dalla giuria delle Giornate. Oltre ai premi collaterali della Mostra e, per gli esordienti, al Leone del Futuro.
A rendere possibili le Giornate
degli Autori sono anche quest’anno la Direzione Cinema del MiBAC,
il main sponsor BNL – Gruppo BNP Paribas, con rinnovato impegno la
SIAE e Miu Miu per le giornate di “Women’s Tales”; la Commissione
Cultura del Parlamento europeo per il Lux Film Prize e il progetto
“28 Times Cinema”; i media partner tra cui salutiamo per la prima
volta la piattaforma MUBI
con cui condivideremo durante la Mostra un programma antologico di
film e i nostri tradizionali technical partner; la Regione Veneto e
il Comune di Chioggia per “Laguna Sud” e le attività a Venezia.
Oltre naturalmente alla Fondazione
La Biennale di Venezia e alla Direzione della Mostra del Cinema cui
ci lega, anno dopo anno, una leale e costante collaborazione.
“Ciò che abbiamo disegnato con i film, i protagonisti, le iniziative di quest’anno – osserva Giorgio Gosetti – è un mosaico di tessere strettamente intrecciate: uno sguardo sul mondo che se da un lato restituisce speranza per la forza – che è propria del miglior cinema – di interpretare la realtà, dall’altro dipinge una terra assediata da crudeli memorie, fantasmi inquietanti, deserti fisici e ideali. Questo mare in tempesta abbiamo voluto attraversare come moderni corsari alla ricerca del tesoro. E pensiamo di averlo trovato nel coraggio, nel sorriso, nella forza delle straordinarie donne che incontrerete alle Giornate”.
SELEZIONE UFFICIALE – IN CONCORSO
Un assassinio, tre sospetti
e il Caso
SEULES LES BETES (ONLY THE ANIMALS) di Dominik
Moll – Film d’apertura
Francia/Germania, 2019, 113′, prima mondiale
Con: Laure Calamy, Denis Ménochet, Valeria Bruni Tedeschi, Damien
Bonnard
Produzione: Haut et Court, Razor Film Produktion
Vendite estere: The Match Factory
Una donna scompare: dopo un’intensa nevicata di lei restano poche
tracce, la macchina abbandonata sul ciglio di una strada di
montagna, una casa vuota. Cinque persone sono collegate dalla
polizia al mistero. Ciascuna di loro nasconde un segreto, ma la
soluzione sta ben lontana dal villaggio alpino, addirittura in un
altro continente. Al sesto film dopo i successi a Cannes e a
Berlino, Dominik Moll ritorna con una storia a incastri in cui solo
il Caso dirige le vite delle persone e nulla può sfuggire al
cerchio dell’assurdo. Dal romanzo di Colin Niel uno smagliante
mystery d’autore scritto da Dominik Moll e Gilles Marchand.
Il deserto, una profezia di
morte e la scoperta della vita
YOU WILL DIE AT 20 di Amjad Abu Alala – opera
prima
Sudan/Francia/Egitto/Germania/Norvegia, 2019, 103’, prima
mondiale
Con: Islam Mubark, Mahmoud Elsaraj, Bunna Khalid
Produzione: Andolfi, Transit Films, DUOFilm AS, Die Gesellschaft
DGS
Vendite estere: Pyramide Films
Appena nato, Muzamil è segnato dal destino: lo stregone del
villaggio predice la sua morte allo scoccare dei vent’anni. Suo
padre non regge alla notizia e abbandona la famiglia. Sakina lo
cresce da ragazza madre, ma allo scoccare dei 19 anni la profezia
minaccia di diventare realtà… Ambientato nella regione sudanese di
El-Gezira ai giorni nostri, il folgorante esordio di questo
giovanissimo regista e produttore, formatosi negli Emirati Arabi,
viene dopo una serie di cortometraggi presentati in diversi
festival internazionali e spesso realizzati con la supervisione di
Abbas Kiarostami. Con il suo film il Sudan arriva per la prima
volta alla Mostra di Venezia.
Una storia d’amore che va
oltre il confine della ragione
UN MONDE PLUS GRAND (A BIGGER WOLRD) di Fabienne
Berthaud
Francia/Belgio, 2019, 100’, prima mondiale
Con: Cécile de France, Narantsetseg Dash, Tserendarizav Dashnyam,
Ludivine Sagnier
Produzione: Haut et Court, 3×7 production
Vendite estere: WaZabi Films
Dopo la morte del suo grande amore, Corine parte per la Mongolia
per proseguire il suo lavoro di antropologa. L’incontro con la
sciamana Oyun le cambierà la vita e la guiderà lungo i sentieri
incerti, tra realtà e spiritualità, della ricerca interiore.
Tornata in Francia, la donna comprende di dover accettare la
propria iniziazione e che il suo “mondo più grande” è là dove si è
ritrovata. Dal libro autobiografico di Corine Sembrun. “Lei non si
vede mai in tutto film, ma è ovunque – dice la regista – Corine è
lo spirito del film e Cécile restituisce sullo schermo il valore
universale di questo viaggio iniziatico che, per parte mia, ho
narrato senza tradire il mio cinema, tra invenzione e realismo
documentario”.
Quando è un fantasma a fare
giustizia
LA LLORONA (THE WEEPING WOMAN) di Jayro
Bustamante
Guatemala/Francia, 2019, 97’, prima mondiale
Con: Maria Mercedes Coroy, Sabrina De La Hoz, Margarita
Ke’nefic
Produzione: La Casa de Producción, Les Films du Volcan
Vendite estere: Film Factory Entertainment
Il mito della Piangente appartiene a una tradizione antica e
risuona degli echi della tragedia classica. In questo racconto
riprende forma ai tempi della guerra civile del Guatemala che ha
portato ad atroci violenze e a un vero genocidio. Asserragliato
nella sua lussuosa villa, il Generale attende il verdetto del
tribunale che deve giudicarlo per i suoi crimini. “La ricerca di
giustizia e di vendetta della Piangente – dice Bustamante che ha
scritto la sceneggiatura insieme a Lisandro Sanchez – può ricordare
il revisionismo romantico dei ‘Bastardi’ di Quentin Tarantino o la
follia di Medea”. Per il secondo anno consecutivo il Guatemala
figura nella selezione delle Giornate degli Autori.
Quando i fantasmi si
impossessano delle nostre vite
BOR MI VANH CHARK (THE LONG WALK) di Mattie Do
Laos/Spagna/Singapore, 2019, 116′, prima mondiale
Con: Yannawoutthi Chanthalungsy, Por Silatsa, Noutnapha Soydara,
Vilouna Phetmany
Produzione: Lao Art Media, Screen Division, Aurora Media
Vendite estere: 108 Media
Un vecchio solitario, un po’ forastico e un po’ stregone, si
imbatte nelle tracce di un ormai dimenticato incidente stradale. A
fargli da guida verso la verità è il fantasma della vittima, ma
l’uomo scoprirà che quel viaggio oltre la soglia della morte può
riportarlo a 50 anni prima, alla dolorosa fine di sua madre. Una
ghost story nella più limpida tradizione asiatica, ma con forti
implicazioni con il presente e una struttura narrativa tra genere e
lo stile inconfondibile di Mattie Do che accompagna lo spettatore
oltre i confini della razionalità. La prima volta della
cinematografia del Laos alla Mostra di Venezia.
Chi è senza
peccato…
BARN (BEWARE OF CHILDREN) di Dag Johan
Haugerud
Norvegia/Svezia, 2019, 157’, prima mondiale
Con: Henriette Steenstrup, Jan Gunnar Röise, Thorbjörn Harr
Produzione: Motlys A/S
Vendite estere: Picture Tree International
Durante la ricreazione la tredicenne Lykke, figlia di un uomo
politico del Partito Laburista, ferisce il suo compagno di classe
Jamie, a sua volta figlio di un esponente del Partito Conservatore.
Quando il ragazzo muore in ospedale le contraddittorie versioni
dell’accaduto rischiano di peggiorare la posizione della ragazzina.
Chi è innocente, chi colpevole, chi complice? “Cosa accade in una
piccola comunità, come questo quartiere borghese di Oslo – scrive
il regista -, quando la morte colpisce e coinvolge due ragazzini?
Quando la tragedia ci tocca – osserva il regista – ciascuno di noi
scopre la sua vera identità”.
Totò e Peppino all’ultima
crociata
5 È IL NUMERO PERFETTO di Igort – opera prima
Italia/Belgio/Francia, 2019, 100’, prima mondiale
Con: Toni Servillo, Valeria Golino, Carlo Buccirosso, Iaia
Forte
Produzione: Propaganda Italia e Jean Vigo con Rai Cinema
Vendite estere: Playtime
Distribuzione italiana: 01 Distribution
Napoli, anni Settanta. Peppino Lo Cicero, camorrista di seconda
classe in pensione, torna in pista dopo l’omicidio di suo figlio.
Questo avvenimento tragico innesca una serie di azioni e reazioni
violente ma è anche la scintilla per cominciare una nuova vita. Un
piccolo affresco napoletano nell’Italia anni Settanta, con i colori
survoltati, i rimandi cinefili e lo stile inconfondibile del suo
autore. 5 è il numero perfetto è la storia di un’amicizia tradita,
ma anche di una seconda opportunità e di una rinascita. Dalla
graphic novel omonima di Igort.
La fede trasforma davvero
gli uomini?
BOŻE CIAŁO (CORPUS CHRISTI) di Jan Komasa
Polonia/Francia, 2019, 116’, prima mondiale
Con: Bartosz Bielenia, Eliza Rycembel, Aleksandra Konieczna
Produzione: Aurum Film
Vendite estere: New Europe Film Sales
Il ventenne Daniel, durante la reclusione in riformatorio, scopre
una vocazione spirituale che si scontra con il suo passato, i suoi
compagni di prigione e la sua fedina penale. Uscito dall’istituto
trova lavoro come carpentiere in un piccolo centro ma al suo
arrivo, per un equivoco, viene preso dal parroco locale per il
nuovo prete che dovrà aiutarlo. Il suo segreto si incrocia con i
sensi di colpa di una piccola comunità segnata da un’inconfessata
tragedia. Al suo terzo film dopo gli studi alla Film School di Lodz
e il suo esordio alla Cinéfondation di Cannes, Jan Komasa è ormai
una delle voci più originali e affermate del cinema polacco. Da una
storia realmente accaduta.
La psicanalisi tra Freud e
la Fratellanza musulmana
UN DIVAN A TUNIS (ARAB BLUES) di Manele Labidi –
opera prima
Tunisia/Francia, 2019, 87′, prima mondiale
Con: Golshifteh Farahan, Hichem Yacoubi, Majd Mastoura, Aïsha Ben
Miled
Produzione: Kazak Productions
Vendite estere: MK2
Distribuzione italiana: BIM
A 35 anni Selma Derwish scopre la nostalgia di casa. Cresciuta in
Francia, laureata in psicoanalisi, la donna arriva a Tunisi con la
fiera determinazione di aprire il suo studio in città, sul tetto
della casa di famiglia, in un quartiere periferico. Sull’onda delle
primavere arabe si illude di aver a che fare con un contesto
moderno e occidentalizzato. Scoprirà ben presto di vivere in un
paese schizofrenico, ammalato di pregiudizi, di burocrazia, capace
di confondere Freud con la Fratellanza Musulmana. Con il passo
della commedia degli equivoci, spesso irresistibile nel mostrare le
contraddizioni di due civiltà a confronto, il film rivela un
talento brillante fin qui sconosciuto di Golshifteh Farahan, la più
famosa attrice iraniana di questi anni.
Il grande fiume che non muta
e le piccole realtà che cambiano la vita
ARU SENDO NO HANASHI (THEY SAY NOTHING STAYS THE
SAME) di Jō Odagiri – opera prima
Giappone, 2019, 137’, prima mondiale
Con: Akira Emoto, Ririka Kawashima, Nijiro Murakami
Produzione: Kinoshita Group
Vendite estere: Kino International
Toichi traghetta da tutta la vita i paesani che vivono sul suo lato
del fiume verso la città sorta sull’altra riva. A parte i suoi
occasionali passeggeri, non ha contatti con nessuno salvo il
giovane Genzo. Intanto a pochi passi dal suo traghetto si
costruisce il ponte che è destinato a porre fine al suo lavoro. Un
giorno sulla riva del fiume appare una misteriosa
ragazza senza tetto né legge. Toichi la ospita nella sua baracca ma
l’incontro cambierà per sempre la sua vita. Esordio nel
lungometraggio a soggetto della star giapponese di Kurosawa Kyoshi,
Seijun Suzuki, Kim Ki-duk, Yu Lik-wai, qui affiancato
dall’insuperabile creatore delle luci Christopher Doyle.
Davvero l’amore può superare
ogni barriera?
LINGUA FRANCA di Isabel Sandoval
Stati Uniti/Filippine, 2019, 89′, prima mondiale
Con: Isabel Sandoval, Lynn Cohen, Eamon Farren
Produzione: 7107 Entertainment
A Brighton Beach (il quartiere ebreo-russo di New York),
un’immigrata filippina minacciata di espulsione dagli Stati Uniti
si innamora di un ragazzo di origine russa, che però ignora la vera
natura della donna, in realtà transgender. Il terzo film di Isabel
Sandoval, rivelatasi a Locarno con Senorita, è il primo film
americano scritto, diretto e interpretato da una immigrata
transgender, con attori americani, polemicamente realizzato nel
cuore dell’America di Donald Trump. Citando la sua “pacata, serena
estetica” il MoMA ha definito la regista “una autentica rarità tra
le voci più forti del giovane cinema filippino”.
FUORI CONCORSO
LES CHEVAUX VOYAGEURS (TIME OF THE UNTAMED) di
Bartabas – Film di chiusura
Francia, 2019, 93’, prima mondiale
Con: Bartabas e il teatro equestre
Produzione: La Compagnie des Indes
Vendite estere: MK2
35 anni in compagnia di Zingaro, il maestoso e nero cavallo frisone
che ha dato il nome al suo circo teatrale e ha creato la sua
leggenda. Il “Re dei Cavalli” Bartabas (al secolo Clément Marty)
ripercorre la sua opera artistica con un viaggio iniziatico tra
passato e presente che riassume la sua poetica, le coreografie,
un’idea del teatro e dell’arte che sono vita e pensiero, forma e
bellezza sublimati nel rapporto tra l’uomo e l’animale. Presente a
Venezia anche con un’esperienza VR, Bartabas ha accettato di
chiudere quest’edizione delle Giornate con un luminoso spettacolo
cinematografico che attraversa le culture del mondo al passo, al
trotto, al galoppo in una danza ammaliante, ora riflessiva, ora
frenetica, comica e dolorosa con pagine ogni volta diverse.
MIU MIU WOMEN’S TALES
#17 SHAKO MAKO di Hailey Gates
Italia, USA, 2019, 16’48’’, prima italiana
Con Alia Shawkat
Produzione: Hi Production, Ways&Means
Farah, una venditrice di pane, cammina per le strade di una città
mediorientale, mentre un veicolo militare americano circondato da
soldati le sfila lentamente accanto. Un breve momento di silenzio.
Poi un’esplosione devastante. Civili feriti, sanguinanti. L’orrore
della guerra. Farah si guarda intorno atterrita, in lacrime. Ma
niente è come sembra. Farah
in realtà è un personaggio interpretato da un’aspirante attrice di
nome Laila. E non ci troviamo in Iraq, ma in un villaggio fittizio
ricostruito nella base militare di Fort Irwin, in California, dove
i soldati americani venivano addestrati prima di essere spediti in
missione. Laila teme che il suo talento per la recitazione sia
sprecato in questa arida simulazione, in cui le interpreti
femminili sono relegate al ruolo di mute comparse. È abituata a
prendere le cose molto più sul serio. Sta studiando una via di
fuga.
“Mi sono interessata alla situazione delle persone che recitano nella vita reale”, dichiara la regista “e all’effetto che questo ha sulla loro psiche e sul loro stato emotivo. Una nuova esercitazione militare ideata da un produttore televisivo. Mi sembrava molto interessante che spedissimo i soldati in Iraq dopo averli addestrati in un contesto hollywoodiano”.
#18 BRIGITTE di
Lynne Ramsay
Italia, UK, prima mondiale
Con Brigitte Lacombe
Produzione: Hi Production, Somesuch
Un cortometraggio in stile documentario di Lynne Ramsay sulla
fotografa Brigitte Lacombe.
L’ultimo film di Lynne Ramsay è stato You Were Never Really Here
con Joaquin Phoenix, premiato a Cannes nel 2017 per la miglior
sceneggiatura e il miglior attore. …e ora parliamo di Kevin è stato
l’unico film britannico nominato per la Palma d’Oro in una
competizione ufficiale nel 2011. Tilda Swinton è stata nominata per
un Golden Globe per la sua interpretazione. Il film ha ricevuto
diverse nomination ai BAFTA e ha vinto il premio come miglior
regista al British Independent Film Awards, miglior film al London
Film Festival e miglior sceneggiatura alla Writers Guild of Great
Britain.
EVENTI SPECIALI
MIO FRATELLO RINCORRE I
DINOSAURI (MY BROTHER CHASES DINOSAURS) di Stefano
Cipani
Italia/Spagna, 2019, 100’, prima mondiale
Con: Alessandro Gassman, Isabella Ragonese, Francesco Gheghi, Gea
Dall’Orto, Rossy De Palma
Produzione: Paco Cinematografica, Neo Art Producciones con Rai
Cinema
Distribuzione italiana: Eagles Pictures
Jack ha sempre desiderato un fratello maschio con cui giocare e
quando nasce Gio, i suoi genitori gli raccontano che suo fratello è
un bambino “speciale”. Da quel momento, nel suo immaginario, Gio
diventa un supereroe, dotato di poteri incredibili, come un
personaggio dei fumetti. Con il passare del tempo Jack scopre che
in realtà il fratellino ha la sindrome di Down e per lui diventa un
segreto da non svelare. Quando Jack arriva al liceo e si innamora
di Arianna, decide di nascondere alla ragazza e ai nuovi amici
l’esistenza del fratello. Ma non si può pretendere di essere amati
nascondendo una parte così importante di sé. “Il romanzo di Giacomo
Mazzariol – scrive il regista – ha avuto un forte impatto sulla mia
immaginazione e quando ho conosciuto Jack e Gio e la loro famiglia
mi sono reso conto di essere di fronte a qualcosa di davvero unico:
una storia importante”.
HOUSE OF CARDIN di
P. David Ebersole, Todd Hughes
Stati Uniti, 2019, 95’, prima mondiale
Vendite estere: Doc & Film International
Distribuzione italiana: I Wonder
Al tramonto della sua luminosa carriera, uno dei più creativi e
rivoluzionari creatori di moda del XX secolo, Pierre Cardin, ha
aperto per questo film il suo archivio privato, frugato nella
memoria per ripercorrere le tappe di una carriera che non è
difficile definire unica, dando conto di una vita che in molti
passaggi viene narrata dai suoi amici e collaboratori. Il film è un
ritratto vivo e colorato in cui si riflette la società
contraddittoria e raffinata che Cardin ha
attraversato, da Parigi all’Asia, dal Veneto (in cui Pietro Cardin
è nato 96 anni fa) all’Asia e fino…alla Luna. Grazie alla
collaborazione di I Wonder e di Doc&Film le Giornate rendono
omaggio all’uomo e all’artista.
IL PRIGIONIERO di
Federico Olivetti
Italia, 2019, 16’, prima mondiale
Con: Paolo Musio, Sabrina Impacciatore, Franco Ravera
Produzione: Kama Productions
Paolo e Maria sono due sposini ordinari che vivono alle porte del
paese. Una mattina Paolo esce di casa per comprare del pesce e non
torna più. Giù in paese, in piazza, una donna è stata derubata di
una preziosa collanina da un malandrino sedicenne che riesce a
scappare dopo il misfatto. Paolo, incrociandosi con la donna e la
gente del paese, viene additato dalla vittima e accusato del
furto.
SCHERZA CON I FANTI
di Gianfranco Pannone
Italia, 2019, 72’, prima mondiale
Produzione: Istituto Luce Cinecittà
Italiani brava gente? Discutibile. Ma certo il nostro non è mai
stato realmente un popolo guerriero, anche perché la millenaria
storia del Paese ha visto fin troppe guerre, violenze, pestilenze
per potersi affidare al solo amor patrio. Partendo da questa
particolare condizione storica, Scherza con i fanti vuol essere sia
un viaggio tragicomico nella
recente storia d’Italia sia un universale inno alla pace, ma
soprattutto si propone con un percorso lungo più di cent’anni che
prova a scandagliare il difficile e anche sofferto e ironico
rapporto del popolo con il mondo militare e più in generale con il
potere, in cui agisce fortemente una pietas di matrice cristiana.
Tutto questo attraverso i canti popolari, le immagini d’archivio
dell’Istituto Luce e quattro diari di guerra di ieri e oggi.
MONDO SEXY di Mario
Sesti
Italia, 2019, 75’, prima mondiale
Produzione: Augustuscolor
Attraverso una fitta e incalzante costruzione di sequenze tratte
dai documentari erotici degli anni ‘60, il cosiddetto genere
“mondo”, il film propone un viaggio nella vita notturna degli anni
‘60 di città come Parigi, Londra, New York, Hong Kong, Tokyo e
altre località esotiche, mappate dall’immaginario popolare di
questo cinema che nella forma del
reportage evocava l’universo del proibito, del nudo, del desiderio.
Il critico Mario Sesti costruisce un percorso visuale e “virtuale”
intorno al tema del corpo femminile, chiamando idealmente al suo
fianco Bataille e Barthes per creare un corto circuito tra il
valore del corpo e un cinema seriale che per alcuni anni, con la
complicità di registi come Mino Loy
e produttori come Renato Libassi, ha connotato un vero “filone” di
successo.
BURNING CANE di
Phillip Youmans – In collaborazione con il Tribeca Film
Festival
Stati Uniti, 2019, 77’, prima internazionale
Con Wendell Pierce, Karen KaiaLivers, Dominique McClellan
Vendite estere: Untitled Entertainment
Una madre spaventata dalla vita e lasciata sola a occuparsi del
figlio, alcolista e senza lavoro; una moglie che cerca di salvare
il suo uomo dal disastro; un prete che, dopo la morte di sua
moglie, cerca la fede nella bottiglia piuttosto che nella chiesa:
sono alcuni dei disperati che vivono nella parte più desolata della
Louisiana a contatto con una natura di
bellezza abbacinante e apparentemente indifferente alla brutalità
degli uomini. Le “canne brucianti” del giovanissimo autore (finiva
le riprese mentre prendeva la licenza liceale) hanno conquistato la
critica americana, vinto il massimo premio del Tribeca Film
Festival e cominciano da Venezia una promettente carriera
internazionale. Il produttore esecutivo è Benh Zeitlin (il regista
de Re della terra selvaggia) e proprio il suo stile, così come lo
sguardo sulla natura di Terrence Malik appaiono i riferimenti
estetici di questo nuovo talento del cinema indie americano.
NOTTI VENEZIANE alla Villa degli Autori
LA LEGGE DEGLI SPAZI
BIANCHI di Mauro Caputo
Italia, 2019, 61’, prima mondiale
Produzione: VOX Produzioni con Istituto Luce-Cinecittà
dall’omonimo racconto di Giorgio Pressburger
Tutto è scritto negli spazi bianchi, tra una lettera e l’altra. Il
resto non conta. Una fredda mattina d’inverno, il dottor
Fleischmann (letteralmente uomo di carne), si trova ad affrontare
l’inizio di una progressiva perdita di memoria. Inizia così
l’apologo, in un’atmosfera onirica dove realtà e finzione sembrano
intrecciarsi e a tratti confondersi. Il
protagonista, un uomo di scienza, si ritrova immerso suo malgrado
in un universo, quello della malattia, dominato da misteriosi
rapporti tra il destino e le vicende biologiche e fisiologiche che
regolano la vita. Il film è tratto dall’omonimo racconto di Giorgio
Pressburger.
EMILIO VEDOVA. DALLA PARTE
DEL NAUFRAGIO di Tomaso Pessina
Italia, 2019, 68’, prima mondiale
Produzione: Twin Studio
Un ritratto della figura e del valore artistico del più importante
pittore veneziano del XX secolo nel centenario della nascita. Sono
i suoi diari, le sue parole ritrovate negli archivi, i ricordi dei
suoi amici e degli artisti che ne hanno misurata la grandezza a
guidare per mano lo spettatore in questo viaggio. Ed è la voce di
Toni Servillo a prestare a Emilio Vedova quel suono che oggi ci
permette di entrare nel suo emozionante mondo interiore.
THE GREAT GREEN
WALL di Jared P. Scott
Gran Bretagna, 2019, 91’, prima mondiale
Produzione: Make Waves in associazione con The United Nations
Convention to Combat Desertification
Vendite estere: Seville International
Grazie a un produttore esecutivo da sempre innamorato della causa
ambientalista come Fernando Meirelles e alla passione della
musicista maliana Inna Modja, il sogno della Muraglia Verde,
concepito fin dal 2009 dall’Unione Panafricana e oggi sostenuto
anche dalle Nazioni Unite e dalla Banca Mondiale, diviene una
realtà visibile. Un muro di alberi, da Dakar a Gibuti; un muro
opposto ad ogni altro perché fatto di realtà viva com’è un albero;
una barriera contro la desertificazione, la carestia, i mutamenti
climatici. “Inna – racconta l’autore – ha scritto la sua musica
mentre scopriva e faceva sua questa realtà. Il film è come un
diario organico scritto al presente da una cantante che crede
nell’ecologia e conosce la terra che scopre insieme a noi”.
CERCANDO VALENTINA
di Giancarlo Soldi
Italia, 2019, 76’, prima mondiale
Produzione: Bizef produzione srl, Laser digitalsrl, Rai com
Un’affascinante odissea biografica fra sogni, desideri e ossessioni
per scoprire il mondo di Guido Crepax attraverso la sua creatura
Valentina (in cui l’autore si è identificato). Un ritratto
dell’artista tra narrazione e visionarietà. Sono gli anni in cui a
Milano, Parigi e Londra esplode un’effervescenza culturale, una
rivoluzione estetica e narrativa che
contamina il mondo artistico e Crepax ne è uno dei protagonisti. Il
film è un viaggio alla ricerca di Valentina, elegante e sofisticato
sogno erotico per gli uomini e simbolo di indipendenza, fascino e
seduzione per le donne, dove il passato si confonde col
presente.
SUFFICIENTE di
Maddalena Stornaiuolo, Antonio Ruocco
Italia, 2019, 10’, prima mondiale
In una scuola della periferia nord di Napoli, un quindicenne si
presenta agli esami di licenza media. I professori lo accolgono con
lo scetticismo riservato ai ripetenti. Lui non si perde d’animo e
racconta la sua tesina che parte dalla storia, la sua storia,
segnata da un fatto drammatico, per arrivare a parlare del corpo
umano e del Cristo Velato. I professori rimarranno ad ascoltarlo. A
lui basterà aver strappato la sufficienza.