Con la fine del lockdown, la finestra di #cinemadacasa, si apre al Laghetto dell’Eur, per realizzare in collaborazione con Eur Spa, la prima esperienza di arena galleggiante della città di Roma.
Il FLOATING THEATRE porta con sé lo spirito delle 200 finestre sparse per il mondo che nelle giornate di chiusura forzata hanno tenuto insieme le persone attraverso il cinema, usando come schermo le facciate dei palazzi, proiettando le trame e le immagini dei film che ci legano di più. L’arena presenterà trenta giorni di programmazione (dal 24 agosto al 24 settembre) realizzati in uno dei quartieri più cinematografici della città.
Spazi iconografici che ci legano all’immenso patrimonio culturale dell’EUR, alla modernità dell’architettura razionalista, essenza del sogno folle di Fellini e leggerezza metafisica di Michelangelo Antonioni. Uno spazio ideale dove valorizzare al massimo la sostenibilità green dando vita ad un’esperienza unica, ambiziosa e capace di esaltare il bello della città e le caratteristiche del sogno di cui si nutre il cinema.
“Abbiamo accolto con entusiasmo – commenta Alberto Sasso, presidente di Eur Spa, società proprietaria del Parco Centrale del Lago e del Laghetto dell’Eur – la proposta di ospitare e collaborare alla realizzazione di questo innovativo progetto, che siamo certi contribuirà a rilanciare questa area della città, sulla quale stiamo investendo importanti risorse, non soltanto nella cura del verde, ma anche nel rivitalizzare l’area con nuove idee, nuovi servizi ed infrastrutture, nella consapevolezza che l’Eur sia non solo un luogo stupendo dal punto di vista urbanistico ed architettonico, ma anche fortemente attrattivo, curato, inclusivo e sicuro sia per i romani che per i turisti anche internazionali. Una scelta capace di valorizzare il legame che c’è tra l’Eur e il cinema e che guarda al futuro per dare un forte segnale di ripartenza – conclude Alberto Sasso – all’insegna di valori che sentiamo fondamentali: la sostenibilità, il paesaggio, l’innovazione e la cultura“.
L’arena avrà una capienza di 150 posti con audio diffuso con cuffie wireless, e sarà inserita nel progetto Moviement village. Il cartellone metterà al centro il rapporto tra partecipazione e sicurezza, cultura e cittadinanza, programmando sul grande schermo film cult, classici, rassegne a tema e film di genere. Una selezione di anteprime, esordi alla regia e conferme originali provenienti da tutto il mondo, abbinati ad incontri speciali con registi e attori che accompagneranno l’inizio delle proiezioni.
L’arena farà anche da teatro al programma di anteprime di Aspettando Alice: tra i titoli confermati, il film candidato agli oscar Mister link di Chris Butler, che torna alla regia dopo il successo di Paranorman, con le voci originali di Zoe Saldana, Hugh Jackman, Timothy Olyphant e Emma Thompson – animazione in stop-motion gentilmente concessa dalla Leone Film Group e da 01 Distribution che lo distribuirà nelle sale italiane dal 17 settembre.
Mister Link è una bestia un po’ buffa, sorprendentemente intelligente e piena di sentimenti che Sir Lionel scoprirà. Probabilmente è l’ultimo della sua specie ed è irrimediabilmente solo e crede che Sir Lionel sia l’unico uomo in grado di aiutarlo. Insieme intraprenderanno un’audace ricerca in tutto il mondo per cercare dei lontani parenti di Mister Link nella favolosa valle di Shangri-La. In tutto questo il fascino disarmante di Mister Link e il suo costante buon umore, sono le basi emotive e comiche di questo avventuroso e divertente film per famiglie.
Tra le anticipazioni del concorso
ufficiale di Alice nella città, diretta da Fabia Bettini e Gianluca
Giannelli, che si terrà come da tradizione in contemporanea alla
Festa del cinema di Roma (15-25 ottobre 2020) c’è Gagarine,
l’esordio fulminante dei registi Fanny Liatard e Jérémy Trouilh,
definito da Variety la rivelazione del Marchè du film di Cannes
2020.
Distribuito in Italia da Officine Ubu, il film si stacca dalla
narrazione dei tipici film sulle banlieue. Pur essendo quasi
contemporaneo al successo dei Miserabili,ne rappresenta l’altra
faccia della medaglia, con un approccio sognante, un realismo
magico e uno sguardo rivolto verso l’alto più che verso il basso,
lì dove è forte il richiamo della strada. Un cinema che riesce a
mescolare memoria e sogno con sguardo non banale su cosa sia il
senso di appartenenza a un luogo, e su cosa comporti smantellare
una comunità.
Alla periferia sud di Parigi, l’enorme complesso residenziale Cité Gagarine, un tempo simbolo di modernità e progresso, sta per essere demolito dopo anni di degrado rampante. Tra le 370 famiglie in attesa di essere assegnate ad altre abitazioni c’è chi è più pronto di altri a dire addio a un luogo così significativo, ma su tutti è il sedicenne Youri, che lì è cresciuto, a non volersi rassegnare. Mentre gli appartamenti attorno a lui si svuotano, e mentre i cantieri e gli operai si moltiplicano, il ragazzo che porta il nome del primo uomo nello spazio mette il talento ingegneristico e una fantasia “cosmica” al servizio di un sogno.
Nella cronaca incessante di una diaspora invisibile, abbondano i personaggi sfumati al di là degli stereotipi così come i volti di attori subito memorabili, che siano quello nuovo del protagonista Alséni Bathily, quello già noto di Lyna Khoudri (fresca di un premio César come miglior promessa per Non conosci Papicha), o quelli della coppia Jamil McCraven – Finnegan Oldfield, che ritorna da un altro fondamentale film che esplora la gioventù francese di oggi (Nocturama di Bertrand Bonello).
GRANDE SPAZIO COME DI CONSUETO AL CINEMA ITALIANO
Il primo titolo del Panorama Italia è “Il mio corpo” documentario di Michele Pennetta. Una riflessione aperta sullo stato di abbandono in cui versa una regione intera. Non è né un reportage né un documentario classico. È un’immersione nella vita di alcune persone che, reagendo all’abbandono dello Stato e delle istituzioni, hanno escogitato metodi di sopravvivenza che si collocano fuori dal sistema e seguono regole che si sono creati da soli.
Prodotto da Close Up Films, Kino Produzioni, Rai Cinema, RSI Televisione Svizzera, racconta una Sicilia profonda e abbandonata in cui la vita di Oscar, figlio di un rigattiere, e Stanley, un giovane immigrato, vivono ai margini della società.
Oscar e il fratello maggiore, Roberto, lavorano con il padre raccogliendo ferraglia dalle discariche abusive. Ogni metallo ha il suo valore e la famiglia di Oscar sopravvive trasformando i rifiuti altrui in una nuova merce di scambio. È un lavoro estenuante, svolto per un padre-padrone incontentabile. Per Stanley il peggio sembra essere alle spalle: ha un piccolo appartamento per sé, un permesso di soggiorno di due anni e un amico con cui dividere un piatto di banku e qualche ricordo.Potrebbe lasciare la Sicilia e tentare la fortuna in un paese che gli dia una vera chance, ma qualcosa lo trattiene in questo limbo. In questo luogo dimenticato, tra detriti e ferraglia, le solitudini di Oscar e di Stanley si sfioreranno per un breve momento.
SINTONIE
Quest’anno Alice nella città avvia una nuova linea di ricerca:
SINTONIE. Nata dal dialogo con Alberto Barbera, Direttore della
Mostra del Cinema di Venezia, con la volontà di sostenere il cinema
con al centro il tema dell’infanzia e dell’adolescenza, in questi
tempi di eccezionale difficoltà. Un programma di cinque film della
Mostra di Venezia, selezionati dal Direttore e dai suoi
collaboratori, che saranno riproposti nel programma di Alice nella
città; per approfondire e amplificare tra i giovani i temi che più
li riguardano. Giovani che quest’anno non potranno essere presenti
numerosi come in passato alle proiezioni veneziane. Ogni film sarà
raccontato e approfondito attraverso schede didattiche, arricchite
da video recensioni e bibliografie che permetteranno alle scuole di
costruire, durante tutto l’anno percorsi legati agli spunti
tematici che attraversano i ragazzi e discutendone in classe.
“Siamo davvero grati, in quest’anno
così complicato, ad Alberto Barbera e alla Mostra del Cinema di
Venezia per aver aperto questo dialogo con Alice nella città,
perché esso ci permette di avere uno sguardo su una nuova
generazione che in questo modo può essere meglio compresa”.
Una sintonia – hanno dichiarato Gianluca Giannelli e Fabia Bettini
Direttori Artistici di Alice nella città – che va al di là dei
confini e delle regole tradizionali nei festival, realizzando
un’eccezione nel panorama del dialogo culturale”.
“Non posso che aderire con favore all’iniziativa di riproporre nell’ambito di Alice nella Città alcuni film della Mostra del Cinema di Venezia che riflettono su tematiche giovanili. È un modo concreto – dichiara Alberto Barbera, Direttore Artistico della Mostra del Cinema di Venezia – di mettere in contatto film meritevoli con un pubblico più vasto di quello che potrà venire al Lido, specie in un anno che sconta pesanti restrizioni sanitarie”. Barbera ha aggiunto: “Ed è anche la conferma, dopo la collaborazione già annunciata con la Cineteca di Bologna, che i festival e le istituzioni culturali possono e devono individuare modalità condivise per uscire dall’isolamento provocato dalla pandemia, contribuendo alla ripartenza della vita culturale del Paese”.
Rispetto agli anni passati la struttura del festival subirà una razionalizzazione del programma nel rispetto dei contenuti e dei protocolli stabiliti per l’emergenza Covid- 19.
Queste le sezioni ufficiali
2020:
Concorso – Fuori concorso – Eventi Speciali – Masterclass –
Panorama Italia – Concorso Cortometraggi
FILM ANNUNCIATI:
ASPETTANDO ALICE – FLOATING
THEATRE
Mister link di Chris Butler
CONCORSO ALICE NELLA CITTÀ
Gagarine di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh
PANORAMA ITALIA CITTÀ
Il mio corpo di Michele Pennetta