Peter Bogdanovich

Addio a Peter Bogdanovich. Si è spento a 82 anni uno dei pilastri della New Hollywood che aveva contribuito a rivoluzionare il linguaggio della settima arte. Trai suoi film più famosi ricordiamo The Last Picture Show e Paper Moon – Luna di Carta.

 

Bogdanovich è diventato un membro iconico di Hollywood, al pari di Scorsese e Spielberg, dopo che il suo secondo lungometraggio, The Last Picture Show, lo ha catapultato in cima alla classifica nel 1971. Il dramma in bianco e nero ha ottenuto ben otto nomination agli Academy Awards, tra cui Miglior regia e Miglior Sceneggiatura non originale (condivisa con Larry McMurtry).

Il regista è nato il 30 luglio 1939 a Kingston, New York, e ha trascorso gran parte della sua giovinezza a studiare recitazione a New York City. All’inizio degli anni ’60, ha cominciato a lavorare al Museum of Modern Art, presentando le opere di Orson Welles, John Ford e Howard Hawks prima di diventare lui stesso un pioniere del cinema. Ha iniziato a scrivere critiche cinematografiche per Esquire, scrivendo anche un libro su Ford basato sul suo lavoro retrospettivo al MoMA.

Nel 1966, seguendo l’esempio dei critici dei Cahiers du Cinéma come Jean-Luc Godard e François Truffaut, Bogdanovich si recò a Los Angeles per diventare regista. Ha iniziato a lavorare al fianco di Roger Corman, collaborando con il regista in Targets e Voyage to the Planet of Prehistoric Women.

Nel 1971 arriva The Last Picture Show e la sua vita cambia. Mentre lavorava al film, Bogdanovich si innamorò dell’attrice Cybill Shepherd, cosa che portò alla fine del suo matrimonio con la scenografa e frequente collaboratrice Polly Platt.

Il regista ha dato seguito al grande successo del film del ’71 con Ma papà ti manda sola? con Barbra Streisand e Ryan O’Neal, oltre a Paper Moon – Luna di Carta, che ha fatto vincere l’Oscar come migliore attrice non protagonista a Tatum O’Neal a soli 10 anni.

Ha anche fondato The Directors Company con Francis Ford Coppola e William Friedkin alla Paramount nel 1972, anche se si è rapidamente dissolta. I soci hanno poi preso strade separate dopo la produzione di Daisy Miller.

Peter Bogdanovich è poi passato alla tv e ai film per la TV. Il suo film del 1981 … e tutti risero fu seguito da altri scandali personali, quando il regista cominciò una relazione con l’attrice Dorothy Stratten, che fu in seguito assassinata da suo marito Paul Snider, il quale poi si suicidò. Bogdanovich ha scritto sull’accaduto un libro, The Killing of the Unicorn: Dorothy Stratten 1960-1980, incolpando Hugh Hefner per aver innescato Snider con la nomina dell’attrice Playmate of the Year per Playboy nel 1980.

Bogdanovich si è anche dedicato alla recitazione, recitando nel ruolo dello psicoterapeuta ne I Soprano della HBO mentre ha scritto e diretto anche una manciata di episodi. Più di recente, ha contribuito a portare a compimento il progetto finale del suo amico Orson Welles, The Other Side of the Wind. Nel film tanto atteso, ha interpretato il ruolo di Brooks Otterlake.

Lascia le sue figlie, Antonia e Sashy, e i suoi nipoti, Maceo, Levi e Wyatt.

Fonte: Variety

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