Kurt Russell rivela ciò che ha imparato su Quentin Tarantino e John Carpenter riflettendo sulla sua carriera di attore. Russell ha lavorato per la prima volta con l’acclamato regista di Halloween nel film biografico di Carpenter del 1979, Elvis, e in seguito i due hanno collaborato in Fuga da New York, La cosa, Grosso guaio a Chinatown e Fuga da Los Angeles. Ha poi lavorato con Tarantino su due lungometraggi, a cominciare da Death Proof del 2007, prima di riunirsi a lui per The Hateful Eight del 2015.
Mentre Kurt Russell ripercorreva la sua carriera con GQ, l’attore ha brevemente accennato a ciò che rende sia Carpenter che Tarantino registi unici quando ha recensito il suo lavoro su Death Proof.
Mentre Russell afferma che Tarantino è stato ispirato dal lavoro di Carpenter, lo stile di Carpenter è più riservato rispetto a quello ampolloso del primo, sebbene le loro motivazioni li accomunino. Ecco cosa ha spiegato Kurt Russell sulla differenza tra Tarantino e Carpenter:
“Uno dei motivi per cui Quentin ha iniziato a fare film è grazie a John Carpenter. Voglio dire, lo so per sua stessa ammissione. John è più riservato nel suo umorismo e nel suo stile. Quentin è molto, molto estroverso. Ma ci sono anche molte somiglianze in ciò che guida il loro fascino nel realizzare un film. Non è come un regista che cerca una visione. Ce l’hanno in testa ed è solo questione di avere la libertà di dire “mi piace, mi piace, così, non mi piace, non mi piace”, sai, è facile per loro.”
Tarantino non è mai stato riservato riguardo alla sua ammirazione per la filmografia di Carpenter, raccontando in lunghe interviste le sue esperienze con il regista e il suo lavoro durante i suoi trentadue anni di carriera. Discutendo delle ispirazioni dietro The Hateful Eight nel 2015, Tarantino ha rivelato che La Cosa ha ispirato non solo il western, ma anche il suo debutto Le Iene attraverso il suo uso di tensione e paranoia in un ambiente limitato con un piccolo cast. Tarantino ha anche accreditato La Cosa come uno dei pochi film horror che lo spaventano, mostrando la sua ammirazione per Carpenter sia in qualità di regista che di spettatore.