La Giuria Letteraria del Noir in Festival, composta da Cecilia Scerbanenco (Presidente), Valerio Calzolaio, Maria Teresa Carbone, Liborio Conca, Luca Crovi, Isabella Fava, Cecilia Lavopa, Sergio Pent, Alessandra Tedesco, Sebastiano Triulzi e John Vignola, insieme ai cinque giurati del Circolo dei Lettori di Milano (Bianca Battagion, Serena Caprara, Eugenio Gaslini, Christian Hill e Chiara Mariani) ha vagliato i candidati finalisti:
Barbara Baraldi, Gli omicidi dei tarocchi, Giunti
Giorgia Lepore, Forse è così che si diventa uomini, Edizioni E/O
Davide Longo, La donna della mansarda, Einaudi
Alessandro Robecchi, Il tallone da killer, Sellerio
Mirko Zilahy, La stanza delle ombre, Mondadori
e ha assegnato il Premio Giorgio Scerbanenco 2025 ex aequo a:
Forse è così che si diventa uomini
di Giorgia Lepore (Edizioni E/O)
e
La donna della mansarda
di Davide Longo (Einaudi)
con la seguente motivazione:
“per affiancare due qualità di scrittura e di narrazione che affrontano tematiche sociali come la violenza sui minori, il disagio e la follia, ideando investigatori seriali non convenzionali, che riescono a risolvere i casi nonostante i traumi subiti nella loro vita personale.
In Forse è così che si diventa uomini di Giorgia Lepore, spicca la ricerca introspettiva del protagonista, che gli permette di avere una sensibilità speciale sia per le vittime che per i colpevoli.
In La donna della mansarda di Davide Longo sono lo humor nero e la cifra stilistica del narratore a colpire i lettori.
Due opere singolari che proseguono il lavoro d’indagine dei due autori all’interno dei percorsi del noir italiano”.


